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novembre 2014

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Russia: winds of (cold) war

The crisis in Ukraine and the

intensification of violence has prompted

the European Union to adopt sanctions

against Russia that are becoming

more and more restrictive as the crisis

worsens, to which Russia has retaliated

with counter-measures. The situation

is complex for both sides in terms of

the economic-political development of

the foreseeable future. Among Italy’s

main trading partners is Russia and its

143,700,000 inhabitants, the eighth

largest importer worldwide of Italian

goods and first among the emerging

countries. In the last three years Russia

has become strategic for our businesses:

according to Istat figures, trade with

Russia in 2013 was over 30 billion euro,

of which 10.8 billion in exports and more

than 20 billion in imports. The biggest

export sectors are mechanical engineering

and fashion, with shares of 26.8%

and 21.5% of the total, respectively,

followed by furniture (8.4%), vehicles

and transportation (7.8% ), metallurgy

and metal products (6.9%), electrical

equipment (6.1%) and food (5.7%).

Italians import mainly hydrocarbons (in

2013 Russian gas accounted for 37.5%

of total imports) and raw materials.

The main Italian investments in Russia,

which add up to 51 billion euro, are in

the energy sector, but the fields of defense,

home appliances and food processing

are expanding. At the European level,

the numbers are equally significant,

considering that the Russian market is

worth 325 billion. The recent political

events on the Ukrainian front, however,

have prompted the International

Community to adopt restrictive measures

against Russia, which in turn has

responded with retaliations that will

fundamentally change the economic

scenario in the absence of clear signs of

reconciliation.

ne adottando regimi sanzionatori, la cui

sfera d’azione si è intensificata con l’ag-

gravarsi della crisi ucraina. A marzo sono

state attuate misure restrittive (Reg. UE

208/2014) nei confronti di esponenti poli-

tici ucraini e russi, cui hanno fatto seguito

altre (Reg. UE 269/2014) relative alle azioni

che compromettono l’integrità territoriale,

la sovranità e l’indipendenza dell’Ucrai-

na. In risposta all’annessione illegale della

Crimea e di Sebastopoli, a giugno sono

state rese effettive le restrizioni (Reg. UE

692/2014) sulle importazioni di merci ori-

ginarie da questi luoghi, impedendo di

fatto l’operatività nell’area di numerose

imprese europee. In seguito alle azioni rus-

se di destabilizzazione della situazione in

Ucraina, con il Regolamento UE 833/2014

del 31 luglio 2014 vengono rese effettive

dall’1 agosto ulteriori misure restrittive,

modificate poi in data 8 settembre dal Re-

golamento UE 960/2014. Energia, finanza,

armi e tecnologie a duplice uso, civile e mi-

litare, sono i settori più sanzionati. Attual-

mente sono infatti previste restrizioni sulle

esportazioni di beni e tecnologie a duplice

uso, sulla prestazione dei relativi servizi e

sui servizi connessi alla fornitura di armi e

materiale militare, restrizioni sulla vendita,

fornitura, trasferimento ed esportazione

di tecnologie per l’industria petrolifera in

Russia e restrizioni sull’accesso al merca-

to dei capitali per alcuni enti finanziari. È

inoltre vietata la prestazione di servizi per

prospezioni petrolifere e produzione pe-

trolifera in acque profonde e nell’Artico.

Per quanto riguarda i beni e le tecnologie

a duplice uso (All. I Reg. 428/2009), viene

vietata la vendita, fornitura, trasferimento

o esportazione diretta o indiretta, anche se

non originari dell’Unione, alle entità e or-

ganismi elencati nell’allegato IV, per i quali

il divieto viene esteso ad assistenza tecnica,

servizi di intermediazione o finanziamenti

connessi a tali beni e tecnologie. Una situa-

zione complessa, destinata ad avere forti

ripercussioni sull’economia internazionale.

Come esportare?

Da un esame dei regolamenti emerge che

le misure restrittive adottate finora dall’U-

nione europea nei confronti della Russia

non introducono in alcun modo un embar-

go totale nei confronti del Paese. Mentre

gran parte delle operazioni commerciali

con la Russia continuano ad essere libere,

ovvero non soggette ad alcuna restrizione,

le aziende italiane che intendono esporta-

re nel Paese le merci elencate nell’All. II al

regolamento 833/2014 devono richiedere

un’apposita autorizzazione al Ministero

dello Sviluppo Economico (Mise). Vige tut-

tavia un divieto assoluto di vendere, for-

nire, trasferire ed esportare a utilizzatori

finali russi attrezzature destinate ad atti-

vità esplorative o estrattive (trivellazione,

prove pozzi, carotaggio e completamen-

to, fornitura di strutture galleggianti spe-

cializzate) in depositi di scisto bituminoso

ovvero da svolgersi nelle non meglio de-

finite ‘acque profonde o artiche’. Il Rego-

lamento UE 833/2014 contiene restrizioni

sulle esportazioni in Russia di determinati

beni e tecnologie a duplice uso, se i pro-

dotti in questione possono essere destinati

a un utilizzatore finale militare o alle no-

ve imprese russe del settore tecnologico e

militare indicate nell’Allegato IV del rego-

lamento stesso. Le sanzioni europee nei

confronti della Russia colpiscono anche il

settore militare, con l’embargo all’import/

export di armi e materiale militare, e quel-