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MARZO 2018

AUTOMAZIONE OGGI 404

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di AI in produzione ed è già alla portata

di tutti, perché attraverso la program-

mazione ragionata degli interventi di

manutenzione, grazie all’analisi dei dati

utili rilevabili dagli impianti, si possono

ridurre i tempi di fermo, ottimizzare

l’uso dei componenti e la loro vita, e

di conseguenza risparmiare tempo,

energia e denaro e aumentare la com-

petitività. I passi successivi si chiamano

machine learning e deep learning” con-

clude Ghirardello.

Le potenzialità del 4.0

L’impiego efficace dei ‘Big Data’ in

chiave Industria 4.0 porta già oggi le

aziende a risparmiare energia, otti-

mizzare la produzione, innovare il bu-

siness… Il Dipartimento dell’Energia

degli Stati Uniti d’America, per esempio,

ha quantificato attraverso un’approfon-

dita analisi il valore della manutenzione

predittiva: la sua esecuzione comporta

un risparmio minimo del 30% in costi

di manutenzione reattiva e del 45% in

tempi di fermo. Oltre a consentire l’at-

tuazione di modelli di manutenzione

più efficaci, che portano anche un ri-

sparmio energetico, l’utilizzo dei dati

rilevati in produzione può portare le

aziende a individuare nuovi modelli di

business, offrendo soluzioni di controllo

e gestione a distanza, per esempio, e

‘service’, servizi che possono finire per

contare più del prodotto in sé. È il caso

di Porta Solutions: “Uno degli obiettivi

che ci siamo posti è convertire parte del

nostromodello di business dalla vendita

di macchine utensili alla fornitura di ore

di produzione: un

‘pay-per-use’ ap-

plicato alle mac-

chine utensili”

spiega Maurizio

Porta, CEO dell’a-

zienda.

“Non

tutte le imprese,

infatti, dispon-

gono dei mezzi

per investire in

tecnologie avan-

zate. Comprando ore di lavoro sulle no-

stre machine, tutti potranno accedere

ai vantaggi di Industria 4.0: il noleggio

di ore produttive consentirà ai clienti di

approfittare di una tecnologia avanzata

senza dover necessariamente acqui-

stare il bene”. Porta si spinge anche più

in là…: “Potrà esserci un ritorno anche

per i finanziamenti concessi dalle ban-

che alle imprese, in quanto, grazie all’a-

nalisi dei dati raccolti dalle macchine in

rete, gli istituti creditizi avranno modo

di verificare l’effettiva produttività e

quindi affidabilità di chi richiede un

prestito”, applicando quindi tassi diffe-

renziati a secondo del cliente.

Per quanto concerne invece l’energia,

l’attivazione nel cloud di particolari al-

goritmi di calcolo avanzato permette di

ottimizzare la produzione e le presta-

zioni, individuando, attraverso l’analisi

degli indici di efficienza, quali compo-

nenti, macchine e dispositivi vengono

‘sfruttati’ in maniera ottimale o, al

contrario, errato. “Si tratta di mettere

in relazione il singolo elemento con la

visione d’insieme” illustra Stefano Linari

CEO di Alleantia, partner di Porta Solu-

tions. “Solo così è possibile individuare

eventuali punti deboli e correggerli, e

realizzare un risparmio di energia ef-

fettivo e intelligente”. Ecco dunque un

altro potenziale di business che indu-

stria 4.0 può ‘liberare’.

Dalle macchine

alle ‘persone 4.0’

“Non bisogna pensare al ‘4.0’ solo come

aumento della produttività” interviene

Paolo Guazzotti, responsabile dell’area

Industria e Innovazione di Assolom-

barda Confindustria Milano, Monza e

Brianza. “Bisogna invece ragionare sul

miglioramento dei processi, su con-

trollo, qualità e

responsiveness

, sulla re-

alizzazione di prodotti e soluzioni smart

e connessi: l’aumento di produttività e

redditività arriverà di conseguenza”.

Un aspetto chiave fortemente legato a

questi cambiamenti concerne l’occu-

pazione, che deve essere rimodulata in

base alla maggiore richiesta di profili le-

gati al mondo dei servizi che gravitano

intorno all’industria, con la creazione

di posti di lavoro a valore aggiunto. Un

atteggiamento di apertura al cambia-

mento, lato aziende come lato persone,

costituisce un aspetto imprescindibile

secondo Gabriele Grassi, responsabile

comunicazione di Elettric80, che ha

infatti spostato l’attenzione sul vero

protagonista della ‘Nuova Rivoluzione

Industriale’: l’uomo. “La vera sfida non

è diventare un’azienda ‘Industry 4.0’,

ma restarlo nel tempo. A fronte dunque

dell’accelerazione che l’innovazione sta

conoscendo, è necessario allenarsi con-

tinuamente al cambiamento e investire

in conoscenza e formazione, così da es-

sere sempre in grado di sfruttare al me-

glio le novità tecnologiche in atto, con

flessibilità”. Un sistema 4.0 deve perciò

mettere l’uomo al centro ed essere ‘user

friendly’, oltre che funzionale. “Non

serve a nulla progettare applicazioni

troppo complesse, dimenticandosi di

chi deve utilizzarle sul campo. Pensare

alla ‘smart factory’ perciò non basta:

occorre puntare alla ‘smart evolution’,

perché solo fornendo alle persone gli

strumenti e le competenze necessarie

a seguire il cambiamento e ‘cavalcarlo’,

si potranno raggiungere i risultati desi-

derati”.

Su questa linea, Fanuc sostiene l’intro-

duzione delle nuove tecnologie nelle

aziende attraverso l’implementazione di

soluzioni integrate, semplici, scalabili.

Fanuc Italia -

www.fanuc.it

AO

ATTUALITÀ

Industry 4.0 rappresenta unobiettivo strategico verso cui tendere: ecco

quanto emersodalla tavola rotonda tenutasi durante l’OpenHouse