Donne&Tecnologie: un premio alle ‘tecnovisionarie’ 2011

Una nuova visione del rapporto donne-tecnologie affrontata non come problematica di genere, ma come strumento per valorizzare il talento femminile nella ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, con un occhio ai temi di Expo 2015

Pubblicato il 14 novembre 2011

Nel più che mai appropriato scenario del Museo Nazionale della scienza e della tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Milano, partner della iniziativa, si è da poco tenuta la IV edizione della Conferenza Internazionale “Women&Technologies: e-Health”, con la consegna del premio “Le tecnovisionarie 2011”.

La giornata, ideata da Gianna Martinengo, che del rapporto tra tecnologie e innovazione ha fatto uno dei temi principali della sua vita professionale di ricercatrice e imprenditrice, e organizzata dall’Associazione Donne e Tecnologie, nasce con l’obiettivo di identificare un modo diverso di concepire l’approccio femminile alle tecnologie.

L’edizione 2011 ha previsto una Conferenza Internazionale, un Premio Internazionale (“Le Tecnovisionarie”) e un Laboratorio permanente di idee attorno al tema prescelto: la ricerca e l’innovazione nell’ambito della salute, con particolare enfasi sulle tecnologie applicate sia alla diagnosi precoce delle malattie, sia alla cura delle patologie, anche rare.

Il Premio Internazionale ‘Le tecnovisionarie’ è parte integrante della Conferenza Internazionale “Women&Technologies 2008-2015” ed è attribuito ogni anno a ‘donne visionarie’ che, con il proprio lavoro nella ricerca, nella pubblica amministrazione o nell’impresa, hanno saputo ‘inventare il futuro’, coniugando innovazione e tecnologie, mantenendo una visione d’insieme e una necessaria centralità della persona.

Fra le oltre 30 candidate è stata selezionata una rosa di finaliste, tra cui le 5 vincitrici, una per ogni categoria di concorso; inoltre, viene assegnata una menzione speciale a due giovani ricercatrici. La Giuria, composta da 8 membri scelti tra qualificati esponenti degli ambiti tematici delle diverse categorie di concorso, del mondo della cultura e della comunicazione, ha assegnato i premi.

Il 1° Premio “Bio WomenTech”, destinato a donne che hanno dedicato la propria passione e professionalità tecnovisionaria a uno dei due ambiti fondamentali del rapporto tra scienza, salute e tecnologia, ossia le Biotecnologie, è stato conferito a Franca Melfi, Direttrice Centro Multidisciplinare Chirurgia Robotica, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, che ha messo a punto nel 2002 una tecnica chirurgica innovativa che utilizzava il robot Da Vinci per eseguire con approccio mininvasivo l’asportazione di tumori polmonari e di masse mediastiniche. È riconosciuta a livello internazionale per la sua attività pionieristica nella chirurgia robotica toracica avviata prima che tale metodica prendesse piede non solo in chirurgia toracica ma anche nelle altre varie discipline.

Il 1° Premio “Nano WomenTech” è destinato a donne che hanno dedicato la propria passione e professionalità tecnovisionaria a uno dei due ambiti fondamentali del rapporto tra scienza, salute e tecnologia: le nanotecnologie. È stato vinto da Michela Matteoli, Direttrice del laboratorio di ‘Cellular Biology of the Synapse’, Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano e Presidente di Neuro-Zone. La carriera scientifica di Michela Matteoli è caratterizzata da una continua coniugazione di successo fra metodologie innovative con tecnologie all’avanguardia, per una ricerca sempre più di frontiera nell’ambito delle malattie neurodegenerative. Dopo aver compreso anzitempo l’importanza di coniugare sistemi cellulari fisiologicamente rilevanti con nuovi approcci tecnologici, nel 2008 instaura una fruttuosa collaborazione con IBM per lo sviluppo di una nuova piattaforma microfluidica per la comprensione dei meccanismi cellulari coinvolti nei processi di neuroinfiammazione, il primo passaggio nell’insorgenza di malattie neurodegenerative.

Il Premio speciale “Donne d’emergenza, Donne in emergenza” è destinato a donne che hanno permesso, grazie al loro essere tecnovisionarie, innovazioni significative negli ambiti Medicina d’emergenza-urgenza e delle catastrofi, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo o colpiti da calamità. È stato consegnato a Cecilia Strada, Presidente di Emergency per la passione e la professionalità con cui svolge le funzioni di Presidente di Emergency, per l’attenzione con cui si dedica allo sviluppo dei progetti sia all’estero (Sudan, Afghanistan, Sierra Leone, Repubblica Centro Africana, Cambogia, Iraq), sia in Italia, a favore di un’assistenza medica di qualità e gratuita per tutti.

Il premio speciale Divulgazione scientifica “Se dico Salute…”, destinato a donne, giornaliste o divulgatrici, impegnate nel complesso compito di rendere accessibile e alla portata di tutti i complessi temi legati alla salute, tramite i più diversi media e format, è invece andato a Nicoletta Carbone, giornalista, conduttrice di “Essere e Benessere” su Radio24, per aver reso la medicina una scienza alla portata di tutti, utilizzando con maestria e professionalità il canale radiofonico e il Web.

Le menzioni speciali Associazione Donne e Tecnologie destinato a giovani ricercatrici nel settore delle bio e nano tecnologie sono andati a:
Carlotta Guiducci, professore associato, Politecnico Federale di Losanna, che ha sviluppato delle tecnologie che possono profondamente cambiare il futuro. Partendo dalla elettronica integrata, Guiducci ha sviluppato un’interfaccia col mondo vivente. In particolare, Guiducci ed i suoi collaboratori hanno inventato sensori integrati che determinano la presenza di materiale biologico, quale DNA e/o proteine, e che comunicano elettricamente questa informazione ad un sistema elettronico ed informativo.

Stefania Rapino, Elettrochimica, Università di Bologna, che negli ultimi quattro anni ha lavorato in stretta collaborazione con l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, sviluppando nuovi strumenti elettrochimici (es. microsonde) per l’indagine di ossigeno e ROS (specie strettamente collegate a quelle coinvolte nel presente progetto) in sistemi complessi quali le cellule in vivo e per lo sviluppo tecnologico per la diagnosi tumorale precoce. Stefania Rapino è co-autrice di 14 articoli scientifici su riviste con alto fattore di impatto. Per le caratteristiche del suo profilo, che ingloba competenze tecnologiche, teoriche e sperimentali, Stefania Rapino è veramente un ottimo esempio di ricercatrice.

Associazione Donne e Tecnologie: www.donnetecnologie.org
Women&Technologies: www.womentech.info
Museo Leonardo da Vinci: www.museoscienza.org



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