progettazione
approfondimenti
Ottobre 2015
n
Automazione e Strumentazione
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il ciclo completo di vita dell’opera costruita.
PPLM sta pertanto al BIM come l’industria sta
alle costruzioni, giacché un impianto industriale
non è poi così dissimile da un’opera edile di
media complessità.
È l’integrazione tra le varie applicazioni la
chiave dei nuovi approcci PLM/PPLM e BIM.
Il principio unificante è saper individuare una
spina dorsale, che consta degli oggetti della
‘applicazione’ e dei suoi attributi, che faccia
da perno. La
►
figura 1
mostra la centralità di
tale
modello unificante
, di fatto costituito da un
set di dati, un database relazionale, con cui le
varie applicazioni interagiscano. Il modello di
riferimento sta alla base di una visione unitaria
dei propri impianti ed esplicita la conoscenza.
Viene sviluppato secondo un’ingegneria incre-
mentale, in una spirale di miglioramento che fa
tesoro delle applicazioni via via varate, senza
discontinuità con il passato.
Ai lettori non potrà che risultare chiaro come
inserendo
l’automazione e la manutenzione
in un approccio di sviluppo dei progetti inte-
grato basato su un modello di riferimento uni-
tario, la spina dorsale del PLM/PPLM/BIM, si
possa innestare un ciclo virtuoso che porta sia a
perfezionare sempre di più l’impianto e/o suoi
moduli (e le loro successive riproposizioni),
sia a migliorarne l’efficienza ed l’economicità
di esercizio. In questo periodo storico, presso
i fornitori di macchine e moduli sta crescendo
sempre più la consapevolezza che le sfide della
competizione globale si giocano spostando il
campo del mercato: non più da meri fornitori
di artefatti, a partner capaci di offrire soluzioni
e servizi integrati che riducano il carico gestio-
nale dei propri clienti (per esempio istanziando
il controllo remoto, la diagnostica predittiva,
l’impianto gestito “chiavi in mano” ecc.).
Questa visione è ben descritta dall’iniziativa
teutonica
Industrie 4.0
, programma di sviluppo
industriale promosso dal governo federale tede-
sco. Nella vulgata comune, Industrie 4.0 (o
all’inglese Industry 4.0) è ormai un concetto
estensivo, normalmente utilizzato per riassu-
mere tutte le tecnologie e i sistemi di comuni-
cazione che trasformano
la “fabbrica” in un
sistema, integrato, intelligente, ma allo stesso
tempo flessibile e adattivo.
Riferito inizial-
mente ai sistemi manifatturieri caratterizzati
da processi discreti (automotive, assemblaggi
vari ecc.), il concetto è ormai declinato anche
per l’industria di processo e da qui all’impianti-
stica in senso lato. Le parole chiave - e di moda
- sono
IoT
(Internet of Things),
Cybertech
(le
tecnologie che vedono gli oggetti autonomi e
protagonisti),
Big Data
(gli archivi di dati che
consentono analisi e modellazione).
Enucleare da “n” applicazioni pregresse o in
cantiere un
modello di riferimento
che le
descriva tutte è un’attività di ingegneria multidi-
sciplinare e caratterizzata da una visione a 360°,
nel senso che richiede know how sia del pro-
prio processo che di ciascuna delle applicazioni
da prevedere. Tale attività di recupero e for-
malizzazione della conoscenza,
sposta indubbiamente lo sforzo
maggiore nella fase iniziale del
progetto (
►
figura 2
), ma poi lo
riduce. Non cambia, infatti, l’en-
tità dello sforzo, ma, a differenza
dell’approccio tradizionale per
fasi, non lo diluisce nel tempo, a
vantaggio dell’efficienza. Viene
pertanto evitato quell’andamento
di crescita esponenziale dei costi
tipico dei progetti tradizionali.
Il modello di riferimento che
deriva dall’approccio descritto
costituisce l’ossatura del pro-
getto, una base per tutte le sue
declinazioni (istanze), ed evita
per i progetti a venire le costose duplicazioni di
sforzi e i problemi di travaso di informazioni da
una fase all’altra del progetto. Evita le incom-
prensioni dovute all’interpretazione multipla
dei dati di processo/impianto proprie dei pro-
getti tradizionali. L’attività di analisi inoltre
enuclea building blocks, cioè moduli utilizzabili
anche per applicazioni adiacenti. La
►
figura 3
mostra lo scenario tradizionale descritto.
Il break even tra l’approccio tradizionale e
l’approccio PPLM/BIM descritto dipende da
numerosi fattori, come la ripetitività delle appli-
cazioni, il loro numero, la tipologia, la loro
valenza economica, ecc. La convenienza di
uno o dell’altro approccio deve pertanto essere
Figura 2- Esplicitare la conoscenza