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gennaio/febbraio 2016
prese del campione evidenziano un calo consistente delle
vendite all’estero (-5%). L’andamento delle esportazioni è
oggetto di particolare attenzione, perché una loro evolu-
zione in senso positivo o negativo potrebbe contribuire o
menoadalimentare la ripresa cheattualmenteappare solo
accennata. I settori che si connotano per delle variazioni
tendenziali del fatturato sensibilmente positive sono le co-
struzioni (+12%), l’artigianato manifatturiero e dei servizi
(+7,9%) e il commercio al dettaglio (+7%). In questo tri-
mestre il settore manifatturiero fa rilevare un andamento
dei ricavi dellevendite leggermentenegativo (3%), inparte
da ricondursi alla contrazione dell’export, mentre il settore
dei servizi alle imprese denota una diminuzione dei ricavi
delle vendite ben più consistente (-14,3%). I giudizi degli
trimestre del 2015 (+1,5%) rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Tale variazione, analoga a quella
rilevata nel primo trimestre dell’anno, seppur moderata-
mente positiva, non costituisce un chiaro segnale di svolta
dell’andamento congiunturale, che si presenta ancora
piuttosto stagnante. Dall’inizio delle scorso anno, emer-
gono segnali positivi dall’andamento della domanda
interna. La domanda locale evidenzia, nel trimestre, una
variazione su base tendenziale dell’1,2%, mentre quella
nazionale si caratterizza per un aumento più consistente
(+7%). Nell’ambito delle vendite in Italia, ma fuori provin-
cia, un ruolo rilevante è assunto da un numero limitato di
imprese di medio grande dimensione, in grado di inter-
cettare la domanda nazionale. In quel trimestre, le im-
Traffico merci nel porto di Trieste
Secondo il documento della Banca d’Italia, economie regionali giugno 2015, il porto di Trieste, per
la sua posizione geografica e la buona connessione con la rete stradale e ferroviaria, si presenta
come un agevole accesso delle merci verso l’Europa centro-orientale, offrendo un risparmio nei
tempi di navigazione sulle rotte tra Europa e Asia rispetto agli scali del nord Europa. Tra gli altri fattori
di competitività può vantare fondali naturali fino a 18 metri, tra i più profondi dell’alto Adriatico, che
facilitano l’accesso delle navi con maggiore pescaggio. In base alle informazioni diffuse dall’associazione
di categoria Assoporti, nel 2013 il porto di Trieste è diventato il primo in Italia per volume di merci
movimentate, circa 57 milioni di t, pari al 12,3% del totale nazionale. Il risultato era interamente
riconducibile alle rinfuse liquide (quasi un quarto del totale nazionale), in particolare il greggio che, con
una quota di circa tre quarti sui traffici portuali, rappresentava la categoria merceologica dominante. Il
rimanente quarto era costituito dalle merci varie che, con un’incidenza del 6,6% sul totale nazionale,
ponevano lo scalo al quarto posto dopo Gioia Tauro, Genova e Livorno. Nello stesso anno lo scalo
triestino ha tolto a Marsiglia il primato nel Mediterraneo nella movimentazione del petrolio, grazie alla
presenza di importanti infrastrutture dedicate al trasporto di prodotti energetici nell’Europa centrale: la rete
di oleodotti che parte da Trieste soddisfa pressoché interamente il fabbisogno austriaco e quasi per metà
quello tedesco e della Repubblica Ceca. Dopo la forte crisi del commercio internazionale, tra il 2009 e il
2013 in un contesto di ripresa dei volumi della domanda mondiale quelli di traffico nel porto di Trieste sono
aumentati del 27,5%, mostrando nell’ultimo anno una intensa accelerazione prevalentemente ascrivibile
alla dinamica del greggio.
FOCUS
INDUSTRIA NORD - EST