Giugno/Luglio 2017
Automazione e Strumentazione
SAFETY
approfondimenti
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C’era una volta l’interruttore di sicurezza elet-
tromeccanico con azionamento separato, soggetto
a guasti - soprattutto in caso di polvere e trucioli
- e non in grado di trasmettere dati diagnostici al
controllore d’impianto… Vorremmo che comin-
ciasse così il racconto dei primordi della safety,
finalmente evoluta grazie all’avvento di soluzioni
elettroniche, connesse e intelligenti. Purtroppo -
A.D. 2017 - non è (ancora) così: il
mondo della
sicurezza
, che si tratti di industria di processo o
di macchine per produrre componenti, si è stori-
camente dimostrato restio al cambiamento.
Ma nell’era dell’industria connessa le cose potreb-
bero cambiare, anche perché i costi del non-cam-
biamento rischiano di diventare davvero insoste-
nibili. Ne abbiamo discusso con
Andrea Grassi
di Schmersal Italia
, azienda specializzata nello
sviluppo di componenti e soluzioni di sicurezza, in
occasione della recente
giornata di studio Anipla
intitolata ‘Industria 4.0: non solo Meccatronica,
IIoT, Big Data, Manutenzione Predittiva’ tenutasi
lo scorso 7 giugno al Politecnico di Milano.
I costi del non-cambiamento
“I danni potenziali causati da sistemi di sicurezza
non performanti sono difficilmente quantificabili,
ma facilmente immaginabili”, spiega Grassi. “Da
un punto di vista meramente economico esiste
un problema di produttività: una macchina che, a
causa di un riparo guasto, si ferma inavvertitamente
causa un danno evidente. Ma c’è un altro aspetto,
più sottile, che va tenuto in conto: se un riparo si
guasta frequentemente, l’operatore potrebbe essere
tentato di eluderlo, manomettendo il dispositivo
guasto. Questo in Italia è un reato, ma sappiamo
benissimo che è ancora pratica molto diffusa. Le
conseguenze di queste azioni sono difficilmente
prevedibili: se il vantaggio immediato è che la
macchina continua a produrre, l’operatore espone
se stesso e i colleghi al rischio di un incidente, che
porterebbe a conseguenze ben peggiori”.
I vantaggi dei sensori elettronici
Quali sono dunque le opportunità offerte dalla tec-
nologia? L’utilizzo di
sensori elettronici basati
su tecnologia RFID
in luogo di quelli elettro-
meccanici offre diversi vantaggi. “In primo luogo
la sicurezza garantita elettronicamente dall’ac-
coppiamento tra un tag RFID e il lettore non può
essere elusa; in secondo luogo il dispositivo non
ha più elementi meccanici che entrano in contatto
e quindi si riducono i problemi legati all’usura
o alla rottura di parti meccaniche, soprattutto in
contesti caratterizzati da polveri o trucioli, dove i
dispositivi tradizionali sono già stati banditi dalla
normativa. Ma il vantaggio principale è che
un
sensore elettronico è in grado di fornire infor-
mazioni diagnostiche avanzate al sistema di
controllo
, consentendo di mettere in atto strategie
di monitoraggio e manutenzione predittiva anche
per i componenti di sicurezza”. Che cosa significa
diagnostica avanzata? Che mentre un interruttore
elettromeccanico è in grado solo di trasmettere
uno stato (aperto o chiuso), i sensori di sicurezza
elettronici ‘smart’ possono offrire informazioni sul
numero e la durata delle aperture, nonché su una
serie di altri parametri come ad esempio la tem-
peratura che possono essere di grande importanza
nel valutare in anticipo il possibile insorgere di un
Franco Canna
Nell’era dell’industria connessa anche i dispositivi di
sicurezza devono poter mettere a disposizione i propri
dati per favorire l’implementazione di policy orientate alla
riduzione del rischio e all’aumento della produttività. Andrea
Grassi di Schmersal Italia spiega come e perché applicare
i dettami di Industria 4.0 anche ai componenti di sicurezza.
I SENSORI ELETTRONICI DI SCHMERSAL
Schermata software
L’AUTORE
F. Canna, Anipla
A FIL DI RETE
www.schmersal.itSicurezza evoluta
per l’industria connessa