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test&measurement

approfondimenti

Ottobre 2015

n

Automazione e Strumentazione

26

gli anni ’80 - degli

oscilloscopi digita-

li

a microprocesso-

re, dotati di veri e

propri sistemi ope-

rativi, i quali uni-

ti alla tecnologie

LCD e touchscre-

en degli schermi,

hanno radicalmen-

te cambiato l’aspet-

to e l’operatività di

questo strumento.

Normalmente un

oscilloscopio è do-

tato di un circuito di calibrazione con cui è possi-

bile controllare il funzionamento ed effettuare la

taratura periodica delle eventuali sonde collegate

ai connettori di ingresso. Usi tradizionali dell’o-

scilloscopio sono la

diagnosi di guasti in appa-

recchiature elettroniche

e i test per verificare la

correttezza progettuale dei circuiti elettroni-

ci

. L’oscilloscopio permette anche di verificare

la corretta interazione tra firmware (software) di

configurazione e hardware di acquisizione.

Salendo nelle prestazioni gli

oscilloscopi a cam-

pionamento

sono oscilloscopi digitali dedicati

alle

misure di precisione su segnali ad alta fre-

quenza

(tipicamente più elevata di quella dello

strumento). In tali situazioni gli altri oscilloscopi

digitali, e tanto meno quelli analogici, non sono

in grado di acquisire un numero sufficiente di

campioni in una sola scansione. La corrente ter-

minologia commerciale identifica gli oscilloscopi

a campionamento con gli strumenti “a tempo

equivalente” preposti all’analisi di segnali perio-

dici che possono funzionare a velocità di tem-

porizzazione elevatissime e larghezze di banda

nell’ordine delle decine di GHz.

Strumentazione virtuale

Dagli anni ’90 in poi si è assistito a un crescente

passaggio dalla strumentazione tradizionale a

quella virtuale utilizzata nei collaudi e nei test

automatici, nell’acquisizione dati, nella progetta-

zione, nel controllo qualità, nella radiofrequenza,

nei sistemi di visione, nella diagnostica e nella

metrologia ad alte prestazioni. Il motivo di fondo

è che

la strumentazione virtuale riduce tempi e

costi di sviluppo rispetto alla tradizionale stru-

mentazione di misura

, mettendo a disposizione,

nella memoria di un calcolatore, dati numerici,

serie storiche e campioni di una certa grandezza

fisica. In tal modo la fase di elaborazione dei dati,

invece che essere demandata a specifici micro-

processori dedicati (Digital Signal Processor,

DSP), può essere compiuta dai processori dei

comuni PC. La strumentazione virtuale di ultima

generazione si basa su bus ad alta velocità come

PCI Express, GPIB, PXI e su tecnologie multi-

core, wireless e Fpga. Protagonisti emergenti nel

campo della strumentazione virtuale sono anche

la progettazione e l’implementazione dei nuovi

tool e moduli software basati sui nuovi paradigmi

di quarta rivoluzione industriale:

Industry 4.0

,

sistemi cyberfisici

(CBS),

Big Data

e

sensori

distribuiti

.

Sul lato software l’ambiente

LabView

, svilup-

pato da National Instruments, consente l’analisi

e l’elaborazione dei segnali acquisiti (statistica,

interpolazione, filtraggio, analisi numerica, fun-

zioni di misura, ecc.), oltre alla visualizzazione

e alla presentazione dei risultati delle misure. Un

altro aspetto importante è il supporto di piatta-

forme diverse da quella PC tradizionale, sempre

più diffuse. National Instruments supporta tali

piattaforme attraverso ambienti ottimizzati come

LabView Embedded, LabView Fpga, LabView

Real-Time e LabView DSP. Tali ambienti for-

niscono ai progettisti un’interfaccia utente ad

alto livello che genera codice ottimizzato, senza

dover apprendere il linguaggio VHDL (Very

High Speed Integrated Circuits - Hardware

Description Language). La flessibilità d’impiego

di LabView poggia sulla compatibilità con lin-

guaggi di programmazione e calcolo molto dif-

fusi, come per esempio quello di

Matlab

pro-

dotto da Mathworks, oltre che sulla possibilità

di utilizzo in rete con il supporto di funzionalità

tipiche dei linguaggi di programmazione. Il prin-

cipale beneficio dello sviluppo di un’applica-

zione in LabView è la natura intuitiva e grafica

del linguaggio. LabView permette inoltre lo

svolgimento di più processi da parte dello stesso

hardware su piattaforme multicore real-time, il

che comporta enormi benefici per aumentare le

prestazioni e diminuire i costi dei test.

n

Figura 4 - Oscilloscopio (Rohde &

Schwarz)

Figura 5 - Strumentazione Virtuale (National Instruments)