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Automazione e Strumentazione

Gennaio/Febbraio 2017

SUPERVISIONE

primo piano

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le prestazioni e ridurre i tempi di interruzione e

manutenzione); ottimizzazione delle operation (per

aumentare l’efficienza di sistema per impianti GE e

non-GE); integrazione della supply chain (per l’ot-

timizzazione dei materiali e dei cicli di riparazione).

La strategia che consente alle aziende di attivare

il circolo virtuoso che introduce innovazione

generando risparmio è spiegata sempre da Gius-

sani: “Come già accennato, prima di tutto bisogna

collegare tutti i dispositivi e i macchinari che pos-

sono raccogliere dati. Niente può accadere se non

si comincia a raccogliere e connettere dati. Una

volta collegate le apparecchiature in rete entra

in gioco l’enabler di GE Digital per l’Industrial

Internet, cioè la piattaforma cloud-based Predix.

Nel progettare questa soluzione, GE ha pensato

innanzitutto alla stragrande maggioranza delle

aziende che non hanno la possibilità di iniziare

un progetto

green field

e costruire da zero una

fabbrica all’avanguardia, tutta nuova. Per questo

Predix consente alle aziende di collegare innanzi-

tutto le apparecchiature già in funzione e recupe-

rare i loro dati di archivio senza dover stravolgere

l’infrastruttura esistente”.

Predix, come abbiamo sottolineato, è una piatta-

forma e l’apertura, in quest’epoca, è d’obbligo.

Per questo i manager di GE amano presentarlo

come una sorta di ‘sistema operativo per l’indu-

stria’ su cui possono poggiare applicazioni svi-

luppate da GE ma anche da terze parti. Con la

speranza di rappresentare un giorno quello che

iOS ha significato per gli smartphone.

Dopo aver raccolto i dati, occorre analizzarli e

renderli fruibili a chi deve prendere decisioni, sia

esso il tecnico che deve installare un apparato o

l’amministratore delegato che deve scegliere la

strategia. E qui entra in gioco il concetto di

actio-

nable notification:

le notifiche non si limitano a

mostrare all’operatore un indicatore e a lanciare

un allarme, ma sono capaci di interpretare (gra-

zie all’analisi di grandi quantità storiche di dati)

i valori effettivi dei sensori per produrre indica-

zioni che siano adeguate al contesto e utili.

Supponiamo per esempio che un valore si discosti

da quello ottimale: il sistema di notifica intelli-

gente analizza cosa è accaduto in passato in casi

simili e propone la soluzione che si è rivelata più

efficace. Affinché queste informazioni siano utili

vanno ripensate anche le interfacce utente, che

devono tornare a essere

human-centric

. Giussani

insiste: “Bisognerebbe cambiare paradigma, e

passare dal concetto di interfaccia utente a quello

di esperienza utente. Ben vengano anche gli espe-

rimenti più arditi, come la creazione di interfacce

per i Google Glass, se servono a offrire un modo

nuovo di relazionarsi con le macchine. L’impor-

tante è che quando le informazioni arrivano all’o-

peratore, ci siano tutte e solo quelle che servono”.

La nuova release di iFix

A questo punto possiamo cogliere meglio il

valore dell’ultima novità presentata, la nuova

interfaccia grafica per Scada, frutto di un approc-

cio nuovo e di un ripensamento sostanziale delle

interfacce da inizio con due obiettivi: rendere più

efficace il lavoro di chi sviluppa applicazioni e

migliorare l’efficacia dell’operatore.

Partendo anche dall’esperienza diretta di GE con

i sistemi Scada - GE, osserva Giussani, è anche

utilizzatore finale degli Scada - si è arrivati a delle

visualizzazioni più realistiche degli impianti,

con una grafica più minimalista (ad esempio con

meno colori) ma più immediata: “L’interfaccia

operatore non è arte ma prima di tutto utilità”.

In effetti nel corso degli anni, le interfacce HMI

si sono evolute strizzando l’occhio a tecnologie

informatiche sempre più avanzate, cercando di

riprodurre sui sinottici quadri sempre più realistici

di macchine e impianti. Questa corsa al fotoreali-

smo, insieme alla crescente disponibilità di dati, ha

fatto sì che le interfacce operatore siano diventate

oggi dei veri e propri ‘quadri’ nei quali sono pre-

senti centinaia (se non migliaia) di colori e dati.

Recenti studi hanno tuttavia dimostrato che, in

fatto di HMI, bello non vuol sempre dire efficiente.

Una rappresentazione grafica piena di colori e cifre

non permette all’operatore di concentrarsi sulle

cose realmente importanti. Per questo GE Digi-

tal ha deciso che la nuova release del suo Scada

HMI -

iFIX 5.8 R2

- seguisse i dettami dell’HMI

efficiente, con una serie di tool mirati a sviluppare

delle interfacce grafiche ad elevate performance.

Queste interfacce - fa notare

Mario Testino

, key

account manager di Servitecno - sono svilup-

pate seguendo le linee guida indicate dalle prin-

Le nuove interfacce grafiche

di iFIX 5.8 R2