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Efficiency & Environment - Ottobre 2016

classe completamente nuova di materie plastiche, una nuova

macromolecola plastica che potrebbe aiutare a prevenire infe-

zioni mortali dovute a virus e un nuovo metodo per il riciclag-

gio dei CD in materiali plastici atossici per la depurazione delle

acque e per applicazioni medicali.

E.E.:

Quali sono le più opportune strategie da attuare per ri-

ciclare la crescente quantità di rifiuti prodotti?

Schiona:

Se consideriamo i rifiuti di alluminio, le loro ca-

ratteristiche hanno favorito l’adozione di una strategia tesa

alla massimizzazione del recupero prevedendo, accanto

alla raccolta differenziata che rimane prioritaria, l’afferma-

zione di nuove modalità e opzioni di recupero dell’allumi-

nio: in impianti di TMB, di tappi da impianti di trattamento

del vetro, nonché in impianti per il recupero delle scorie da

incenerimento.

Dezio:

Per quanto riguarda i rifiuti elettronici, le Ecoisole,

ad esempio, che rispondono a due esigenze importanti,

anzitutto, agevolano il cittadino-consumatore nel riciclare

correttamente il proprio rifiuto. Infatti, essendo localizzate

in aree commerciali ad alta frequentazione, sono facilmen-

te raggiungibili. Inoltre, questo sistema riesce a dare una

risposta concreta agli obblighi previsti dall’Uno contro Zero:

i negozi con almeno 400 m

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di superficie di vendita sono

tenuti a ritirare i piccoli Raee gratuitamente. Dal canto no-

stro siamo riusciti a posizionare ben 46 EcoIsole in prossi-

mità di centri commerciali e grandi punti vendita di Emilia

Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio. Uno sforzo

che ha portato solamente nei primi sei mesi di quest’anno

a intercettare oltre 15 tonnellate di piccoli Raee. Le ultime

Ecoisole intelligenti sono state posizionate in corrispon-

denza dei punti vendita Sacchi Unieuro di Barzanò e di Me-

rate, in provincia di Lecco e nei Leroy Merlin di Collegno e

Moncalieri in provincia di Torino. Qui è possibile conferire

gratuitamente piccoli utensili ed elettrodomestici, cellula-

ri, tablet, telecomandi e lampadine a risparmio energetico

non più funzionanti. Lo scopo è incrementare la raccolta

è attiva la raccolta differenziata degli imballaggi

in alluminio (l’82% del totale) con il coinvolgi-

mento di circa 52,6 milioni di abitanti (l’88,5%

della popolazione italiana).

E.E.:

Ridurre e differenziare oppure incenerire i

rifiuti in maniera controllata, qual è la strategia

più efficace ed economicamente vantaggiosa?

Schiona:

Indubbiamente ridurre, compatibil-

mente con il mantenimento delle performance

degli imballaggi che, ricordiamolo, servono a

conservare, proteggere e trasportare alimenti,

bevande e beni, valutabile con strumenti come

l’LCA. Quindi riciclare, nel caso dell’alluminio,

permette di risparmiare il 95% dell’energia e ri-

durre le emissioni serra a un ventesimo rispetto

alla produzione di alluminio primario.

Giancarlo Dezio:

I rifiuti elettronici rappre-

sentano un’importante risorsa: essendo rici-

clabili per oltre il 90% del

loro peso, se correttamente

raccolti e trattati possono

fornire significativi volumi

di materie prime e secon-

de come plastica, metalli e

vetro. Con la realizzazione

di EcoIsole abbiamo voluto

focalizzare l’attenzione sui

rifiuti di piccole dimensioni

che sono quelli più diffici-

li da raccogliere: meno del

15% di questi rifiuti segue un

corretto percorso di raccol-

ta, recupero e smaltimento.

E.E.:

Quali sono gli ambiti di investimento prio-

ritari che permetterebbero di incrementare l’ef-

ficienza delle raccolte differenziate?

Schiona

:

In un’ottica di obiettivi più ambizio-

si, quali sono quelli prospettati nel pacchetto

Circular Economy attualmente in discussione

a livello europeo, si dovranno massimizzare le

efficienze di selezione per il riciclo. In questo

contesto si inserisce la nostra proposta di inter-

cettazione dell’alluminio di piccole dimensioni

dal così detto sottovaglio prodotto negli im-

pianti di selezione delle raccolte differenziate.

Jones:

Sicuramente la ricerca e la collaborazione

con le università. Per IBM ad esempio la colla-

borazione di lunga data con il Dipartimento di

Chimica dell’Università di Stanford, finanziato

in parte dalla National Science Foundation. Con

questa modalità in IBM Research – Almaden

sono state fatte, ad esempio, di recente notevoli

scoperte sulle materie plastiche e sul riciclaggio:

un nuovo processo per riciclare la plastica in

nanofibre progettate specificamente per identi-

ficare e attaccare infezioni dovute a funghi, una

Giancarlo Dezio

Ecolight

Tavola rotonda

Foto tratta da www.pixabay.com