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MAGGIO 2014
FIELDBUS & NETWORKS
88
Fieldbus & Networks
O
PC (Object Linking and Embedding
for Process Control) Foundation è
uno dei consorzi industriali che si
occupano oggi della definizione e
manutenzione di standard aperti
per connettività e controllo di processo in am-
bito automazione. Creato nel 1994 da cinque
membri, ossia Fisher-Rosemount, Rockwell
Software, Opto 22, Intellution e Intuitive
Technology, nel 2011 il consorzio contava già
430 membri, di cui 334 corporate, più o meno
equamente divisi tra Stati Uniti e Europa.
L’obiettivo che si era dato al momento della
fondazione era quello di astrarre i più comuni
protocolli adottati dai moderni
PLC (come Modbus o Profibus)
in un’interfaccia standardizzata
(o middleware) che ne consen-
tisse il controllo da parte di si-
stemi HMI/Scada. Ne vennero
fuori una serie di specifiche e
raccomandazioni, raccolte oggi
sotto la denominazione gene-
rica di OPC Classic, che copri-
vano gli aspetti di scambio dati
(incluse le informazioni di tempo
e i dati time-stamped) e ge-
stione dei messaggi di allarme.
OPC Classic è tuttavia limitato
alle sole piattaforme basate su
Windows, utilizzando la tecno-
logia COM/Dcom (Distributed
Component Object Model) per
lo scambio dati tra i diversi componenti software; non copre inoltre
esplicitamente gli aspetti di sicurezza della comunicazione.
Nel 2008 OPC ha rilasciato ufficialmente la nuova architettura OPC
UA (Unified Architecture) che, pur restando funzionalmente equiva-
lente alla precedente, avendone ereditato le funzionalità di base, è
indipendente dalla piattaforma supportando dai più semplici sistemi
embedded basati su microcontrollore, fino alle più complesse archi-
tetture basata su cloud-computing.
Risulta dunque facilmente estensibile, poiché adotta una struttura
a livelli e paradigmi orientati a oggetti nel proprio meta-modello,
e introduce irrinunciabili concetti di sicurezza, con funzionalità
di encryption dei dati, au-
tenticazione e auditing. La
specifica OPC UA è stata suc-
cessivamente standardizzata
come IEC 62541; la figura 1
ne mostra in linea generale
l’organizzazione nei vari capi-
toli. Un’implementazione pro-
totipale dell’architettura OPC
UA fu presentata in anticipo
già durante la conferenza
OPC UA DevCon del 2006;
allora venne mostrata un’im-
plementazione dello stack in
linguaggio Ansi C e venne
dimostrata l’indipendenza
dalla piattaforma provando la
comunicazione tra un client realizzato in Windows/.NET e un server
basato su sistema operativo Linux.
Un’architettura client-sever aperta
e orientata ai servizi
La figura 2 riporta uno schema semplificato dell’architettura de-
scritta nello standard. La filosofia di base da cui nasce la specifica
OPC UA è del tipo orientato ai servizi (Service-Oriented Architecture,
SOA) con paradigma di scambio asincrono di messaggi di richiesta/
risposta, mentre la comunicazione è di tipo client-server; il server
gioca il ruolo dell’entità che intende esporre le proprie informazioni,
LO SCAMBIO SICURO E AFFIDABILE DI DATI IN
TEMPO REALE È UNO DEGLI ASPETTI CHIAVE DEI
MODERNI SISTEMI DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE;
L’INDIPENDENZA DALLA PIATTAFORMA E
L’INTEROPERABILITÀ DEI VENDOR SONO ALTRI
REQUISITI ESSENZIALI...
OPC: UN MONDO
APERTO
di Mariano Severi (*)
Figura 1 - La speciÀca OPC UA
Fonte: static.dekom.com
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