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Automazione e Strumentazione
Settembre 2013
MERCATI
primo piano
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secondo trimestre dell’anno scorso. Il valore assoluto, pari
a 83,4, risulta però ben al di sotto della media.
Su base semestrale, l’indice registra un arretramento
del 6%, determinato dal pessimo riscontro ottenuto dai
costruttori sul mercato italiano (-29,6%) e dalla debolezza
della domanda estera (-1%).
Il rallentamento
evidenziato dai dati di consuntivo 2012
rispetto a quanto registrato l’anno precedente
sarà ancora
più evidente nel 2013.
Nel 2013, infatti,
la produ-
zione
resterà stabile,
attestandosi a 4.820 milioni di euro
(-0,1%). Le esportazioni cresceranno solo dell’1,8% a
3.685 milioni. Il consumo italiano subirà un ulteriore ridi-
mensionamento, scendendo a 2.005 milioni (-4%).
Sof-
friranno
le consegne dei costruttori italiani sul mercato
interno che
caleranno, del 5,8%, a 1.135 milioni di euro.
Salirà ancora la quota di produzione destinata oltre con-
fine, attestandosi al 76,5%.
L’andamento del comparto
dei beni strumentali
L’industria italiana costruttrice di beni strumentali nel
2012 ha risentito del difficile contesto che grava sull’in-
tera eurozona, facendo seguito a un biennio di ripresa che
aveva permesso il parziale recupero del terreno perso con
la crisi: è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati
in occasione dell’annuale assemblea Federmacchine lo
scorso luglio.
Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmac-
chine,
nel 2012 la produzione delle imprese del settore
è rimasta sostanzialmente stabile
, scesa appena dello
0,8% al di sotto dei 29 miliardi di euro, e si sono registrati
cali del fatturato per metà delle associazioni che fanno
capo alla federazione. Le consegne dei costruttori sul mer-
cato interno, già poco brillanti nel 2011, sono diminuite
dell’8,9%, a meno di 7,2 miliardi di euro. La debolezza
del mercato italiano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi
(-8,1%), ha penalizzato anche l’import, diminuito del
6,8%.
Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i
costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’e-
stero:
le esportazioni hanno infatti raggiunto un nuovo
record
nel 2012, salendo del 2,2% arrivando a quota 21,8
miliardi, con una crescita della quota di export su produ-
zione salita di dieci punti percentuali nell’ultimo decennio,
toccando nel 2012 il 75%.
Tra i principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di
settore, anche in questo ambito la Cina si conferma al
primo posto, per un valore di 2 miliardi di euro, ma in
discesa dell’11%. Al secondo posto la Germania, cresciuta
del 6,5% per un valore di 1,9 miliardi di euro, seguita da
Stati Uniti, cresciuti ben del 17,2% arrivando a quota 1,9
miliardi di euro, e Francia, con un +1% e 1,4 miliardi in
valore.
Il
saldo commerciale
complessivo dei settori che formano
Federmacchine, nel 2012, è stato positivo per 17,6 miliardi
di euro (+4,7%). Si tratta del quarto anno di crescita, dopo
il crollo del 2009, e del nuovo record assoluto.
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