approfondimenti
Automazione e Strumentazione
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Ottobre 2015
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progettazione
determinata caso per caso, dando un peso anche ad altri
fattori meno evidenti (ad esempio un miglior utilizzo nel
tempo delle risorse). Seguire il nuovo paradigma è vantag-
gioso, per l’azienda e per la comunità. La stessa industria
nazionale, infatti, ne trae beneficio: oltre a essere spinti
a definire strategie di medio periodo, serve un maggior
approfondimento e dominio del proprio prodotto, e per-
tanto più consapevolezza e più formazione. In altri termini
più “visione”, e meno “mordi e fuggi”. Le aziende escono
irrobustite dalla sinergia d’intenti dei vari attori.
L’automazione e la manutenzione, in tutte le loro decli-
nazioni, giocano sicuramente un ruolo cruciale negli
impianti industriali, sia nelle attività d’implementazione e
utilizzo dei processi e dei “prodotti” (leggi: apparecchia-
ture), che in quelle di messa a punto continua dell’am-
biente in cui operare e migliorare. Le applicazioni che
hanno tratto beneficio dall’approccio descritto sono già
numerose e si possono citare esempi. Come quello di un
caso pratico di
un progetto che consta di un centinaio
di unità caratterizzate da una trentina di varianti
(non
contano come varianti parametri specifici come ad esem-
pio la metratura delle superfici di scambio). Pur conti-
nuando a seguire canoni ingegneristici convenzionali
per la preventivazione, documentazione, modellazione
ecc., semplicemente
unificando
le logiche di comando,
la rappresentazione e l’accesso per una supervisione da
remoto, si sono raggiunti notevoli vantaggi economici e
di qualità di gestione (esercizio, manutenzione e inter-
venti di miglioramento).
In un’altra circostanza il modello di riferimento è stato
preso in considerazione per garantire la continuità tra
automazione e manutenzione, facendo da supporto a
costruzione, installazione, pre-commissioning, commis-
sioning, collaudi, start-up, deployment, asset manage-
ment. In un altra ancora gli schemi sinottici messi a punto
nella fase iniziale di preventivazione e di trattative sono
diventati le pagine grafiche della supervisione.
In tutti questi casi il risultato raggiunto ha ripagato lo
sforzo d’individuazione a priori, prima di intraprendere
l’ingegneria vera e propria, di un modello unificante di
riferimento comune alle varie applicazioni.
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Figura 3 - Lo scenario tradizionale