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Efficiency & Environment - Marzo 2018

Speciale

Acqua: tecnologie per uno sviluppo sostenibile

correlata alla crescita della popolazione e all’urbanizzazione,

oltre che ai processi macroeconomici, al cambiamento delle

abitudini alimentari e alla crescita dei consumi. Secondo l’Oc-

se, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Econo-

mico, entro il 2050 la domanda globale di acqua aumenterà

del 55%. Entro quella data, secondo la FAO, l’Organizzazione

per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, due ter-

zi della popolazione potrebbe vivere in aree a rischio siccità.

L’inserimento nei programmi di sviluppo aziendale di obiettivi

di controllo dei consumi energetici e idrici non è più soltanto

un’opzione, sostengono a Etica Sgr (

www.eticasgr.it )

, ma un

preciso dovere, come contributo reale allo sviluppo sosteni-

bile. Nell’ambito della propria metodologia di analisi, Etica Sgr

impiega specifici criteri riguardanti le performance ambientali

dei processi di gestione dell’acqua e una specifica sezione di

analisi per le società che si occupano della gestione del siste-

ma idrico integrato. Oltre a una costante attività di engage-

ment e di collaborazioni con diverse organizzazioni che da

tempo lavorano sul tema, come la Global Compact, la Iccr e

la CDP. Molteplici sono quindi i traguardi di sviluppo sosteni-

bile che il nuovo secolo ci impone di conseguire, sia a livel-

lo nazionale sia di cooperazione internazionale, impegnando

tutti i Paesi del mondo ad adottare azioni e misure concrete.

Uso efficiente delle risorse naturali, tecnologia, innovazione:

sono questi i temi trasversali di primo piano nell’agenda 2030,

i cui obiettivi rispondono a molte azioni del mandato Enea.

E, d’altronde, sono già tante le soluzioni messe in campo. Tra

queste lo SmarTap, un sistema tutto volto al risparmio idrico

domestico; dopo aver conquistato l’Eco Innovations Award nel

2013, questa start-up ha continuato a perfezionare il proprio

prodotto. Grazie a un pannello di controllo e alla rete wi-fi at-

traverso degli smathphone è possibile regolare la temperatura

dell’acqua sui parametri desiderati, azionando docce e vasche

solo quando questa viene raggiunta. Il sistema consente anche

di chiudere a distanza eventuali rubinetti lasciati aperti. Un’al-

tra soluzione su scala territoriale più ampia è rappresentata da

Utilis, una tecnologia di gestione idrica a basso costo, eppure

a elevata precisione grazie al telerilevamento delle perdite nei

sistemi di approvvigionamento urbani. Utilizzando le imma-

gini satellitari, e grazie a degli speciali algoritmi, con Utilis si

può monitorare l’acqua potabile nei terreni, identificando le

perdite e quantificando le implicazioni finanziarie in termini di

danno per l’acqua non fatturata. Lo Warka Water è invece un’i-

dea tutta italiana. Si tratta, in parole povere, di un ‘albero’ che

produce 100 litri di acqua al giorno, acqua potabile, s’intende.

La ottiene direttamente dall’aria, per effetto dell’escursione ter-

mica giorno/notte, una condizione climatica molto frequente

soprattutto in Africa. Bastano quattro uomini a montare l’intera

struttura, costituita interamente da materiali ecologici. Un’altra

realtà di successo tutta italiana è Watly, che ha avuto già diversi

riconoscimenti: l’H2020, il Premio Marzotto, e al Web Marke-

ting Festival. Si tratta di un tipo di generatore che è in grado

di utilizzare l’energia solare per portare acqua pulita, elettri-

cità e l’accesso a Internet in qualsiasi parte del mondo. Una

sfida etica e di libertà, oltre che bella e importante, quella che il

founder di Watly Marco Attisani, insieme a tutto il suo team, sta

portando avanti. Del resto l’acqua è l’indice di base di una reale

democrazia e uguaglianza.

osmosi inversa che possono aiutare i produt-

tori a migliorare la depurazione dell’acqua fino

al 40%, e a ridurre il consumo di energia fino al

30%. A livello industriale, come dicevamo, gli

sviluppi tecnologici legati ai cosiddetti Big Data

possono garantire un grande recupero delle ri-

sorse idriche rispetto ai volumi attuali. Questa

sfida così strategica per il nostro futuro è stata

raccolta sia da importanti organizzazioni inter-

nazionali sia da enti nazionali. Ne è un esempio

la Comunità Europea che ha finanziato nell’ulti-

mo triennio 2014-2017 lo sviluppo di una piat-

taforma informatica per ridurre il consumo di

acqua. Il progetto, che si chiama SmartH2O, è

stato realizzato da un consorzio di undici part-

ner europei, tra cui il Politecnico di Milano. È uno

spazio virtuale che integra smart meter, contato-

ri digitali che monitorano consumi individuali e

anomalie da parte degli enti fornitori, analisi di

Big Data per supportare la gestione personaliz-

zata dell’acqua. La piattaforma è stata sperimen-

tata sia in Svizzera sia in Spagna con promettenti

risultati. Anche l’Università di Milano-Bicocca è

recentemente entrata in campo nello sviluppo

di nuove tecnologie per monitorare il consumo

idrico, sviluppando un software in grado di ridur-

re del 30-40% gli sprechi idrici degli acquedotti.

Ma la domanda globale di acqua è direttamente

Il Warka Water, ‘albero’ che produce 100 litri di acqua potabile

al giorno