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Efficiency & Environment - Ottobre 2016

da convogliare verso i grandi centri di controllo,

è sorta l’esigenza di un’intelligenza più distribuita

e di un controllo più fine, più vicino pertanto agli

stessi punti di utilizzo.

Piattaforme

Un esempio in tal senso viene da Selta, uno dei

principali produttori italiani ed europei di sistemi

per la gestione e automazione della rete elettrica,

con l’introduzione di nuove generazioni di RTU o

Remote Terminal Unit, dotate appunto di doppia

funzionalità di raccolta dati per il loro trasferimento

verso centri di controllo (e viceversa la ricezione di

comandi) e d’intelligenza locale, con relative capa-

cità di diagnostica e registrazione eventi. Selta, che

fornisce una vasta gamma di piattaforme che van-

no dagli Scada ai terminali remoti, dalla protezione

degli apparati di rete all’automazione delle sotto-

stazioni della rete di trasmissione, ha interpretato

queste nuove tendenze con l’introduzione del nodo

intelligente Stce-R. Modulare e dotata di numerosi

protocolli di comunicazione, questa smart-box tro-

va molti campi di applicazione, dal controllo delle

reti di alta e media tensione fino alla gestione di

impianti di illuminazione e di telecontrollo urbano

per smart city. Grazie alle sue doti di compattezza

ed economicità, Stce-R diviene la soluzione ideale

per il collegamento, per esempio, tra parchi eolici

e fotovoltaici, che hanno tipicamente un output

nell’ordine dei 5 – 20 kV, con le cabine di distribu-

zione primaria della rete a media tensione. È qui,

infatti, che occorre raccogliere con tempestività i

dati provenienti dalla rete e dalla generazione per

assicurare il costante equilibrio di funzionamento.

Più in generale, Stce-R di Selta è anche la moderna

risposta, in un formato a guida DIN, per l’inserimen-

to in un sistema di automazione delle sottostazioni

della rete di trasmissione. In questo caso, un appa-

rato Stce-R può controllare un montante o una più

estesa porzione dell’impianto, collegarsi insieme

con altre unità simili alla LAN di stazione e quindi

ai computer locali di controllo, oppure trasferire le

informazioni da e verso i sistemi centrali di control-

lo e supervisione, utilizzando gli standard di settore

IEC 61850. Grazie alle sue doti di ‘doppia personali-

tà’, come gateway locale e gestore di comandi, Selta

ha inserito questa unità anche in impianti di note-

vole complessità per la gestione di servizi munici-

pali, quali la gestione di impianti di illuminazione

urbana, per vie, monumenti e complessi di interes-

se pubblico.

Illuminazione ‘smart’ a Milano

Il servizio di illuminazione è carico di valenza

quindi rappresenta una delle priorità nell’ambito

della smart city: contribuisce alla qualità della vita

e alla sicurezza, ma al tempo stesso ha un impatto

ambientale ed economico. In sintesi, è utile stabi-

lire quanto, quando e dove serve. Un’interessante applicazione

delle nuove tecnologie è stata avviata nel Comune di Milano at-

traverso l’utility sua partecipata, a2a, con la collaborazione tec-

nologica di Selta. La soluzione adottata prevede l’organizzazione

per cluster, ovvero gruppi di impianti illuminanti, distribuiti su

larga parte del territorio urbano. Nel complesso, 1.500 quadri

di controllo, basati sull’unità smart Selta Stce-R, raccolgono in-

formazioni e distribuiscono i comandi operativi verso decine di

migliaia di punti luce gestiti, che vanno dai pali di illuminazione

stradale, a particolari punti luce in aree specifiche, monumenti

e così via, scambiando poi i dati con il sistema Scada di control-

lo generale, sempre fornito da Selta, e installato presso la sede

operativa di a2a. L’apparato Selta può così operare anche come

un controllore programmabile (PLC), senza necessità di ulterio-

ri dispositivi. Gestibile come un elemento di rete locale, il nodo

intelligente può essere controllato e configurato da un comune

PC e anche da remoto, facilitando così l’installazione e messa in

funzione, abbattendo costi e tempi. Lo Scada Selta adottato, ba-

sato su PC industriali standard, opera in modalità ridondata con

back up caldo, in modo tale che, in caso di malfunzionamento

del computer master, quello in riserva (slave) possa subentrare

automaticamente nella gestione del processo senza alcuna in-

terruzione di servizio e con l’opportuna segnalazione. Il sistema

è predisposto anche per rilevare il corretto funzionamento dei

quadri elettrici stradali, comprese le protezioni elettriche attra-

verso interruttori magnetotermici. In questo modo è possibile

operare sia sulla base di istruzioni di programma sia in funzione

dei comandi che possono essere impartiti dalla direzione d’im-

pianto. L’apparato, come già indicato, è dotato di una serie di

porte di ingresso/uscita, potenzialmente utilizzabili anche per al-

tre funzioni future in base a eventuali altri apparati che dovessero

essere collegati. Ad esempio interruttori crepuscolari che utiliz-

zano foto-sensori e orologi locali che stabiliscono i parametri di

funzionamento, che possono essere ulteriormente influenzati

remotamente dall’operatore nel posto centrale. Poiché l’unità

logica applicata, vero e proprio cervello dei 1.500 armadietti lo-

cali, è la versione compatta della Remote Terminal Unit (RTU) del

sistema Stce, è possibile il suo inserimento in applicazioni forte-

mente scalabili per reti anche di elevato livello di complessità e la

sua intelligenza distribuita insieme con la molteplicità dei proto-

colli di comunicazione che è in grado di utilizzare, ne moltiplica

le possibilità d’impiego anche in prospettiva futura.

Selta -

www.selta.com

1.500 quadri di controllo, basati sull’unità smart Selta Stce-R, raccolgono

informazioni e distribuiscono i comandi operativi verso decine di migliaia di

punti luce gestiti