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NOVEMBRE-DICEMBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 402

160

AO

AUTOMAZIONE DOMANI

Foto tratta da www.pixabay.com

uso estensivo, nel tempo e nello spazio, di

materiali classici come quelli derivanti dal

settore petrolchimico e metallurgico ha

portato a un maggiore interesse nei con-

fronti di materiali alternativi, anche e so-

prattutto per le proprietà di questi ultimi.

Nuove sfide in ambito tecnologico necessi-

tano infatti di strumenti innovativi con cui

affrontarle. In questo contesto l’attenzione

è stata gradualmente rivolta verso due

tipologie di materiali, diverse nelle carat-

teristiche e nei processi di sintesi e applica-

zioni, ma simili nell’impatto rivoluzionario

che stanno avendo sulla società: stiamo

parlando dei nanomateriali e dei biomate-

riali. Queste due tipologie di materiali si di-

stinguono dagli altri per quanto riguarda le

dimensioni, nel primo caso, e nel rapporto

con i sistemi biologici, nel secondo.

I nanomateriali hanno dimensioni com-

prese tra 1 e 100 nanometri e ciò li rende

diversi dai materiali più convenzionali, in

quanto, in una scala nanometrica, le pro-

prietà dei materiali risultano modificate a

causa della meccanica quantistica. Oltre a

ciò, la superficie del materiale ricopre un ruolo fondamentale che permette di ampliare

esponenzialmente le potenzialità delle nanotecnologie. I nanomateriali hanno ormai

invaso una grandissima quantità di settori merceologici diversi, passando da quello

che inizialmente poteva sembrare un semplice ‘gioco accademico’ a una vera e propria

esplosione applicativa. Le prorietà uniche dei nanomateriali hanno permesso loro di

trovare utilizzi in campi che vanno dall’elettronica all’energia rinnovabile, passando per

la sensoristica, la cosmesi, la medicina e il packaging: insomma di ‘nano’ hanno solo le

dimensioni. E ciò è vero soprattutto quando osserviamo i dati relativi alle dimensioni

del mercato mondiale multimiliardario dei nanomateriali che per il futuro è stimato au-

mentare con un Compound Annual Growth Rate (CAGR) del 20% circa, in previsione del

2022. Dal punto di vista dell’automazione, i nanomateriali possono ridurre drasticamente

lo spazio necessario a un certo processo, rendendolo anche più veloce. Oppure ancora,

queste caratteristiche peculiari possono portare al compimento di azioni altrimenti im-

possibili, aprendo la strada a nuove tipologie di automazione.

La criticità principale riguardo l’uso dei nanomateriali si riferisce alla loro potenziale tos-

sicità nei confronti dell’uomo e dell’ambiente, che deve essere valutata caso per caso.

Questa problematica è nettamente inferiore quando invece parliamo dei biomateriali,

che per definizione sono costruiti in modo tale da interagire con il corpo umano per

scopi medici. I biomateriali risultano essere prodotti con alto valore aggiunto, portando

il proprio mercato a cifre anche superiori a quelle dei nanomateriali, con un Cagr del

13% in previsione del 2021. Oltre ai biomateriali che si attengono più strettamente alla

definizione, il prefisso ‘bio’ può comunque indicare materiali derivanti dall’utilizzo e lo

sfruttamento di biomasse, principalmente di origine vegetale: al contrario delle risorse

fossili, queste sono in grado di rigenerarsi velocemente, riducendo l’impatto ambientale

del processo. La straordinaria biodiversità che ci circonda può essere fonte di ispirazione

per noi, in quanto osservandola bene sono già presenti tantissimi materiali che possono

venire incontro alle esigenze industriali. In particolare, i biopolimeri trovano molteplici

applicazioni che vanno dall’alimentare alla chimica fine, comprendendo materiali come

le bioplastiche biodegradabili, il cui ridotto impatto ambientale, sia per quanto riguarda

la sintesi sia lo smaltimento, è sicuramente un valore aggiunto. In questo senso, lo svi-

luppo di biomateriali (in ambo i sensi) sta permettendo l’ottenimento di processi sempre

più ottimizzati e sostenibili dal punto di vista ambientale, tecnico ed economico.

Di conseguenza, che il materiale sia ‘nano’, ‘bio’ o entrambi non è particolarmente rile-

vante: sono solo etichette che celano strumenti fondamentali per il progresso tecnolo-

gico futuro.

Nano e bio:

i due prefissi

dei materiali innovativi

L’

Stefano Bertacchi, Nadia Maria Berterame, Paola Branduardi - Galatea Biotech