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FEBBRAIO 2013
FIELDBUS & NETWORKS
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menti di valutazione dell’amministra-
zione stessa. Il sistema d’illuminazione
pubblica presenta attualmente i se-
guenti principali problemi: alti consumi
energetici e costi manutentivi, scarsa
sicurezza degli impianti e scarsa qua-
lità dell’illuminazione, inquinamento
luminoso e ambientale, tempi lunghi
di intervento, numerosi reclami dei cit-
tadini/utenti (lampade non funzionanti,
zone buie ecc…) e scarso controllo di
gestione. Tutto questo contrasta enor-
memente con le necessità delle Pub-
bliche Amministrazioni, fra le quali:
ottemperare i vincoli del Protocollo
di Kyoto, ridurre i consumi energetici
associati all’illuminazione pubblica, ri-
durre costi di gestione e manutenzione,
erogare un servizio d’illuminazione pub-
blica di qualità, maggiore sicurezza del
servizio, maggiore rapidità di intervento
per la manutenzione, limitare i reclami
dei cittadini per i tempi d’intervento
manutentivi e per il servizio erogato e
avere una gestione integrata dell’illumi-
nazione pubblica. Il target cui puntare,
secondo Enea, è quello di ridurre i con-
sumi del 30% circa, con una contrazione
dei consumi pari a 2 TWh l’anno e con
un risparmio economico di circa 400 mi-
lioni di euro.
Per raggiungere tale risultato l’Enea ha
istituito il nuovo Osservatorio nazionale,
coinvolgendo a vario titolo comuni, enti,
produttori di tecnologie e promotori
della sostenibilità. L’Osservatorio si
propone, come obiettivo principale, la
riorganizzazione organica del settore
dei processi di riqualificazione e ge-
stione della rete di pubblica illumina-
zione.
Città intelligenti
L’ambito delle ‘città intelligenti’, rap-
presenta un aspetto indispensabile per
questo tipo di trasformazione energe-
tica e ambientale delle città e dovrà
comprendere al suo interno l’implemen-
tazione di nuove tecnologie come la PLC
(Power Line Communication, ovvero un
sistema a banda larga di comunicazione
su linee di potenza) e la rete 6LowPAN
(IPv6 Low power Wireless Personal
Area Networks, che consente l’utilizzo
di IPv6 su reti LR-WPAN, in pratica reti
di sensori wireless per l’estensione
della rete Internet agli oggetti, dotan-
doli di capacità di comunicazione di tipo
IP). Inoltre l’innovazione di prodotto sta
orientandosi decisamente verso tecno-
logie a stato solido (LED e Oled), il cui
vantaggio non è tanto in termini di effi-
cienza energetica intrinseca dei singoli
componenti base, quanto nella versa-
tilità per produrre dispositivi orientati
all’applicazione e quindi, in molti casi,
competitivi con le migliori tecnologie
tradizionali (in particolare lampade ad
alogenuri metallici in apparecchi evo-
luti). La citata tecnologia PLC, che con-
sente di trasmettere le informazioni su
linea elettrica coinvolgendo i lampioni
per l’illuminazione pub-
blica, rende disponibile
in modo semplice e im-
mediato, una rete di co-
municazione flessibile
e modulare, che può
essere capillarmente
distribuita in tutte le
aree/zone già servite
dalla linea di potenza
(figura 1).Questa solu-
zione permetterà inoltre
di disporre di ‘lampioni
multifunzionali’, ca-
paci di rispondere a
distanza a comandi di
telecontrollo e di tele-
gestione. Questa tec-
nologia si basa, per il trasporto delle
informazioni digitali, sulle preesistenti
linee elettriche, solitamente adibite al
trasporto di potenza elettrica e quindi
‘disponibili’ come vettori per altri tipi
di informazioni, purché non ‘interfe-
renti’ con gli stessi segnali elettrici di
potenza. Le linee elettriche sono state
costruite per trasportare segnali a
basse frequenze e le diverse giunzioni,
presenti lungo il percorso del cavo/con-
duttore, non disturbano la trasmissione
di questi segnali, perché appunto a
bassa frequenza. Nonostante la scarsa
qualità del livello fisico trasmissivo, dal
punto di vista delle telecomunicazioni,
i segnali digitalizzati possono sfruttare
i cavi delle linee elettriche grazie al
principio delle onde convogliate, me-
diante il quale si ‘convogliano’ segnali
di diverse frequenze sullo stesso cavo,
separandoli all’arrivo con opportuni filtri
selettivi. Il problema principale è quello
di superare i molti trasformatori pre-
senti nelle reti elettriche, in quanto per
il trasporto del segnale convogliato in
frequenza è necessaria la continuità fi-
sica; inoltre è doveroso limitare al mas-
simo la potenza delle sottoportanti al
fine di evitare che i cavi e la rete nel suo
complesso (oltre che i supporti mecca-
nici che la costituiscono) si trasformino
in vere e proprie antenne, generando
campi elettromagnetici che vanno a
interferire con l’ambiente circostante,
nuocendo sia alle persone (incompa-
tibilità in senso ambientale), sia agli
apparati (incompatibilità strumentale).
L’innovazione
L’idea di fondo non è certo innovativa,
mentre una fondamentale innovazione è
sul fronte della tecnologia applicata che
può sfruttare algoritmi sempre più sofi-
sticati per la modulazione e demodula-
zione dei segnali: il segnale relativo alle
informazioni da trasmettere viene codi-
ficato con una tecnica di modulazione
in diversi range di frequenze, ognuna
identificante una sottoportante rispetto
a quella principale del segnale elettrico.
Con opportuni filtri (in ingresso alla
rete e in uscita dalla rete elettrica), i
segnali digitalizzati vengono separati
dalla portante del segnale elettrico:
ogni sottoportante è identificata da
una ben precisa frequenza sulla quale
viene accordato il relativo filtro sia in in-
gresso sia in uscita. I diversi dispositivi
da raggiungere vengono infine ricono-
sciuti con lo stesso principio, in quanto
a ognuno di essi viene assegnato un
codice di riconoscimento basato su una
determinata frequenza e quindi solo il
dispositivo che si accorderà sull’appo-
sito filtro selettivo con il valore a lui
destinato, potrà ricevere l’informazione
codificata.
A fianco delle tradizionali infrastrut-
ture di comunicazione wired, le reti
wireless ad-hoc e le sensor network
rappresentano, nel dispiegamento di
infrastrutture di comunicazione ICT,
un’area di enorme importanza grazie
ai numerosi scenari applicativi in cui è
Fig. 1 - Esempio di sistema PLC (Power Line Communication)
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