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Automazione e Strumentazione

Ottobre 2014

EDITORIALE

primo piano

13

David Naso

Ricercatore del Politecnico

di Bari in Automatica

dalla domanda di dispositivi sempre più compatti, leggeri,

efficienti ed economici, le frontiere della meccatronica sono in continua

evoluzione. Molte soluzioni innovative in questo ambito sono basate su

materiali le cui proprietà meccaniche sono influenzate da stimoli elettrici,

magnetici o termici. Le ceramiche piezoelettriche, le leghe a memoria di forma,

i fluidi magneto-reologici ed i polimeri elettro-attivi sono alcuni esempi di tali

materiali, spesso indicati con il termine “smart materials”.

Più che un richiamo ad un’improbabile “autoconsapevolezza” di tali

materiali, l’aggettivo inglese smart deve essere colto come un invito a sfruttare

intelligentemente la proprietà attiva del materiale per realizzare dispositivi

diversi, alternativi o complementari rispetto a soluzioni di tipo convenzionale.

Sono certamente riusciti in tale scopo gli ingegneri di alcune case

automobilistiche (BMW, Audi, Ferrari) che hanno introdotto negli

ammortizzatori fluidi magneto-reologici la cui viscosità è pilotata da un campo

magnetico variato automaticamente, o i produttori di sistemi per la micro-

chirurgia basati su sottilissimi cavi di materiale a memoria di forma termica

attraversati da una corrente elettrica che ne altera la temperatura (e quindi la

lunghezza) in modo controllato.

In questo ambito, le possibilità di innovazione si moltiplicano rapidamente.

Nell’ultimo ventennio la classe degli smart materials si è fortemente evoluta,

e molti nuovi materiali con caratteristiche sempre più competitive hanno

affiancato quelli che hanno già raggiunto il mondo industriale. Ad esempio,

alcune leghe a memoria di forma magnetica sono in grado di fornire

elongazioni di un ordine di grandezza superiori a quelle dei materiali

magnetostrittivi o piezoelettrici, e le deformazioni di alcune forme di polimeri

elettro-attivi sono ancora superiori di un ulteriore ordine di grandezza.

Questi risultati entusiasmanti sono stati tuttavia ottenuti in condizioni di

laboratorio estremamente particolari, e su campioni di materiali poco

resistenti allo sforzo. Per queste ragioni, il progresso della ricerca nel campo

dell’ingegneria dei materiali è certamente un fattore chiave per lo sfruttamento

delle potenzialità espresse dai prodotti di più recente scoperta. Tuttavia,

considerando che tutti gli “smart materials” esibiscono comportamenti dinamici

non-lineari, spesso ulteriormente complicati da fenomeni isteretici e variabili nel

tempo, lo sviluppo di sistemi di controllo altrettanto innovativi, basati sullo stato

dell’arte dell’automatica, rappresenta un elemento altrettanto decisivo affinché

lo sfruttamento delle potenzialità di questi materiali avvenga in modo completo

e determinante.

La sfida della ricerca sugli “smart controllers” è quindi ufficialmente aperta.

Sospinte

Controllo di smart materials

Le nuove frontiere della meccatronica