Firmato il protocollo di intesa per la realizzazione del polo universitario e scientifico di Grugliasco
Il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la Sindaca della Città Metropolitana, Chiara Appendino, il Sindaco del Comune di Grugliasco, Roberto Montà, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina hanno siglato il protocollo di intesa per la valorizzazione dell’insediamento del Polo Scientifico di Grugliasco.
Cristina Prandi, Vicerettrice per la ricerca dell’Università di Torino e Sandro Petruzzi, Direttore della Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Università di Torino hanno illustrato il progetto del polo. Il nuovo insediamento ospiterà i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino di Chimica, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, che, insieme all’adiacente complesso edilizio dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, concorreranno ad articolare un nuovo modello di Campus Universitario Metropolitano.
Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo ha concluso la presentazione confermando l’impegno di Intesa Sanpaolo quale soggetto aggiudicatario dell’appalto insieme a Itinera S.p.A (Capogruppo), Costruzioni Generali Gilardi S.p.A. di Torino, Euroimpianti S.p.A. e Semana S.r.l., a finanziare la progettazione e la realizzazione del nuovo Polo.
Il protocollo sottoscritto si pone l’obiettivo di migliorare i servizi per la popolazione universitaria e favorire i processi di innovazione sociale e di sviluppo economico nell’ottica della massima integrazione fra territorio e Atenei, attraverso le seguenti linee di azione strategica:
• la mobilità e l’accessibilità, con particolare attenzione a forme di mobilità sostenibile e dal basso impatto ambientale;
• la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, attraverso collaborazioni che prevedano il coinvolgimento attivo di imprese, accademia, settore pubblico e società civile, con particolare attenzione alla nascita di coworking, start-up, incubatori di impresa, laboratori nonché spazi per insediamenti a disposizione delle imprese per rinforzare e sviluppare sinergie e collaborazioni con il tessuto imprenditoriale del territorio anche mediante l’individuazione di possibili sinergie con sistemi di rappresentanza dei datori di lavoro e delle Fondazioni bancarie;
• la formazione, con particolare attenzione allo sviluppo di sinergie con il sistema produttivo (mediante strumenti quali apprendistati di alta formazione, dottorati industriali e/o in apprendistato), all’integrazione con il sistema scolastico territoriale e con gli istituti di secondo grado, alla possibilità di sviluppare Percorsi di Specializzazione Tecnica Post Diploma (I.T.S.) riferiti alle aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, realizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione di partecipazione in collaborazione con imprese, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, sistema scolastico e formativo.
• la transizione verso un’economia circolare, quale modello progressivamente alternativo all’attuale modello economico lineare in coerenza con la “nuova agenda strategica 2019-2024” che guiderà i lavori del Consiglio europeo e gli orientamenti per i programmi di lavoro delle altre istituzioni dell’UE;
• la riduzione dell’impronta ambientale, nella progettazione del Polo Scientifico e delle strutture ad esso connesso (residenze, viabilità, etc…);
• il miglioramento degli Stili di Vita e del Benessere della comunità, sviluppando, con il Polo Scientifico, un modello replicabile in altri contesti e che possa funzionare da raffronto e stimolo per le politiche ambientale del contesto territoriale ad esso vicino;
• l’integrazione dei sistemi informativi e delle infrastrutture necessarie per favorire l’intermodalità e l’interoperabilità;
• la residenzialità degli studenti, ritenendo fondamentale la necessità di riuscire a calmierare il mercato degli affitti per gli studenti e del personale universitario;
• i servizi ai futuri fruitori (studenti e visiting professors), anche valutando la possibilità di compiere congiuntamente studi di approfondimento che li vedano direttamente coinvolti, con l’obiettivo di realizzare servizi (a destinazione commerciale, culturale, sportiva, verde…) che dovranno essere rispondenti alle esigenze dell’utenza e, contemporaneamente, il più possibile fruibili dai cittadini, per facilitare l’integrazione fra territorio e Atenei;
Il nuovo Polo Scientifico si estenderà su una superficie di 121.660 mq e porterà a un significativo aumento della popolazione universitaria a Grugliasco dalle attuali 5.000 unità fino alle oltre 10.000. La copertura economica dell’intervento è garantita da un contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca di 42.5 milioni e dall’anticipazione finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nel progetto sono previsti 22.000 mq per aule per didattica e per lo studio, spazi comuni e servizi per studenti mentre 47.500 mq saranno l’estensione degli spazi per la ricerca. Alle attività sportive multiple affidate al Cus Torino (basket, volley, pallamano, lotta, ginnastica artistica/ritmica, ecc.) saranno dedicati 7.300 mq inclusa la pista di atletica leggera al coperto (discipline della velocità, salto in alto, lungo e con l’asta). Punto di snodo e di interazione fra l’attività universitaria e la città una grande piazza attrezzata di 7.200 mq, spazi per la ristorazione, caffetteria e aree relax all’interno degli edifici (a gestione diretta dell’Università) e il nuovo parco urbano di 40.000 mq. A completamento dell’opera la passerella sulla ferrovia, la viabilità di accesso e l’implementazione del sistema delle piste ciclabili.
Agli spazi dedicati alla didattica ed alla ricerca saranno disponibili ulteriori 50.000 mq destinabili a specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con le aziende. Un pool straordinario di risorse tecniche e strumentali, strutture di ricerca di base e laboratori di ricerca avanzati saranno disponibili per una base ampia di potenziali utenti e contribuiranno al rafforzamento del trasferimento tecnologico dagli Atenei verso le imprese, a sviluppare progetti di innovazione offrendo al sistema di imprese l’accesso a strumenti (open access), laboratori (joint lab), tecnologie e professionalità avanzate, costruire partnership strategiche capaci di attrarre finanziamenti pubblici (bandi europei, nazionali e regionali) e privati (da fondi di investimento, venture capital, etc) e non ultimo contribuire a formare competenze professionali indispensabili da inserire nel mondo produttivo.
Il progetto di riunire in unico campus Dipartimenti differenti, permetterà di sviluppare maggiore sinergia tra i ricercatori in settori interdisciplinari, come l’Agrifood, la Chimica Verde, l’Energia Sostenibile, le Scienze dei Materiali, la Bioeconomia e la Sostenibilità Ambientale nell’ottica di un concetto di moderna “one health” che correla salute umana, animale ed ambientale. Allo stesso tempo la filiera della sanità animale potrà costituirà un ponte ideale tra le attività in questo campo e quelle nella costruenda Città della Salute.
“La firma del protocollo d’intesa per la valorizzazione del Polo di Grugliasco” dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino “è parte di una strategia che ha come obiettivo la caratterizzazione di UniTo come ‘Università di prossimità’. Lavoriamo, infatti, per confermarci un Ateneo di assoluto prestigio internazionale che affonda però saldamente le sue radici nelle specificità del territorio, nella vocazione ad innovare e a creare valore. Quindi ponendosi come driver principale di sviluppo economico e culturale. Il Polo scientifico di Grugliasco, in particolar modo, nasce per costituirsi come rete di opportunità per tutti e per mettere a sistema il sapere scientifico in un settore chiave per lo sviluppo delle nostre città come quello della sostenibilità ambientale. Quando questo progetto sarà realizzato, avremo offerto all’area metropolitana di Torino e al Piemonte un Polo didattico e di ricerca d’eccellenza, che ottimizzerà la qualità dello studio e del fare ricerca secondo un modello già applicato e risultato vincente, anche con vantaggio per le aree nelle quali sono inseriti. Quello che insieme oggi stiamo mandando è un segnale importante, che dà prospettiva ad una visione di lungo periodo del nostro territorio, esempio virtuoso reso possibile dalla sinergia e dall’unione di intenti con le altre grandi istituzioni pubbliche e private e con il mondo delle imprese”.
“Penso che siglare questo protocollo oggi sia particolarmente importante perché, a quasi un anno da quando il Covid è arrivato in Piemonte, ci ricorda che dobbiamo andare avanti” sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio. “Far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca, della formazione e dell’impresa è il modello d’eccellenza in cui il Piemonte crede e su cui abbiamo scelto di investire, perché è l’unico in grado di far crescere la capacità competitiva del nostro territorio di fronte agli scenari e alle sfide internazionali. Quello di Grugliasco è uno degli hub che stiamo realizzando in collaborazione con gli attori e i partner istituzionali pubblici e privati del nostro territorio, per dare una casa fisica a questo modello di interazione virtuosa. Che partirà fin da subito, però, potenziando tutte quelle sinergie che, una volta ultimato, verranno accolte e ancor più implementate all’interno del Polo scientifico di Grugliasco. Questo è il modello di sviluppo in cui crediamo ed è uno dei punti strategici su cui investiremo le risorse della futura programmazione europea 2021-2027”.
“Il protocollo d’intesa per la valorizzazione del polo universitario di Grugliasco” aggiunge Chiara Appendino, Sindaca della Città Metropolitana “è pienamente in linea con le strategie di sviluppo e il ruolo della Città metropolitana di Torino, le cui politiche sono da tempo orientate a creare relazioni virtuose fra sostegno al tessuto produttivo, all’innovazione, alla formazione e all’istruzione dei cittadini. Si tratta senza dubbio di un progetto importante e ambizioso che, oltre a consentire di ampliare e ammodernare l’attuale insediamento, potrà portare vantaggi al territorio, contribuendo a favorirne lo sviluppo economico e sociale nel rispetto della sostenibilità ambientale e anche assicurando non pochi benefici alle comunità locali sotto diversi aspetti della vita quotidiana”.
“La sottoscrizione del Protocollo” afferma Roberto Montà, Sindaco della Città di Grugliasco “completa un processo avviato da molti anni e destinato a incidere notevolmente sul destino di Grugliasco. Ospitare una sede universitaria così prestigiosa produrrà effetti positivi a livello di infrastrutture, tessuto produttivo e commerciale, costruendo al contempo nuove opportunità culturali ed educative, grazie anche alla realizzazione di un polo sportivo e di intrattenimento all’altezza dei migliori campus internazionali, in collaborazione con il Cus Torino. Il valore aggiunto della collaborazione istituzionale, sancita nel protocollo, è la capacità di collocare questo investimento infrastrutturale dell’Università di Torino a servizio di un più ampio e trasversale sviluppo del sapere, della didattica e della ricerca, in connessione con il sistema economico e produttivo. Abbiamo necessità, per garantire all’area metropolitana di Torino, al Piemonte e al nostro Paese, di rafforzare modelli di cooperazione finalizzati a sostenere un proficuo rapporto tra saperi, ricerca, impresa e territorio: solo così possiamo costruire un modello di sviluppo vincente e sostenibile a vantaggio delle nuove generazioni”.
“La nascita di un Polo come quello di Grugliasco è estremamente significativa perché potranno trovarvi casa progetti e attività comuni dei due Atenei torinesi, sia per quanto riguarda la ricerca, che la didattica. Il Politecnico potrà contribuire offrendo a questo centro di eccellenza la propria “conoscenza politecnica”, in particolare nell’ambito dell’ICT a supporto dell’agricoltura e di tutte le discipline proprie delle tecnologie green, con l’obiettivo, comune con gli altri attori di questo protocollo, di generare anche con iniziative di edilizia universitaria sostenibile impatto sulla società e contribuire a uno sviluppo dei territori basato sul valore della conoscenza e della formazione”, commenta Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino.
“La firma di oggi è un passo importante per rendere Torino sempre più riconosciuta a livello internazionale come centro di innovazione tecnologica e scientifica” aggiunge Dario Gallina, Presidente Camera di commercio di Torino. “Il mondo delle imprese guarda con grande interesse alle possibili collaborazioni che possono nascere grazie al Polo scientifico in termini di trasferimento di tecnologie e di condivisione con il tessuto produttivo dei risultati della ricerca. Il nuovo Polo potrà creare importanti occasioni per l’attrazione di investimenti sul territorio con la presenza diretta di imprese e start up nell’area. Mettiamo inoltre a disposizione le competenze del nostro Laboratorio Chimico su temi come sicurezza alimentare, economia circolare, tracciabilità, educazione alimentare, nuovi materiali, con l’obiettivo di creare sinergie e collaborazioni concrete e di reciproca utilità”.
Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, conclude: “Il pieno coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è fondamentale affinché questa operazione, tra le più importanti che Intesa Sanpaolo ha deciso di sostenere negli ultimi anni in Piemonte con un impegno di oltre 160 milioni di euro, possa esprimere al meglio le sue enormi potenzialità. L’economia green è l’opportunità del futuro. Chimica verde, agroalimentare, farmaceutica non a caso sono i settori sui quali la pandemia ha meno inciso. Il nuovo Polo deve diventare un punto di riferimento per centri di ricerca, imprese, start up e un investimento a beneficio delle nuove generazioni. Intesa Sanpaolo, quale Banca di sistema, è sempre a fianco delle imprese che vogliono investire in progetti con forte impatto economico e sociale, per esempio attraverso i suoi plafond di circular economy e i finanziamenti s-loan per investimenti ESG, nonché attraverso il supporto del suo Innovation Center”.
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