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L’editoriale è a cura dei membri del comitato tecnico di Fieldbus & Networks
Fieldbus & Networks
I sistemi di automazione sono, per loro natura, qualcosa di complesso,
articolato, costituito da molte parti tra loro interagenti. Spesso si con-
fonde il sistema di automazione con la macchina che implementa la su-
pervisione e/o le logiche di controllo, e si parla perciò di PLC nel mondo
‘automazione di fabbrica’ e di DCS nel mondo ‘automazione di processo’.
Le ragioni storiche che hanno portato a sviluppare questi due filoni di macchine sono
oggi venute meno, e la piattaforma hardware e software è praticamente identica per
entrambi. Correttamente a livello di IEC è stato coniato un nuovo acronimo che integra
e dovrebbe sostituire i precedenti: Process Control System. PCS è quindi il nome ge-
nerico con il quale dovremmo chiamare un sistema di automazione. Al di là del nome,
il PCS identifica non solo la macchina ‘logica’, ma l’intero sistema che include la stru-
mentazione e gli attuatori in un unicum integrato dove lo scambio delle informazioni
viaggia attraverso la rete digitale che connette gli apparati intelligenti in campo (IFD)
con gli apparati ‘logici’ di controllo. Se quindi è sempre stato complesso realizzare le
specifiche dell’automazione, oggi in una visione integrata lo diventa ancor di più. È così
necessario che si sviluppino delle norme che possano semplificare il dialogo tra chi fa
le specifiche (progettisti, engineering, utenti finali) e chi produce i PCS. La IEC si sta
muovendo in questa direzione, ed è in fase di pubblicazione la nuova norma IEC 62603
‘Industrial Process Control Systems – Guideline for Evaluating Process Control Systems
- Part 1: Specifications’ che dovrà guidare i progettisti nella realizzazione delle specifi-
che dei PCS. Si tratta di una norma in un certo senso ‘storica’ perché è la prima volta
che una norma IEC viene proposta e sviluppata interamente dal Comitato Italiano (CEI).
L’idea originale di una guida per i progettisti di PCS nasce qualche anno fa all’interno
di Exera-Clui, l’associazione italiana di utenti di automazione, proprio per rispondere
all’esigenza degli utenti che trovano difficoltà ad avere, da parte dei costruttori, rispo-
ste puntuali alle loro necessità. D’altro lato i costruttori hanno immediatamente ben
accolto la proposta di una norma che facesse chiarezza sui termini, evitasse ambiguità,
e desse uno schema uniforme alle richieste provenienti da soggetti diversi. Grazie
al lavoro portato avanti dal gruppo di esperti italiani che ha visto lavorare assieme
utenti finali e produttori con il coordinamento tecnico della componente universitaria,
la norma ha preso forma ed è stata approvata nel giugno 2012 dall’insieme dei soci
di IEC. Ora è nella fase di revisione finale prima della pubblicazione. Aver lavorato su
questo progetto è stata un’esperienza gratificante e istruttiva. Da un lato ci ha messo
a confronto con tecnici ed esperti di tutte le nazioni del mondo (il Working Group inter-
nazionale ha 23 esperti di 16 paesi diversi), dall’altro ci ha fatto scontrare con la buro-
crazia IEC nei confronti della quale i nostri uffici pubblici sono una specie di giardino
d’infanzia. Proprio il confronto ci ha consentito di apprezzare la competenza tecnica e
l’abilità oratoria/politica di tutti quelli che hanno collaborato al progetto di norma. Se
per la prima un plauso è alle nostre scuole, la seconda è forse una prova della realtà
dell’eugenetica: l’uso e l’abuso di televisione e politica hanno portato noi italiani a
sviluppare capacità che in altri paesi più ‘normali’ non sono così ben sviluppate.
Paolo Pinceti
FEBBRAIO 2013
FIELDBUS & NETWORKS
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IEC 62603
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Editoriale
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