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Efficiency & Environment - Ottobre 2016
differenziata dei Raee di piccole dimensioni al
fine di tutelare maggiormente l’ambiente e di
potenziare la sensibilità su questi rifiuti.
Anna Zanchi:
Attualmente, secondo analisi di
Frost&Sullivan, c’è domanda di tecnologie in
grado di convertire il cibo non adatto al consu-
mo umano in alimenti per animali. Gli sviluppa-
tori di tecnologie stanno contemporaneamente
lavorando sul repackaging o la conversione de-
gli scarti alimentari in cibo adatto al consumo
umano usando soluzioni meno dispendiose dal
punto di vista energetico e applicando nuovi
modelli gestionali. Ci sono molte iniziative di
ricerca e industriali per la conversione dei rifiu-
ti alimentari in prodotti come plastica, succhi di
frutta e ingredienti alimentari. Inoltre, le azien-
de innovative che si occupano di gestione dei
rifiuti alimentari stanno cercando di convertire
gli scarti alimentari
in prodotti di valore
come i carburan-
ti liquidi. Se da una
parte gli sviluppatori
tecnologici stanno
cercando di elimina-
re le inefficienze del-
la gestione dei rifiuti
alimentari, è neces-
sario anche stringere
partnership strategi-
che lungo la catena
di
approvvigiona-
mento. Queste siner-
gie possono
aiutare a migliorare l’efficienza della
gestione dei rifiuti alimentari e facilita-
re lo scambio di tecnologie e tecniche.
Jones:
Il metodo attualmente utilizza-
to per convertire le piante in plastica
biodegradabile implica la presenza nel
processo di metalli pesanti che, sebbe-
ne utilizzati in piccole quantità, sono
estremamente difficili da rimuovere,
per cui permangono nel materiale e
non si decompongono nel corso del
tempo. Il catalizzatore è invece una
sostanza organica che riduce l’energia
necessaria per effettuare la conversio-
ne delle piante in plastica. Esso non
contiene metalli pesanti e può quindi
decomporsi nell’ambiente nel corso del
tempo proprio come la plastica stessa.
E.E.:
Riduzione, riuso, riciclo. A suo av-
viso, quale sistema di gestione dei ri-
fiuti oggi è possibile attuare concreta-
mente? Per quale motivo?
Schiona:
Nella filiera di competenza
sono indubbiamente la riduzione e il riciclo. Relativamen-
te alla prevenzione possiamo affermare che la prevenzione
è intrinseca nel materiale stesso, diventa cioè essa stessa
componente e caratteristica fondamentale dell’alluminio.
Un modello di riferimento in questo senso è la lattina che,
allo scopo di rendere adattabili riduzioni continue dello
spessore e quindi del peso, ha subito delle modifiche nel
design per trovare il giusto equilibrio e conservare a pari-
tà di volume, la stessa funzionalità di sempre. Relativamen-
te al riciclo, il ciclo di vita dell’alluminio è un ciclo chiuso,
senza fine e, grazie a una crescita
costante negli anni delle quantità
riciclate nel nostro Paese la dispo-
nibilità di nuova materia prima da
rottame ha sostituito completa-
mente quella dal minerale. Non
esiste fenomeno di downcycling
nel riciclo del nostro metallo a
differenza di gran parte dei flussi
di altri materiali.
FlaviaDeRossi:
Ogni giornoognu-
no di noi elimina più di 5 conte-
nitori monouso di bevande (bot-
tiglie, lattine, brick, bicchieri, ..)
strumenti preziosi per garantire
igiene e praticità ma che produ-
cono giornalmente un enorme volume di rifiuti che deve
essere correttamente gestito. La riduzione di volume abbi-
nata alla raccolta differenziata sono i primi passi verso una
gestione intelligente dei rifiuti. Grazie ai sistemi di compat-
tazione automatica dei rifiuti Tritech viene stimolata una
coscienza ambientale nell’utente che si trova a inserire il
proprio rifiuto all’interno della macchina compattatrice Tri-
Flavia De Rossi
Tritech
Anna Zanchi
Frost&Sullivan
Foto tratta da www.pixabay.com