Novembre/Dicembre 2017
Automazione e Strumentazione
BIOMEDICALE
applicazioni
44
Quando si tratta di affrontare soluzioni dovute
alla perdita di un arto, occorre considerare due
punti chiave. In primo luogo ci sono voluti
molti anni di sperimentazione prima di trovare
una soluzione tecnologica soddisfacente. In
secondo luogo bisogna superare l’abitudine,
insita negli esseri umani, ad adattarsi a situa-
zioni completamente diverse da come si era
assuefatti in precedenza. Fino a poco tempo fa
le protesi erano
soluzioni passive
, reagivano
in modo sempre uguale a tutte le situazioni.
Grazie all’introduzione di microprocessori e a
motorizzazioni compatte e miniaturizzate è ora
possibile
programmare reazioni intelligenti
a
seconda della situazione esterna che si presenta
offrendo la possibilità di muoversi in modo
naturale sicuro e confortevole.
Affrontare la complessità
Una protesi è sempre un dispositivo medico
complesso che deve adattarsi al singolo indi-
viduo. Si è sviluppata in
Otto Bock
, azienda
che opera nel settore
biomedicale
, una solu-
zione definita
protesi attiva
. Gli elementi che
la caratterizzano sono la possibilità di essere
costruita in larga scala, contenimento dei costi,
interazione tra parti meccaniche, controlli
elettronici ed utilizzatore finale. L’impiego di
micromotori Faulhaber
, rappresentata da
Ser-
votecnica
, è stato fondamentale per raggiun-
gere tutti gli obbiettivi prefissati.
Ogni protesi viene adattata dallo specialista
ortopedico alle esigenze del singolo utilizza-
tore. Ciò che caratterizza queste protesi è che
si adattano al movimento del paziente e non
viceversa. In natura si usano tendini e muscoli
per adattare i movimenti e le persone sono in
grado di utilizzare in modo ottimale la distri-
buzione del peso e della forza, indipendente-
mente dalle condizioni e dalle azioni intraprese,
ovvero stare fermi, camminare, correre, andare
in bicicletta. Questi processi, e il sistema di auto
adattarsi, avviene in modo inconscio grazie a
riflessi estremamente rapidi.
Josafatt Bernocchi
Con delle nuove protesi definite attive, Otto Bock ha reso disponibile una soluzione
innovativa in questo campo. Grazie ad un controllo di posizione angolare, a motori
Faulhaber, distribuiti da Servotecnica, dalle dimensioni compatte e prestazioni
di coppia notevoli, queste protesi permettono non solo movimenti semplici ma anche
di poter eseguire attività complesse come correre, sciare, pattinare.
SERVOTECNICA: LE PROTESI DIVENTANO INTELLIGENTI
L’AUTORE
J. Bernocchi, Product Manager,
Servotecnica.
A FIL DI RETE
www.servotecnica.com www.ottobock.com www.faulhaber.comNuove protesi attive e intelligenti sono possibili grazie a microprocessori potenti, sensori di posizione precisi e motoriduttori
compatti, leggeri e con coppie importanti
Grazie alla tecnologia
si migliora la qualità della vita