VISIONE E AUTO-ID
speciale
Automazione e Strumentazione
Novembre/Dicembre 2017
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denti riduzione degli errori e dei tempi che avrebbe richiesto
un inserimento manuale dei dati.
Le principali tecnologie applicate nei sistemi Auto-ID sono
i codici a lettura ottica e i sistemi a radiofrequenza.
Tra i primi troviamo l’ampia categoria che possiamo chia-
mare dei barcode in senso lato e che attuano una rappre-
sentazione grafica di dati codificati in forma alfanumerica
in differenti modalità: lineare, bi-dimensionale e com-
posita. Abbiamo quindi i
codici a barre monodimen-
sionali
, contenenti 12/16 caratteri, stampati su etichette
lunghe qualche centimetro e letti tramite scansione laser.
Sono stati i primi ad essere sviluppati, oltre 50 anni fa, e
sono ampiamente utilizzati nel packaging, nel magazzi-
naggio, nella logistica e dovunque servano sistemi sem-
plici ed economici.
Ci sono poi codici
bidimensionali
che utilizzano varie
forme geometriche e richiedono un sistema di lettura che
cattura l’immagine per poi leggerla grazie a un software di
decodifica. Contengono maggiori informazioni di dettaglio
sui prodotti: possono contenere fino a qualche migliaio di
caratteri e si possono leggere anche se non sono perfet-
tamente integri. Tra codici bidimensionali più diffusi il
Datamatrix
, ampiamente utilizzato a livello industriale, e
il
QrCode
, utilizzato più a livello consumer. Un sistema
di codifica relativamente nuovo è il
SixTrue
che combina
un QR Code e una matrice costituita da piccole macchie
colorate generate casualmente da una particolare tecnologia
di stampa; la speciale metodologia di codifica consente di
ottenere un codice associato in modo univoco, irripetibile e
inimitabile a quel determinato oggetto.
Tra i sistemi a radiofrequenza dominano i
RFID
(Radio
Frequency IDentification), ormai molto impiegati in varie
applicazioni industriali. Un sistema RFID è composto da
un tag o transponder, applicato direttamente agli oggetti da
identificare, nel quale vengono memorizzati i dati di iden-
tificazione. Ci sono poi un lettore e un sistema di elabora-
zione dati. Il primo è formato da una unità di controllo, in
pratica un microcalcolatore, e dalle antenne che costitui-
scono le interfacce con il tag.
L’RFID rappresenta un sistema di identificazione univoco
e in grado di supportare un sistema di tracciabilità e rintrac-
ciabilità efficace ed efficiente.
Nell’ambito dei sistemi a radiofrequenza, si stanno dif-
fondendo anche in ambito industriale gli
NFC
(Near Field
Communications), basati su una tecnologia per lo scambio
di dati attraverso onde radio a corto raggio; hanno il vantag-
gio di essere leggibili con un normale smartphone o tablet.
Infine vanno menzionati i
Beacon
che, utilizzando tec-
nologia Bluetooth Low Energy, permettono di trasmet-
tere i segnali provenienti da un sensore base a un dispo-
sitivo mobile nelle vicinanze; un po’ come gli NFC, col
vantaggio di trasmettere segnali fino a 50 metri (contro
i pochi centimetri degli NFC) e di essere utilizzabili
con un grande varietà di dispositivi mobili con diversi
sistemi operativi.