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Automazione e Strumentazione

Novembre/Dicembre 2017

BIOMEDICALE

applicazioni

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Trovare una soluzione per simulare queste re-

azioni inconsce richiede grande sforzo nella

ricerca e continui adattamenti delle parti mecca-

niche ed elettroniche. Grazie ai microprocessori

con potenzialità di calcolo elevate, a

sensori di

posizione molto pre-

cisi, a motoriduttori

compatti

, leggeri con

coppie importanti si

sono ottenuti risul-

tati

impressionanti.

Le nuove protesi per-

mettono all’utilizza-

tore di camminare,

correre lentamente o

velocemente, di sa-

lire e scendere scale,

persino di andare in

bicicletta, senza do-

ver porre particolare

attenzione a quanto

si sta facendo. Un fat-

tore fondamentale è

che il tutto avviene in

estrema sicurezza.

Retroazione veloce

Il movimento naturale

può essere raggiunto

solo reagendo in modo

rapido e preciso alle

sollecitazioni che cam-

biano ad ogni passo.

Per garantire questo

si impiegano sensori

altamente precisi e sensibili che forniscono infor-

mazioni impiegate dal

controllo dinamico 50

volte al secondo

. Un sensore angolare posto nel

ginocchio permette di tenere sotto controllo la

posizione, mentre delle celle di carico nella parte

inferiore della protesi misura la

pressione in prossimità del tal-

lone e del piede. Un processore

analizza questi dati e adotta le

opportune azioni al meccanismo

di smorzamento che avviene in

modo idraulico. Tutto questo per

reagire rapidamente e in modo

preciso adattando lo smorza-

mento necessario al movimento.

Un grande apporto avviene

impiegando dei

motori in corrente continua

miniaturizzati

. Questi motori, dotati di spazzole

a metalli preziosi, offrono elevate prestazioni

combinati ad un diametro contenuto. L’alta effi-

cienza dei motori permette alla protesi di lavo-

rare per almeno due giorni senza ricaricare le

batterie al litio. Una delle possibili combinazioni

è un motore da 10 mm di diametro accoppiato ad

un riduttore planetario. Questi componenti rego-

lano la valvola di smorzamento.

Tutti i componenti devono

garantire un uti-

lizzo di anni in servizio continuo

. Questa

richiesta viene assolta dai motori Faulhaber gra-

zie alla particolare tecnologia impiegata per le

spazzole e per il collettore elettrico. È richiesto

l’impiego in ambienti con temperature estreme

da -15 °C a + 65 °C, in ambienti secchi e umidi

e che possano sopportare aria salata o con resi-

dui di sabbia. Per questo le motorizzazioni

vengono sigillate e in alcuni casi protette da un

involucro supplementare.

Non si deve escludere la possibi-

lità che avvengano delle rotture,

in questo caso la protesi dovrà

poter funzionare in modo limi-

tato, con un confort inferiore per

l’utilizzatore ma sempre

in modo

sicuro

. L’utente può anche sele-

zionare modi diversi di impiego,

modalità più comoda per le pas-

seggiate o con maggiore rigidità

per andare in bicicletta; è anche

prevista una modalità per poter sciare o pattinare.

La combinazione di CPU potenti, micromotori

robusti e sensori performanti offre un enorme

comfort a chi utilizza queste protesi.

In un dispositivo biomedicale

come una protesi, tutti i componenti

devono garantire un utilizzo di anni

in servizio continuo

L’azienda Otto Bock

ha realizzato una protesi

attiva con l’impiego

di micromotori Faulhaber,

proposti da Servotecnica

I motori Faulhaber hanno permesso

di realizzare protesi ad alta tecnologia