Table of Contents Table of Contents
Previous Page  60 / 132 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 60 / 132 Next Page
Page Background

OTTOBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 401

62

AO

ATTUALITÀ

del concetto di Industria 4.0, anche alle

scuole si richiede un cambio di menta-

lità, è essenziale coltivare l’idea di siner-

gia e interazione. I ragazzi che entrano in

un’azienda manifatturiera devono sì es-

sere specializzati nelle loro mansioni, ma

anche avere una panoramica completa

dell’impianto sul quale operano, devono

sapere a cosa è collegata un’apparec-

chiatura. I nostri clienti spesso ci chie-

dono dove possono trovare questo tipo

di profili. Abbiamo in passato segnalato

alcuni istituti, che avevano seguito i no-

stri corsi, dove potevano trovare ragazzi

competenti sulle nostre macchine, ma

se poi il ragazzo non è davvero formato

a 360 gradi, le aziende non si ‘acconten-

tano’. Le imprese hanno già difficoltà al

loro interno ad affrontare le sfide di un

mercato sempre più competitivo e vo-

gliono che chi entra in azienda, abbia

già delle buone basi.

Gabriele:

Spesso ci si scontra con la lo-

gica secondo la quale gli studenti ‘bravi’

vanno mandati al liceo. Si tratta di un at-

teggiamento decisamente fuori tempo:

gli studenti ‘smart’ vanno mandati all’i-

stituto tecnico, se vogliamo fare econo-

mia in un Paese come il nostro, che è la

seconda potenza industriale in Europa e,

per alcune specifiche macchine, addirit-

tura davanti alla Germania. Dobbiamo

creare i tecnici pronti al futuro della pro-

duzione 4.0. Quando i ragazzi possono

esporre, nel Curriculum, una reale espe-

rienza maturata sui controllori Siemens

e un voto, all’esame di stato, superiore a

75-80 centesimi, trovano le porte aperte

in tutte le eccellenze industriali che,

per mantenere le posizioni di mercato,

devono continuamente trovare risorse

umane giovani, preparate e innovative.

A.O.:

Ma passiamo a sentire la voce di chi

è ‘protagonista’ in tutto questo, uno stu-

dente!

Jacopo Demichelis:

La mia annata è

stata la prima a essere toccata dalla

legge sull’alternanza, così abbiamo

iniziato un percorso formativo che

prevede un minimo di 400 ore di espe-

rienza in azienda. I responsabili del

corso che frequento hanno deciso di

dividerle così: il primo anno, in terza,

trascorriamo in aziende del territorio

tre settimane, al termine della scuola.

Io sono stato in Gefit, un’azienda della

provincia che si occupa di costruire

macchine di assemblaggio automatico

spesso con prodotti Siemens. È stato

un anno di orientamento, per cono-

scerne i settori produttivi dell’azienda,

come lavora, cosa utilizza, il suo modo

di vedere le cose e per farmi un’idea

generale di quali siano i ruoli al suo in-

terno. Quest’anno, il quarto per me, ho

trascorso, sempre in Gefit, altre quattro

settimane. Potevo scegliere di cambiare

realtà, altri miei compagni l’hanno fatto,

invece io ho preferito rimanere. L’a-

zienda, da parte sua, è stata felice di ac-

cogliermi; ho anche ricevuto una lettera

di encomio alla fine della precedente

esperienza! Così, avendo già un’idea

generale del lavoro, ho potuto parte-

cipare ad alcuni progetti, usare delle

tecnologie che servono poi anche per

la didattica scolastica. Per esempio, ho

imparato l’utilizzo dei drive Siemens per

il posizionamento di servosistemi, che la

nostra scuola ha acquistato in passato,

per cui ora sono in grado di utilizzarli

a scuola. È alternanza ma anche didat-

tica. A settembre, con l’inizio del quinto

anno, ci sono le ultime tre settimane di

esperienza in azienda, necessarie per

completare le attività in corso.

A.O.:

Che bilancio fate di quest’espe-

rienza?

Gabriele:

Sono stati anni complessi dal

punto di vista lavorativo, ma talmente

positivi e stimolanti che l’istituto ha

deciso di avviare una ‘Scuola di Auto-

mazione e Robotica’ rivolta a tutti gli

studenti. Essendo l’era di Industria 4.0,

abbiamo ritenuto necessario spiegare

l’automazione a tutti, anche ai ragazzi

del liceo. Per i giovani studenti ha una

forte valenza orientativa ascoltare la

storia delle aziende che producono o

utilizzano automazione e comprendere

le tecnologie utilizzate nei processi pro-

duttivi. Questo primo anno abbiamo

raccolto 56 iscritti; i corsi si tengono al

pomeriggio, post-scuola, per comples-

sive 90 ore, di cui 20 svolte dalle aziende,

altre 20 di seminari specialistici, 10 ore

di job interview, 40 di formazione nella

programmazione di robot su una piatta-

forma web sviluppata da un importante

player di settore. Hanno partecipato

all’iniziativa nove imprese di eccellenza

del territorio, fra cui la stessa Siemens: le

aziende sanno che per produrre tecnici

validi, che possano soddisfare le loro

esigenze di ‘turn over’ continuo, devono

fare sinergia con le scuole, in modo da

formare i tecnici di cui hanno bisogno

in un raggio di 50 km, altrimenti poi è

difficile riportare sul territorio le risorse

umane motore dello sviluppo.

Demichelis:

Ho molto apprezzato lo

sforzo che l’azienda ha fatto, investendo

tempo e risorse per la mia formazione,

nonostante siano tempi difficili, di ve-

loce cambiamento. Ho avuto modo di

interfacciarmi con softwaristi che lavo-

rano tutti i giorni su certi programmi e li

conoscono da un punto di vista diverso

rispetto a quello di un professore, perché

ne fanno un utilizzo applicativo. Poi ho

trovato persone con una ‘storia’ simile alla

mia, che hanno frequentato la mia stessa

scuola: è stata un’occasione preziosa di

confronto. Ho visto di cosa ha bisogno

l’azienda, quali sono i problemi, come in-

dirizzare il mio percorso di studi: il corso

a scuola è incentrato sul software, ma in

azienda ho visto tutto il ciclo produttivo

a 360 gradi. Quindi credo che l’alternanza

sia fondamentale. La realtà aziendale è

totalmente diversa da quella della scuola,

vive di altre dinamiche e ritengo sia per

noi importante entrarci prima da studenti

che da dipendenti, per farci un’idea e ca-

pire cosa significhi lavorare in azienda, se

piace o se si preferirebbe fare altro e quale

ruolo si vorrebbe avere, perché ogni ruolo

ha pro e contro... Altra mia fortuna è stata

avere come tutor un ex studente del Volta

che, all’epoca in cui era studente, aveva

avviato un progetto su assi cartesiani che

ora ho l’opportunità di gestire con azio-

namenti di nuova generazione, sempre

di Siemens.

Menconi:

Investire sul mondo education

presenta secondo noi indubbi vantaggi:

alcuni ragazzi saranno nostri colleghi

o, magari, diventeranno nostri clienti,

o ancora tecnici di nostri clienti… Fare

cultura è il nostro fine e, grazie anche al

supporto di casa madre, continueremo

a portare avanti con entusiasmo i nostri

progetti, perché la ‘mentalità’ 4.0 nasce

a scuola...

Istituto Tecnico Industriale

A. Volta di Alessandria

www.volta-alessandria.it

Siemens SCE -

http://w5.siemens.com/

italy/web/ad/prodottiesoluzioni/homesce/

pages/default.aspx

Siemens Italia -

www.siemens.it