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Efficiency & Environment - Ottobre 2016
esigenze di ciascuna, con controlli idonei a ga-
rantire la protezione dei dati riservati e sensibili:
una sfida complessa per la sicurezza e la priva-
cy. “Dobbiamo fornire i dati giusti alle persone
giuste nel momento giusto e con il giusto livello
di dettaglio” spiega Loh. Il sistema dovrà inoltre
essere fruibile su diversi dispositivi: smartphone,
tablet, computer portatili o desktop.
Il potere delle ipotesi
In che modo Virtual Singapore aiuterà la città,
già considerata una delle più vivibili al mondo,
a mantenere il suo status nonostante le previ-
sioni di rapida espansione? A titolo di esempio,
Loh cita la pianificazione necessaria per ospita-
re ogni anno a settembre il Gran Premio di For-
mula Uno. La sera le strade vengono chiuse e le
auto da corsa sfrecciano per le vie della città. Gli
appassionati affollano il circuito e i responsabili
devono prevedere l’evacuazione degli spetta-
tori in caso di incidenti. Con Virtual Singapore
sarà possibile visualizzare l’afflusso e gli sposta-
menti del pubblico rilevando la posizione degli
smartphone. “Sapremo dove sono posizionate le
entrate e le uscite e sapremo come si muove la
folla in base ai dati storici degli anni precedenti”
spiega Loh. “Se dovesse succedere qualcosa di
molto grave, la modellazione in 3D con agenti
predittivi e intelligenti ci consentirà di prevede-
re le modalità di dispersione della folla e il loro
comportamento. Potremo così approntare un
piano di evacuazione”. Virtual Singapore metterà
a disposizione anche una piattaforma comune
per lo scambio di dati, rendendo molte delle in-
formazioni già in possesso dei ministeri più facil-
mente accessibili e condivisibili in un ambiente sicuro e con-
trollato. Un obiettivo chiave del progetto è la visualizzazione:
i dati aggregati e integrati provenienti da diverse fonti devono
poter essere ‘visualizzati’.
Più smart, più efficiente
Una delle conseguenze del progetto Virtual Singapore e di al-
tre iniziative simili nel resto del mondo sarà il miglioramento
dell’azione dei governi, come spiega Holmes di IDC. “I governi
potranno operare con un approccio più integrato. Se si verifi-
ca una perdita dalle fognature in una determinata zona della
città, ad esempio, bisogna avvertire l’azienda dei trasporti, la
polizia deve bloccare le strade e i tecnici del comune devono
mettersi al lavoro. Se tutte queste entità possono ‘visualizzare’
il problema sulla stessa piattaforma, potranno coordinare me-
glio i loro sforzi”. Ma la sfida più grande dei progetti di smart
city è il coinvolgimento del comune cittadino, osserva Carlo
Ratti, direttore del SenseAble City Lab presso l’Urban Planning
Department del Massachusetts Institute of Technology (MIT).
“Il modello virtuale deve favorire l’interazione e la discussione”
dice Ratti, fra i maggiori esperti mondiali di smart city. “L’o-
biettivo della progettazione è offrire alternative e mostrare
nuove possibilità. Il contributo della popolazione può proiet-
tare le idee nel futuro e far scattare la scintilla; in quest’otti-
ca il nostro lavoro è inutile se non accende l’immaginazione.
Bisogna coinvolgere ogni singolo cittadino”. Ratti è convinto
che i migliori progetti di smart city nascano dal basso, perché
coinvolgono i cittadini nella creazione della città e nell’utilizzo
di quanto creato per ottenere benefici tangibili. “Lo scopo ge-
nerale delle informazioni in tempo reale nelle città è aiutare a
prendere decisioni migliori” afferma Ratti. “Restituendo i dati a
coloro che li generano, tutti potranno essere più in sincronia
con l’ambiente in cui vivono”.
Dassault Systèmes –
www.3ds.com/itVirtual Singapore metterà a disposizione una piattaforma comune per lo scambio di dati, rendendo molte delle informazioni già in possesso dei
ministeri più facilmente accessibili e condivisibili in un ambiente sicuro e controllato
Smart city