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maggio 2016
La Ca-Te, di Sala Baganza (PR), è specializzata in lavorazioni conto terzi: carpenteria
inox, ferro, alluminio, taglio laser, piegatura e calandratura. Alcuni recenti
investimenti, come quello in una nuova pressa piegatrice di Gasparini, hanno permesso
all’azienda di espandersi e migliorare i propri processi produttivi
di Daniele Pascucci
La
piega
giusta
L
a Ca-Te è un’azienda storica nel comparto delle pic-
coleemedie impresemetalmeccanichedellaprovincia
di Parma; nata nel 1961, con una produzione incentrata su
parti per il settore ferroviario, nel 1991 la ditta si trasforma
in una società a responsabilità limitata e viene acquistata
da quattro dipendenti incominciando a lavorare per il set-
tore tipico della zona di Parma, l’agroalimentare. Oggi la
produzione per questo comparto rappresenta circa l’85%,
mentre la restante quota è tuttora impegnata dal ferro-
viario.
Negli ultimi anni il fatturatoha vistouna continua crescita
e oggi si aggira intorno ai due milioni di euro. L’azienda
si configura come una tipica realtà di produzione conto
terzi, che agisce solo su disegno del cliente. A seconda
delle commesse, si parte dal taglio della lamiera per pas-
sare poi alla piega, e quindi all’assemblaggio; per alcuni
clienti si forniscono solo semilavorati, per altri si fanno
anche saldatura e finitura, e per altri ancora si arriva al
prodotto finito.
Nell’ambito della ricerca continua di nuovi strumenti per
meglio affrontare le richieste del mercato, il manage-
ment della Ca-TE ha recentemente deciso di acquistare
da Gasparini, importante e storico marchio italiano nel
settore della piegatura e del taglio della lamiera, una
pressa piegatrice di ultima generazione che ha impresso
una vera e propria svolta produttiva nello stabilimento
Ca-Te.
Rilanciare investendo.
“I motivi che ci hanno spinto ad
acquistare la macchina della Gasparini e anche altri mac-
chinari - spiegaMarcelloMalerba, unodei dueattuali pro-
prietari e amministratore delegato della Ca-TE – hanno le
loro radici nella situazione creatasi durante questi anni di
crisi economica: per tutti dal 2008 in avanti si è assistito a
una drastica diminuzione delle commesse e dei margini
di guadagno; a quel punto, o ci si rassegnava a un pro-
gressivo arretramento, oppure si doveva rilanciare inve-
stendo. Abbiamo dunque scelto questa seconda strada
grazie anche alla collaborazione di istituti bancari che
hanno valutato approfonditamente i nostri piani e, aven-
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