Table of Contents Table of Contents
Previous Page  78 / 116 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 78 / 116 Next Page
Page Background

Ottobre 2015

n

Automazione e Strumentazione

CONTROLLO

tecnica

78

La

figura 3

riporta in realtà due schemi equivalenti. Nono-

stante la funzione di trasferimento complessiva sia la stessa del

caso precedente, lo schema di destra presenta il vantaggio fornire

la stessa variabile di controllo al processo e al blocco di compen-

sazione (

H

j

(s)

).

È comunque sempre opportuno tenere presente come un’affidabile

stima della funzione di trasferimento complessiva sia condizione

indispensabile per il buon funzionamento dello schema di

controllo; a questo scopo, una tecnica è proposta nel paragrafo

successivo.

Autosintonia PID per anelli interagenti

Quando non è possibile eliminare le interazioni tra anelli di con-

trollo attraverso azioni di compensazione o disaccoppiatori,

si rende necessario procedere alla sintonia dei regolatori PID

dovendo tener conto dell’influenza di un regolatore su processi al

controllo dei quali esso non è deputato. Il metodo di identificazione

dei parametri deve essere allora in grado di ricavare i parametri dei

vari processi nonostante le interazioni siano attive e anche quelli

delle dinamiche stesse di interazione (guadagni, costanti di tempo,

ritardi); inoltre la regola di taratura dovrà essere tale da tener conto

dell’effetto di ciascuna delle azioni di controllo anche sui processi

influenzati indirettamente. Pur essendo disponibili anche tecniche

basate sull’impiego successivo di relè o di variazioni a scalino

delle variabili di controllo, si riporta quella di seguito illustrata

che ha il pregio di poter essere implementata a partire a normali

variazioni di setpoint in anello chiuso e quindi senza fare parti-

colari esperimenti o mettere in modo “manuale” uno dei regola-

tori e impiegando viceversa i dati tipicamente disponibili in sala

controllo durante l’ordinario esercizio; ciò rende la metodologia

implementabile anche in linea per algoritmi di controllo adatta-

tivo ove i parametri del processo possono variare con le condizioni

operative ed è quindi opportuno catturarne il cambiamento ad ogni

cambio di setpoint.

Poiché la trattazione generale sarebbe piuttosto pesante si fa riferi-

mento, come già in

Veronesi-Visioli

[2]

, al caso 2x2, già riportato

nella

figura 1

, che rimane anche il caso più rappresentativo

delle applicazioni reali (almeno nell’ambito del controllo PID). Si

fa inoltre riferimento ai processi di tipo autoregolante rappresen-

tati da funzioni di trasferimento del tipo

definendo

Imponendo al primo

setpoint

una variazione gradino di ampiezza

A

s1

con entrambi gli anelli chiusi e applicando il teorema del valore

finale agli integrali degli errori si ricava che

ove

e

1(1)

indica l’errore nel primo anello, conseguente alla varia-

zione di

setpoint

nel primo anello mentre

e

2(1)

indica l’errore nel

secondo anello, conseguente alla variazione di

setpoint

sempre

nel primo anello.

Introducendo poi le variabili

integrandole e applicando il teorema del valore finale si riesce a

ricavare che

ove, analogamente,

v

1(1)

indica l’andamento di

v

1

conseguente alla

variazione di setpoint nel primo anello mentre

v

2(1)

indica l’anda-

mento di

v

2

conseguente alla variazione di setpoint sempre nel

primo anello.

Ripetendo la variazione a gradino sul setpoint del secondo anello

(sempre con entrambi gli anelli chiusi) si ricavano le relazioni

simmetriche

e

Mettendo allora a sistema le otto relazioni ricavate, si riescono a

ricavare i parametri di tutte e quattro le funzioni di trasferimento in

gioco. I quattro guadagni risultano infatti:

I parametri complessivi dello sfasamento introdotto dalle quattro

funzioni di trasferimento risultano invece:

Il calcolo dei parametri del processo attraverso cifre integrali