Green Pass digitale dell’Unione Europea: la scansione tramite dispositivi mobile è tra le chiavi del successo

Pubblicato il 10 maggio 2021

La pandemia ha impresso un’accelerazione e una crescita senza precedenti ai processi di trasformazione digitale, facendo aumentare al tempo stesso la consapevolezza della loro importanza tra le persone che in tantissime circostanze già utilizzano la tecnologia contactless per vivere in sicurezza. Alcuni settori hanno sfruttato con successo le app di scansione per smartphone per le interazioni necessarie alla vita quotidiana, dalla digitalizzazione dei test per il Covid, al fare la spesa al supermercato, fino alla scansione contactless delle ricevute dei pacchi postali, per menzionare solo alcuni degli utilizzi più comuni.

Questa stessa tecnologia è adatta a permettere alle persone di muoversi liberamente all’intero dell’Europa. Via via che i Paesi membri dell’UE iniziano a consentire la maggior parte dei viaggi necessari tra gli Stati membri, l’attenzione è puntata su come mantenere al sicuro i passeggeri e i Paesi che attraversano. L’obiettivo prioritario delle nuove regole di viaggio sarà quello di minimizzare l’insorgere di nuovi focolai e scongiurare la trasmissione di nuove varianti. Allo stesso modo, per evitare ulteriori sconvolgimenti economici e sociali, il libero movimento è un elemento tanto importante da poter pensare di revocare le restrizioni di viaggio.

Una scansione precisa del Green Pass digitale, in qualsiasi momento e in qualunque luogo
Il 17 marzo 2021 la Commissione Europea ha annunciato la sua proposta di soluzione al problema nella forma del Green Pass digitale. Questo documento certificherà che una persona è stata vaccinata contro il Covid, ha ricevuto un test con esito negativo o è guarita dal Covid-19. Il certificato sarà accettato come lasciapassare per tutti i Paesi UE, sarà disponibile gratuitamente, in formato digitale o cartaceo, e includerà un QR code per garantire sicurezza e autenticità.

Di grande aiuto saranno le app per i dispositivi mobile che effettueranno le scansioni per validare il processo – app sviluppate dai Paesi UE e implementate dalle autorità di controllo dei confini e da operatori di viaggio come compagnie aree, ferrovie e compagnie navali. Tali “app di validazione” dovranno essere pronte entro il 1 giugno 2021, come richiesto dalla UE.

La sfida sarà quella di garantire l’operatività continua delle app, che si baserà essenzialmente sulla loro capacità di scannerizzare i QR code non soltanto con la massima precisione, ma anche in condizioni molto diverse tra loro, con scarsa o troppa luce e con codici su certificati cartacei magari strappati o danneggiati. Inoltre, nei casi in cui gli operatori non potranno toccare i certificati di carta, le app dovranno scannerizzare i codici da diverse angolazioni e a diverse distanze, senza contare che ci saranno occasioni in cui sarà necessario leggere il codice su display o su smartphone.

Ci sono senza dubbio diversi modi di sviluppare e implementare la tecnologia dei software per le scansioni. Ma, per qualcosa di così importante come la validazione dei certificati, è importante considerare l’impatto di eventuali performance scadenti o l’impossibilità di scalare le operazioni nel momento in cui il numero dei passeggeri aumenterà.

La scansione di un codice a barre è spesso vista come la semplice aggiunta di un’operazione a un’applicazione software. In realtà, è qualcosa di molto diverso quando è necessario fare migliaia di scansioni al giorno su diversi dispositivi e in condizioni anche molto variabili, come accade nel nostro caso. Servono soluzioni con un buon rapporto costi benefici e capaci di scansionare ogni codice in tempo reale, inclusi i codici Aztec e QR – attualmente quelli più usati in UE.

Un altro requisito richiesto dal network europeo di eHealth è che sia supportata anche la validazione offline. La tecnologia per questo tipo di elaborazione, che avviene all’interno del dispositivo di scansione stesso, può garantire la piena conformità con le leggi di protezione dei dati, incluso il GDPR, attivo in Europa da maggio 2018. Le verifiche offline richiederanno però che i dati vengano elaborati dal dispositivo stesso, operando in maniera fluida, senza differenze con l’online.

Convalidare i dati di migliaia di passeggeri non sarà cosa da poco
Il QR code sarà il link essenziale tra un’app mobile e l’organizzazione che rilascia la credenziale. L’affidabilità e la precisione del motore che effettua la scansione per raccogliere i dati all’interno di qualsiasi app mobile saranno quindi importanti per un funzionamento fluido del processo di validazione in tutte le location preposte e i checkpoint negli Stati membri.

Progettare di allentare le restrizioni è un conto, ma che cosa succederebbe se i numeri dei passeggeri tornassero ai livelli di prima della pandemia? Servirà una tecnologia di scansione con la necessaria precisione e velocità per un’esperienza di utilizzo che sia all’altezza delle aspettative degli utenti, siano essi le autorità di controllo, i viaggiatori o il personale delle operazioni alla frontiera. Se l’app non funziona su tutti i dispositivi necessari e in tutti gli ambienti, non riuscirà a supportare adeguatamente la richiesta di certificazione e il risultato sarà frustrante sia per i viaggiatori che per gli amministratori di sistema.

Nell’annuncio della UE dove si propone un Green Pass digitale, la Vicepresidente UE per i Valori e la Trasparenza, Věra Jourová ha affermato: “Il Green Pass digitale offre una soluzione valida in tutta Europa per permettere a tutti i cittadini di spostarsi liberamente dentro la UE grazie a un tool digitale e questo è un messaggio positivo in vista della ripresa. I nostri principali obiettivi sono quelli di fornire uno strumento facile da usare, che non crei discriminazioni e che rispetti pienamente la protezione dei dati. E continuiamo a lavorare in pieno accordo con gli altri partner internazionali”.

La soluzione più ovvia è uno strumento intuitivo che sia o già in tasca di chi si occuperà della validazione o che sia comunque facile da sviluppare all’interno degli ecosistemi già esistenti. Trasformare un dispositivo ubiquo come lo smartphone nella piattaforma digitale per validare i certificati è un modo poco costoso, flessibile, immediato e scalabile per implementare il Green Pass digitale. I costosi dispositivi dedicati alla scansione dei barcode non offriranno la flessibilità e la mobilità necessaria per assicurare un passaggio dei viaggiatori senza intoppi e senza assembramenti.

Ma, a prescindere dal fatto che lo strumento preposto sia uno smartphone, un tablet o un altro dispositivo fisso equipaggiato con una fotocamera, bisogna tener fermo il fatto che l’elevata qualità e la velocità della scansione siano elementi essenziali per implementare con successo il Green Pass digitale e, allo stesso modo, è importante integrare tale dispositivo in qualsiasi ambiente IT perché sia utilizzato presso aeroporti, compagnie aree e altre autorità in grado di convalidarlo in tutti i Paesi europei. Ugualmente, adattarsi a integrare la validazione del certificato nel workflow dei documenti dei passeggeri aiuterà a minimizzare cambiamenti radicali nelle procedure di imbarco con relative code, in particolare nei momenti di picco.

Uno smartphone capace di performance elevate è già uno strumento in dotazione al personale degli aeroporti, utilizzato oggi nelle fasi di check-in self-service, per i nulla osta di sicurezza o per la scansione dei passaporti ai gate di partenza. Il suo utilizzo in un modo che si rivelerà efficace per il successo dell’implementazione del Green Pass digitale è un altro passo per un’esperienza di viaggio senza intoppi sia per i passeggeri che per le autorità preposte al controllo.

Fonte foto Pixabay_geralt

A cura di Christian Floerkemeier, CTO e co-fondatore di Scandit



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