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Novembre/Dicembre 2017

Automazione e Strumentazione

BIOMEDICALE

applicazioni

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Quando si tratta di affrontare soluzioni dovute

alla perdita di un arto, occorre considerare due

punti chiave. In primo luogo ci sono voluti

molti anni di sperimentazione prima di trovare

una soluzione tecnologica soddisfacente. In

secondo luogo bisogna superare l’abitudine,

insita negli esseri umani, ad adattarsi a situa-

zioni completamente diverse da come si era

assuefatti in precedenza. Fino a poco tempo fa

le protesi erano

soluzioni passive

, reagivano

in modo sempre uguale a tutte le situazioni.

Grazie all’introduzione di microprocessori e a

motorizzazioni compatte e miniaturizzate è ora

possibile

programmare reazioni intelligenti

a

seconda della situazione esterna che si presenta

offrendo la possibilità di muoversi in modo

naturale sicuro e confortevole.

Affrontare la complessità

Una protesi è sempre un dispositivo medico

complesso che deve adattarsi al singolo indi-

viduo. Si è sviluppata in

Otto Bock

, azienda

che opera nel settore

biomedicale

, una solu-

zione definita

protesi attiva

. Gli elementi che

la caratterizzano sono la possibilità di essere

costruita in larga scala, contenimento dei costi,

interazione tra parti meccaniche, controlli

elettronici ed utilizzatore finale. L’impiego di

micromotori Faulhaber

, rappresentata da

Ser-

votecnica

, è stato fondamentale per raggiun-

gere tutti gli obbiettivi prefissati.

Ogni protesi viene adattata dallo specialista

ortopedico alle esigenze del singolo utilizza-

tore. Ciò che caratterizza queste protesi è che

si adattano al movimento del paziente e non

viceversa. In natura si usano tendini e muscoli

per adattare i movimenti e le persone sono in

grado di utilizzare in modo ottimale la distri-

buzione del peso e della forza, indipendente-

mente dalle condizioni e dalle azioni intraprese,

ovvero stare fermi, camminare, correre, andare

in bicicletta. Questi processi, e il sistema di auto

adattarsi, avviene in modo inconscio grazie a

riflessi estremamente rapidi.

Josafatt Bernocchi

Con delle nuove protesi definite attive, Otto Bock ha reso disponibile una soluzione

innovativa in questo campo. Grazie ad un controllo di posizione angolare, a motori

Faulhaber, distribuiti da Servotecnica, dalle dimensioni compatte e prestazioni

di coppia notevoli, queste protesi permettono non solo movimenti semplici ma anche

di poter eseguire attività complesse come correre, sciare, pattinare.

SERVOTECNICA: LE PROTESI DIVENTANO INTELLIGENTI

L’AUTORE

J. Bernocchi, Product Manager,

Servotecnica.

A FIL DI RETE

www.servotecnica.com www.ottobock.com www.faulhaber.com

Nuove protesi attive e intelligenti sono possibili grazie a microprocessori potenti, sensori di posizione precisi e motoriduttori

compatti, leggeri e con coppie importanti

Grazie alla tecnologia

si migliora la qualità della vita