Ecco le tre imprese vincitrici del premio Open Innovative PMI 2019
Sono Xnext, per la categoria “Ricerca e Tecnologia”, Genomix4life, per la categoria “Donne Imprenditrici”, e Osai A. S., per la categoria “Società per Azioni”, le tre aziende vincitrici del “Premio Open Innovative PMI”, ideato ed organizzato da Grant Thornton e dedicato alle PMI innovative italiane. Si sono distinte per la loro propensione a innovare e per gli eccellenti risultati economici raggiunti in Italia e all’estero, e si sono aggiudicate, oltre al riconoscimento formale, con cerimonia di premiazione che si è tenuta a Roma a seguito del convegno “Pubblico e privato insieme per l’innovazione”, in cui si è dibattuto delle sinergie e delle opportunità attivabili tra i due comparti, un gettone consistente in 10.000 euro da utilizzare in servizi professionali Grant Thornton.
Le candidature sono state valutate da una giuria libera e indipendente – composta da esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, professori universitari e rappresentanti istituzionali – che ha preso in considerazione in particolare due parametri: la natura dell’innovazione, in termini di capacità di sviluppo di soluzioni proprietarie ad alto valore tecnologico, e la performance economica, valutata nell’arco temporale da quando l’impresa è stata fondata e osservando particolarmente le dinamiche di sviluppo successive al riconoscimento dello status di PMI innovativa.
Nel corso della cerimonia è stata inoltre presentata la III edizione del report dell’Osservatorio Open Innovative PMI, realizzato da Grant Thornton in collaborazione con l’Università di Pisa, un’analisi che inquadra l’andamento in continuum delle PMI Innovative italiane.
“Il successo del Premio Open Innovative conferma che le PMI Innovative iscritte al Registro delle Imprese pubblicato dal MISE occupano ancora un ruolo strategico nell’ambito del sistema economico italiano” ha dichiarato Alessandro Dragonetti, Head of Tax di Grant Thornton. “L’incremento delle iscrizioni, se da una parte è uno degli indici del dinamismo del comparto, dall’altra denota ancora la necessità di una maggiore consapevolezza dei vantaggi e delle opportunità che il novero all’interno del Registro comporta. Sono circa 20.000 in Italia le aziende con le caratteristiche per rientrare nella categoria ‘innovative’, ma solo poco più di un migliaio quelle iscritte al Registro. Eppure, a norma di legge avrebbero accesso ad alcune delle stesse agevolazioni normative, fiscali, contributive, burocratiche previste per le Startup Innovative. Perché rinunciare a semplificazioni e abbattimento costi di apertura, sgravi fiscali per impresa e investitori, assunzioni agevolate, accesso preferenziale al credito? Certamente” ha concluso Dragonetti “una leva importante per le nostre piccole imprese che guardano al futuro in chiave moderna che andrebbe dunque maggiormente promossa e sostenuta. In tale ambito una posizione determinante è quella occupata dai consulenti, chiamati a sensibilizzare i propri clienti sull’importanza dell’opportunità offerta dal MISE. La creazione del Fondo Nazionale Innovazione, nello specifico, nasce con lo scopo, tra gli altri, di operare investimenti o erogare finanziamenti alle PMI innovative”.
Venendo più nel dettaglio all’Osservatorio PMI Innovative di Grant Thornton e Università di Pisa, dai risultati emerge che cresce del 38% il numero delle PMI Innovative iscritte nel 2019 al Registro delle Imprese pubblicato annualmente dal MISE, con netta prevalenza del settore dei servizi (70,83%), seguito da quello industria/artigianato (20,60%). All’interno delle PMI Innovative ci sono anche società di consulenza (6,7%).
In continuità con quanto rilevato nel Report 2018, il 55% delle società monitorate fa rilevare un valore della produzione inferiore al milione di euro. D’altra parte risulta in crescita il valore della produzione dal 2017 al 2019 per la classe di imprese comprese nella fascia di produttività 1.000.000/ 2.000.000 di euro. Tre PMI innovative su quattro possono qualificarsi come micro-imprese, avendo un valore della produzione inferiore ai 2 milioni di euro.
Il 70% delle nuove PMI ha meno di 10 addetti, a conferma della permanenza dell’elevata granularità del sistema aziendale italiano. Solo il 5% delle società ne presenta più di 50. Focalizzando anche la dotazione di capitale delle nuove PMI risulta che il 71% delle società presenta un capitale inferiore o uguale a 100.000 euro.
La vita media delle imprese iscritte, nello stesso tempo, risulta elevata (8,43 anni, rispetto a 7,9 nel 2018). Ne deriva dunque che le dimensioni contenute delle Nuove PMI sono una caratteristica di medio/lungo periodo. Su base regionale, la Lombardia fa registrare il primato delle PMI innovative iscritte nel 2019 (126 casi, oltre il 29% del totale). Seguono nel ranking delle “top five” l’Emilia Romagna (54 casi), il Piemonte (39), Lazio e Campania (31), Veneto (26).
La territorializzazione a livello provinciale conferma i dati suindicati: la provincia di Milano è, infatti, in testa per numero di nuove PMI iscritte tra il 2018 e il 2019 (79). Seguono quelle di Roma (29 società), Torino (23), Napoli (14), Bologna (8), Pisa (7).
In merito all’assetto proprietario si evidenzia nel Rapporto PMI Innovative che oltre il 50% delle nuove PMI iscritte nel 2019 è composto in prevalenza da adulti di nazionalità italiana e di sesso maschile. Si ha, infatti, prevalenza giovanile solo nell’11,34% dei casi e femminile nel 7,83% delle aziende esaminate. Il 67% delle imprese con prevalenza giovanile impiega meno di 10 addetti contro il 44% delle imprese con prevalenza femminile.
La seconda parte del Report, dedicata all’analisi dei dati economico-finanziari delle PMI Innovative, per quanto riguarda il fatturato fa rilevare che una impresa su tre (30,30%) è compresa nella fascia che va dal milione ai cinque milioni di euro, mentre il 38,05% si colloca al di sotto del milione. Il 17% delle aziende ha realizzato nel 2018 un fatturato inferiore a 100.000 euro, mentre il 38% si colloca al di sotto del milione di euro. Parallelamente, la crescita media del fatturato (2018vs2017) è pari al 50,82%, anche se un quinto delle società presenta livelli inferiori a quelli del 2017.
Il valore medio dell’Ebitda (capacità di generare redditività operativa) è pari a 488.000 Euro e il 74,74% delle società registra un Ebitda positivo. Nel 58% dei casi l’Ebit (MOL al netto degli ammortamenti e accantonamenti) è di segno positivo nelle imprese con range di fatturato oltre i 500.000 Euro.
Dal punto di vista dei profili organizzativi e gestionali emerge che nell’84% delle PMI Innovative le figure del presidente e dell’amministratore delegato coincidono, segnale che il livello di managerializzazione delle PMI innovative è ancora basso. Mediamente si constata che il numero medio dei soci è pari a 7,1 (in aumento di una unità rispetto a quanto osservato nel 2018), oltre i 5 milioni di fatturato la partecipazione dei soci cala a 4,2.
Per quanto riguarda il grado di internazionalizzazione, infine, si segnala che solo il 12,5% delle società osservate possiede partecipazioni in società estere con una concentrazione nelle classi di fatturato da 1 milione di euro in poi.
Il convegno, il Premio e l’Osservatorio “Open Innovative PMI” fanno parte di un più ampio progetto che mira a valorizzare l’innovazione italiana dando visibilità a questa specifica tipologia di imprese, protagonista del panorama imprenditoriale italiano ma tuttavia ancora poco conosciuta. L’iniziativa ha infatti l’obiettivo di sostenere e supportare lo sviluppo e delle PMI innovative, facilitando la conoscenza dei vantaggi di natura fiscale, societaria e finanziaria previsti dalla vigente normativa ed esclusivamente dedicati alle PMI innovative regolarmente iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio.
Osservatorio Open Innovative PMI_SIntesi 2019
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