Europei, sempre più digitali nel lavoro, nel gioco e nelle relazioni sociali

Secondo il report di Arthur D. Little, per l’affermazione del metaverso è necessario rivedere le architetture delle reti per migliorare il periodo di latenza

Pubblicato il 13 luglio 2023

Il consumo medio di dati delle famiglie sulle reti di telecomunicazione è cresciuto costantemente – e continuerà a farlo – in tutta Europa. Da circa 5 GB/mese nel 2018 a 15 GB/mese nel 2022, a 75 GB/mese al 2030, con un tasso di crescita medio del 25% per il mobile, da 225 a 900 GB/mese per il fisso, con un tasso di crescita medio annuo del 20%.

Arthur D Little, nel report intitolato “The Evolution of Data growth in Europe”, fornisce una chiara e istantanea immagine dello stato attuale del consumo di dati, mostrando anche le previsioni a breve e medio termine sugli scenari futuri che ci attendono. Il digitale è ormai una componente indissolubile della nostra società. Sempre più servizi vengono consumati digitalmente e sempre più attività vengono svolte online, dal lavoro alla TV.

L’avvento del Covid-19 ha contribuito notevolmente all’inserimento di tecnologia e innovazione nelle nostre case, modificando i nostri comportamenti quotidiani – basti pensare all’impennata dello smart working, delle transazioni nei siti e-commerce più che raddoppiate durante il lockdown e della televisione online. Nonostante il parziale rallentamento del 2021 post lockdown il trend di medio periodo resta in aumento e non sembra arrestarsi. Diverremo sempre più digitalizzati.

Ma quanto restiamo davanti allo schermo del nostro smartphone? Quante ore navighiamo su una pagina d’informazione o su Youtube? Il tempo trascorso online sembra attestarsi dalle tre alle quattro ore al giorno per la telefonia mobile (per individuo) e da sei a dieci ore al giorno per la telefonia fissa (per abitazione, inclusi tutti i device pc,tablet e smart tv).
La tecnologia consumerà sempre di più, ne sono una prova le novità degli ultimi anni. Dall’alta definizione allo sport in diretta in HD, e ancora dall’aumento dell’uso di video sui social ai contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

Il Rapporto analizza e identifica nel dettaglio i driver della crescente domanda. I principali sono video e social network, ma anche e-commerce, gaming, servizi cloud, e streaming musicale.

Numerose tendenze continueranno a guidare l’utilizzo dei dati. Questi includono:

  • Risoluzione video migliorata dalla definizione standard (SD) all’alta definizione (HD).
  • Qualità dell’immagine ad alta risoluzione 4K e 8K
  • Aumento dell’uso di sport in diretta HD, in particolare sui dispositivi mobili
  • Crescente utilizzo di brevi video sui social network
  • La “metaversione” dei casi d’uso
  • L’aumento dell’uso della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR)
  • Contenuti generati dall’intelligenza artificiale (AI).

Il video continua a essere il principale motore della data consumption: attualmente rappresenta circa il 60%-65% del consumo totale in Europa. Secondo Arthur D Little, la sua quota crescerà fino al 70%-75% entro il 2030, grazie alla maggiore penetrazione di contenuti a più alta risoluzione e allo streaming in diretta. L’europeo medio trascorre circa tre o quattro ore al giorno guardando video e all’incirca un’ora al giorno viene inoltre dedicata alla visione di clip su telefoni cellulari.

In termini di intensità di dati, dopo il video vi sono i social network. Ci navighiamo, in media, quasi due ore al giorno. A lungo termine, il tempo trascorso dagli utenti sui diversi canali social si espanderà, anche fino a tre o quattro ore al giorno. I social network rappresentano sempre più un’alternativa, per molti, alle interazioni nel mondo reale. Tale concezione è anche dovuta alla evoluzione che questi canali hanno visto nel tempo: dalla messaggistica di un decennio fa (Facebook o Google+) si è giunti alla pubblicazione di immagini (Instagram) e di video (TikTok) o di storie ricche di contenuti multimediali.
Inoltre, per adesso la stima del numero di utenti attivi del Metaverso è bassa, nell’ordine di decine di milioni. La sfida – secondo il report di ADL – sarà migliorare il periodo di latenza, che necessita di una revisione delle architetture delle reti esistenti di telecomunicazioni.

Quantificare la crescita attesa di questi dati trainata dalle evoluzioni di use case principalmente presidiati dai global OTT è fondamentale per capire intensità e consumi della rete e pianificare al meglio i futuri investimenti infrastrutturali nel settore da parte degli operatori tlc.

ADL_Data_growth_Europe_2023
LEGGI IN REPORT

Elisabetta Cafforio, Principal di Arthur D. Little, co-autore del report, responsabile del Centro di Competenza globale dedicato alla regolamentazione del settore TLC (SASCAR), ha sottolineato che “l’inesorabile crescita del consumo dei dati, insieme allo sviluppo degli standard trasmissivi (HD/4-8K/HTML5/…) e delle nuove applicazioni (Metaverse/ AR/ VR) che richiedono elevati throughput e bassa latenza, rendono imprescindibile la ricerca di un confronto tra gli operatori telco e i grandi OTT player, da definirsi su base strategica e commerciale o, in alternativa, regolamentare”.



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