Automazione e Strumentazione
n
Novembre/Dicembre 2015
EDITORIALE
primo piano
9
‘
Jacopo Cassina
CEO, Holonix s.r.l
e nel mondo industriale si parla spesso di tecnologie
che sembrano di difficile comprensione e di lontana applicazione: la Internet of
Things, i Cyber-Physical Systems, la tedesca “Industrie 4.0”.
Senza pretendere di dare una definizione, cercherò di fornire un’interpretazione
che ci aiuti il più possibile a orientarci.
La “Internet of Things” è l’estensione delle tecnologie e degli approcci tipici di
internet al mondo degli oggetti fisici. Si basa su alcuni capisaldi: la tracciabilità di
ogni singola “thing”, la possibilità di leggere dati da sensori e di trasmettere queste
informazioni su rete geografica aperta, rendendo quindi le “cose” in grado di
“parlare” su internet.
Spesso, in relazione alla “IoT” vengono citati anche i “Cyber-Physical Systems”,
cioè l’uso di tecnologie IoT in fabbrica e nella supply chain e la Industry 4.0,
piattaforma di ricerca tedesca, che supporta le aziende nella ricerca e l’utilizzo di
queste tecnologie.
Questi tre concetti derivano dall’integrazione di diverse risorse, quali RFID e QR-
Code (tracciabilità), sensoristica ed embedded computing, machine2machine,
nonché internet stessa. Questo retaggio ci può garantire che la “IoT” non sia un
“fuoco di paglia”, bensì abbia solide basi e sia un’evoluzione che cambierà il
modo di fare business e di “relazionarci” con gli oggetti, favorendo un contatto
ancora più stretto con i clienti e incentivando una maggior efficienza.
L’IoT, infatti, permette di efficientare le operations grazie alla maggiore
disponibilità di dati e alle informazioni in real time fruibili dagli operatori.
All’interno della fabbrica è possibile: utilizzare dati provenienti dal PLC delle
macchine per la manutenzione su condizione e predittiva e per ottimizzare la
produzione, avendo anche informazioni sulle microfermate; ricevere gli allarmi
delle macchine da remoto, facendole funzionare anche non presidiate. L’IoT
permette l’aggiunta di servizi ai prodotti, rendendo facile un controllo geografico
del parco macchine presso i propri clienti, nonché la connessione con chi ne
effettuerà il supporto e la manutenzione. Anche il design di prodotto e di macchina
ottengono diversi vantaggi dall’IoT, per ottimizzare la progettazione, grazie non
solo a stime o interviste, ma a dati veri di uso del prodotto raccolti sul campo,
permettendo di calcolare rapidamente il Lifecycle Cost (LCC) e il Total Cost of
Ownership (TCO).
Sono convinto che questa tecnologia avrà un forte l’impatto sulle aziende italiane;
infatti, grazie alla sua versatilità e flessibilità, riuscirà a rafforzare le caratteristiche
di adattabilità delle aziende nostrane. L’Italia, infine, è famosa per i suoi prodotti
(le macchine, le auto, il cibo) e, quindi, saremo di sicuro “protagonisti” dell’internet
dei “prodotti”.
Sui giornali
Protagonisti
dell’Internet of Things