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Efficiency & Environment - Maggio 2016

editoriale

S

arà perché l’Italia è sempre stata

cantata come ‘o paese d’o sole’,

sarà perché vantiamo cervelli

arguti, sarà perché abbiamo

anche un certo guizzo di genio

che non guasta o…. sarà solo la dedizione,

l’esperienza, la conoscenza e il lavoro

costante che un team di motivati esperti

ha scoperto una tecnologia che apre la

strada a una nuova generazione di pannelli

solari semitrasparenti, colorati e low cost.

Pubblicato sulla rivista internazionale

Nanoscale, lo studio, realizzato dal team

di ricerca coadiuvato da Francesco

Bonaccorso dei Graphene Labs dell’Istituto

Italiano di Tecnologia di Genova e da Aldo

Di Carlo del Polo Solare Organico Regione

Lazio, Chose, dell’Università degli Studi

di Roma Tor Vergata, mette in evidenza

come sarà possibile rendere finestre e altre

superfici esposte alla luce solare intelligenti,

in grado cioè di produrre energia pulita

dalla radiazione luminosa senza bloccarne

il percorso, come invece avviene con le

celle fotovoltaiche tradizionali.

I ricercatori IIT-Chose hanno realizza-

to un modulo solare al grafene di circa 50

centimetri quadrati basato sulla tecnologia

Genio italiano

dye-sensitized solar cell (DSSC) sulla quale gruppi di ricerca

e aziende stanno investendo risorse. In questo studio viene

evidenziato come il platino, normalmente presente nei mo-

duli fotovoltaici, sia stato interamente sostituito dal grafene,

con un abbattimento del costo di circa diecimila volte. Inol-

tre il grafene, in forma di inchiostro, è stato applicato al pan-

nello mediante deposizione spray.

I ricercatori prevedono che, con qualche ulteriore modi-

fica, si possa aumentare notevolmente la resa energetica pur

mantenendo i costi molto ridotti. Per altro le tecniche di pro-

duzione dei pannelli al grafene si potrebbero già facilmente

implementare industrialmente senza modificare sostanzial-

mente le linee produttive. Sarà così presto possibile usufrui-

re delle molteplici caratteristiche di questo nuovo materiale,

quali conduttività termica ed elettrica, flessibilità, resistenza,

trasparenza, non solo nel settore del fotovoltaico ma anche

in numerosi altri settori di applicazione.

Questa tecnologia è stata sviluppata nell’ambito della

Graphene Flagship, il progetto bandiera in cui la Comunità

Europea ha investito 1 miliardo di euro per 10 anni e in cui

i Graphene Labs dell’IIT di Genova e il Chose dell’Università

degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ giocano un ruolo di primo

piano, trasformando studi di base e applicati sul grafene in

tecnologie presto disponibili sul mercato.

Complimenti allora ai ‘nostri’ cervelli.

Antonella Cattaneo

@nellacattaneo