Aprile 2017
Automazione e Strumentazione
SCENARI
approfondimenti
40
I primi esempi di tecnologia additiva risalgono
a 2 milioni di anni fa, nel Pleistocene, quando
i primi
homo habilis
utilizzavano rudimentali
utensili in legno e pietra per costruire le punte
delle lance. Le
piramidi
costruite dagli antichi
egizi sono una delle più straordinarie appli-
cazioni di manifattura additiva
ante litteram
,
dal momento che venivano costruite posando
enormi blocchi di pietra uno sopra l’altro
facendo in modo che ogni strato avesse una
base minore di quello sottostante.
La nascita delle moderne tecnologie additive
risale al diciannovesimo secolo con la
topogra-
fia
e la
fotoscultura
(1860). Nell’era contem-
poranea la tecnologia per stampare oggetti fisici
3D
, a partire da dati digitali, fu sviluppata da
Charles Hull
nel 1984 con la
stereolitografia
(SLA, stereolithography) brevettata nel 1986
e commercializzata nel 1988, sotto forma di
stampante tridimensionale, dalla 3D Systems.
Secondi i dati presentati nel Wohlers Report
2016, la tecnologia additiva per il settore mani-
fatturiero ha raggiunto nel 2015 quota 5,165
miliardi di dollari con un tasso di crescita com-
posto del 33.8% nei 3 anni precedenti.
Le potenzialità dell’additive manufacturing e la
rapida diffusione dei macchinari di produzione
prefigurano un mercato stimato di
6 miliardi
di dollari nel 2017
. Indubbiamente questo
scenario è esploso di recente grazie a investi-
menti massicci e acquisizioni da parte di player
internazionali come General Electric, Airbus,
Boeing e Siemens.
Altre stime (Gartner) prevedono che nel 2018
saranno consegnate 2,3 milioni di stampanti 3D
con un giro d’affari globale di oltre 12 miliardi
di dollari (18 miliardi di dollari nel 2020
secondo gli analisti di Context).
La manifattura additiva ha il vantaggio di
digi-
talizzare una parte del processo produttivo
,
svincolando la fase di prototipazione dalla clas-
sica lavorazione ‘ad asportazione’, effettuata
con macchine a controllo numerico. Con un
semplice file, la stampante è in grado di rea-
lizzare in tempo reale un prototipo abbattendo
drasticamente il ‘time to market’.
La diffusione della tecnologia additiva in
Ita-
lia
è ancora limitata, anche se in linea con la
media europea. In Italia esistono molti produt-
tori di stampanti, scanner e software 3D, società
di servizi, FabLab (laboratori di fabbricazione
digitale), negozi in franchising. La
vocazione
alla stampa 3D
per la produzione in serie limi-
tate di oggetti complessi e alto valore si com-
bina perfettamente con la realtà di eccellenza
Armando Martin
Digitalizzando parte del processo produttivo con l’additive manufacturing è possibile
realizzare oggetti tridimensionali di qualsiasi forma con proprietà meccaniche
superiori, costi ridotti e personalizzazione elevata. La manifattura additiva consegue
questi risultati grazie a un minor consumo di materiali, assenza di stampi e utensili,
integrazione di più componenti, riduzione degli scarti.
UN’INDAGINE SUI NUOVI PROCESSI PRODUTTIVI DI TIPO ADDITIVO
La strada verso l’additive manufacturing
Un pezzo realizzato con un processo di produzione additivo
@armando_martin