DataCore Software indaga sul valore dello storage negli ambienti operativi virtualizzati

I responsabili degli investimenti It indicano che la virtualizzazione di server e desktop richiede sostanziali aggiornamenti all’infrastruttura di storage esistente

Pubblicato il 8 aprile 2011

Un’indagine realizzata da DataCore Software rivela che la maggioranza delle strutture It delle imprese di grandi e medie dimensioni non tiene nella giusta considerazione lo storage quando implementa ambienti operativi virtualizzati. I dati rivelano che quasi la metà degli intervistati (43%) non è stata in grado di prevedere l’impatto che lo storage avrebbe avuto sui costi di virtualizzazione dei server e dei desktop, o ha evitato di dare il via al progetto di virtualizzazione perché i costi legati allo storage potevano ‘apparire troppo elevati’. E il risultato è stato un ritardo nell’implementazione dei loro progetti di virtualizzazione.

Altri elementi emersi dall’indagine, che ha interessato oltre 450 strutture IT tra Nord America ed Europa, indicano che tra coloro che hanno implementato la virtualizzazione dei server, il 66% ha citato un sostanziale incremento dei costi di storage come il problema più grande a cui far fronte. Quasi il 40% sostiene che l’infrastruttura di storage rallenti le prestazioni applicative, o limiti la disponibilità delle applicazioni stesse, mentre oltre il 20% indica che la continuità operativa è più difficile da ottenere. Inoltre, più del 56% si rende conto che il consolidamento crea dei colli di bottiglia nell’I/O che gli impedisce di migliorare il livello della virtualizzazione.

Quasi un amministratore It su quattro (22%) ha ammesso di sentirsi ‘bloccato’ dal suo fornitore di hardware per lo storage. Un terzo di questi intervistati ha sottostimato i costi che la virtualizzazione di server/desktop avrebbe aggiunto ai loro budget di storage. Il 41% di tutti gli intervistati, infine, ha dichiarato di dover gestire due o più diversi sistemi di storage dello stesso fornitore, mentre oltre il 60% sostiene di non potere gestire tutte le risorse di storage come unico pool.

Nonostante il clamore che suscitano le iniziative cloud, la grande maggioranza delle strutture (73%) deve ancora concretizzare i benefici derivanti dai servizi cloud sul fronte dello storage. Per altro, il 70% degli intervistati ha dichiarato che la caratteristica più importante dello storage legato al cloud sarebbe quella di avere accesso a più spazio su disco. Anzi, molto più spazio su disco, in modo da poter ottenere anche funzionalità di disaster recovery.

Il 95% degli intervistati sostiene di apprestarsi nel corso dei prossimi 12 mesi a implementare software di virtualizzazione di server/desktop di VMware, Microsoft o Citrix. Secondo chi ha risposto al sondaggio, l’adozione di Microsoft Hyper-V sarebbe in crescita, mentre in cima alle preferenze ci sarebbe ancora VMware. Quasi il 65% pensa di adottare VMware, mentre solo il 10% dichiara di avere identificato in Hyper-V la piattaforma di riferimento.
Quasi la metà degli intervistati (48%), infine, sta già sfruttando i benefici derivanti dall’adozione di software per la virtualizzazione dello storage, utilizzato per contrastare le difficoltà legate allo storage nei progetti di virtualizzazione di server e desktop.

“Costi di storage non previsti, problemi di disponibilità e riduzione delle prestazioni sono i fattori più critici che portano allo stallo i progetti di consolidamento del software e di virtualizzazione del desktop” ha detto George Teixeira, President e CEO di DataCore Software. “Le strutture IT in organizzazioni di medie e grandi dimensioni hanno deciso di adottare soluzioni software per la virtualizzazione dello storage, come SANsymphony-V di DataCore, per superare queste difficoltà operative e finanziarie sfruttando meglio gli asset di storage esistenti e le procedure standard”.

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