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approfondimenti

Automazione e Strumentazione

n

Ottobre 2015

31

progettazione

determinata caso per caso, dando un peso anche ad altri

fattori meno evidenti (ad esempio un miglior utilizzo nel

tempo delle risorse). Seguire il nuovo paradigma è vantag-

gioso, per l’azienda e per la comunità. La stessa industria

nazionale, infatti, ne trae beneficio: oltre a essere spinti

a definire strategie di medio periodo, serve un maggior

approfondimento e dominio del proprio prodotto, e per-

tanto più consapevolezza e più formazione. In altri termini

più “visione”, e meno “mordi e fuggi”. Le aziende escono

irrobustite dalla sinergia d’intenti dei vari attori.

L’automazione e la manutenzione, in tutte le loro decli-

nazioni, giocano sicuramente un ruolo cruciale negli

impianti industriali, sia nelle attività d’implementazione e

utilizzo dei processi e dei “prodotti” (leggi: apparecchia-

ture), che in quelle di messa a punto continua dell’am-

biente in cui operare e migliorare. Le applicazioni che

hanno tratto beneficio dall’approccio descritto sono già

numerose e si possono citare esempi. Come quello di un

caso pratico di

un progetto che consta di un centinaio

di unità caratterizzate da una trentina di varianti

(non

contano come varianti parametri specifici come ad esem-

pio la metratura delle superfici di scambio). Pur conti-

nuando a seguire canoni ingegneristici convenzionali

per la preventivazione, documentazione, modellazione

ecc., semplicemente

unificando

le logiche di comando,

la rappresentazione e l’accesso per una supervisione da

remoto, si sono raggiunti notevoli vantaggi economici e

di qualità di gestione (esercizio, manutenzione e inter-

venti di miglioramento).

In un’altra circostanza il modello di riferimento è stato

preso in considerazione per garantire la continuità tra

automazione e manutenzione, facendo da supporto a

costruzione, installazione, pre-commissioning, commis-

sioning, collaudi, start-up, deployment, asset manage-

ment. In un altra ancora gli schemi sinottici messi a punto

nella fase iniziale di preventivazione e di trattative sono

diventati le pagine grafiche della supervisione.

In tutti questi casi il risultato raggiunto ha ripagato lo

sforzo d’individuazione a priori, prima di intraprendere

l’ingegneria vera e propria, di un modello unificante di

riferimento comune alle varie applicazioni.

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Figura 3 - Lo scenario tradizionale