Conferiti i riconoscimenti della XVI edizione del Premio Sapio

Riconoscimenti a progetti nell’ambito dell’energia solare, della genomica, della spettroscopia e della circular economy e della diagnosi precoce delle malattie.

Pubblicato il 28 maggio 2018

Si è conclusa oggi la XVI Edizione dei Premi Sapio, l’ormai tradizionale riconoscimento che il Gruppo Sapio tributa ai ricercatori e agli innovatori italiani.
La cerimonia, che si è svolta nella cornice di Palazzo Giustiniani, a Roma, è stata aperta dall’Onorevole Piergiorgio Cortelazzo, a testimonianza del forte legame che l’iniziativa ha saputo stringere con il mondo delle istituzioni.

L’evento ha posto l’accento sul valore umano e individuale del lavoro di ricerca scientifica e tecnologica ed è stato arricchito dalla testimonianza di tre, tra ricercatori, imprenditori e scienziati insigniti del premio in una delle precedenti edizioni. Si tratta di Irma Airoldi, ricercatrice del Laboratorio Cellule staminali post natali e terapie cellulari dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova; Luca Ravagnan, Amministratore Delegato di Wise; Federica Migliardo, professore associato del Dipartimento di Scienze Chimiche Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali dell’Università di Messina.

Ad aggiudicarsi il premio, nelle cinque categorie previste, quest’anno, sono stati:
·  Categoria Sicurezza: Giuseppe Ragonese e Donatella Termini, per il progetto “Green Safety Cover Pv Panel”, un dispositivo che riduce la tensione dei pannelli solari e favorisce la messa in sicurezza delle attività di manutenzione degli impianti;
·  Categoria Ricerca Junior: Antonio Casini, per le ricerche sull’enzima Cas9, che abbatte gli effetti collaterali degli interventi di editing genomico;
·  Categoria Innovazione: Miriam Serena Vitiello, per l’applicazione della spettroscopia Terahertz attraverso una piattaforma che ne favorisce l’impiego commerciale;
·  Categoria StartUp: BioInnoTech, realtà fondata da Rosita Pavone, Maria Pisano ed Erika Andriola, che recupera il siero del latto in una prospettiva di economia circolare, convertendo questo scarto dell’industria casearia in biomasse microbiche e proteine;
·   Categoria Ricerca: Claudio Luchinat, docente dell’Università di Firenze, che ha definito delle procedure innovative per delineare il profilo metabolico, funzionale alla diagnosi precoce di patologie.

L’evento si è concluso con il contributo di quattro studenti universitari di medicina, recentemente nominati Alfieri del Lavoro per i loro meriti scolastici – Vito Busco, Angela Marella Cenname, Lorenzo Faruggio e Chiara Mengoni – che hanno raccontato di come si stanno approcciando al mondo della ricerca e alle sfide professionali e intellettuali che il percorso di istruzione scelto impone loro.



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