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Page Background 25 Efficiency & Environment - Maggio 2016

Effettivamente, per concentrazioni influenti

dell’ordine di 250 mg/L (o superiori), la presen-

za di una fase di partizione diventa necessa-

ria per la biodegradazione: in figura 4b risulta

chiaro come nel reattore convenzionale la ri-

mozione di substrato sia trascurabile, mentre,

sia con il Tone sia con lo pneumatico, si rileva-

no efficienze pari a 91 e 83%, rispettivamente,

con corrispondenti velocità di rimozione pari a

30,9 e 20,5 mgDCP/L h.

Conclusioni

I risultati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia

dei reattori Tppb nella rimozione di un compo-

sto altamente tossico come il DCP, caratteriz-

zato da una cinetica di biodegradazione lenta e

nettamente inibita. Lo stoccaggio del substrato

operato inizialmente dal polimero/pneumatico

rende possibile lo svolgersi della reazione di

biodegradazione anche per elevati carichi in-

fluenti. Il fenomeno del rilascio dell’inquinante

da parte del materiale assorbente, inoltre non

è limitante per le reazioni biologiche, consen-

tendo il raggiungimento di elevate cinetiche di

rimozione.

L’effettiva possibilità di impiego di polimeri

commerciali nella rimozione di inquinanti da

matrici liquide è ulteriormente supportata dal-

la ridotta quantità di polimero necessaria perché la reazione

di biodegradazione abbia luogo: nella sperimentazione de-

scritta è stato utilizzato un quantitativo di polimero pari a

solo il 5% del volume della soluzione da trattare. L’impiego

di pneumatico in forma granulare ha dato risultati incorag-

gianti: le prestazioni di questo materiale si sono mostrate

paragonabili a quelle di polimeri commerciali il cui costo è

nettamente superiore a quello irrisorio dello pneumatico

stesso. I due polimeri sono stati impiegati per molti cicli di

lavoro (circa 40) senza che si rendesse necessaria la loro ri-

generazione e/o sostituzione. Inoltre, è stato provato che il

quantitativo di inquinante trattenuto dalla fase solida dopo

alcuni cicli di lavoro è trascurabile rispetto a quello rimosso

(nel caso del Tone, il residuo assorbito ammonta a circa il

5% del composto xenobiotico immesso durante tutta la spe-

rimentazione).

Nota

*Irsa-CNR, Monterotondo Stazione (Roma)

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