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OTTOBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 401

50

AO

ATTUALITÀ

appoggiandosi su UDP (User Datagram

Protocol) e TSN (Time Sensitive Net-

working). Il dato è ricevuto simultanea-

mente da un numero qualsiasi di nodi

(subscriber);

- su rete globale (Figura 11.B): publisher

e subscriber possono essere su reti di-

verse o su cloud. I messaggi saranno vei-

colati, con ogni probabilità, utilizzando

il protocollo AMQP (Advanced Message

Queuing Protocol). In questo caso i mes-

saggi sono gestiti da un broker che può

aggiungere servizi (elaborazioni stati-

stiche, accorpamento di dati, check di

congruità ecc.).

Questi nuovi modi di comunicazione

impattano solo sul layer Trasporto, per

cui tutti i contenuti della comunicazione

restano inalterati. In altri termini, il modo

di comunicazione è trasparente per le

applicazioni che non richiedono perso-

nalizzazioni o modifiche. OPC UA è uno

strumento di comunicazione che può

essere utilizzato per trasferire contenuti

diversi. Ne è un esempio l’integrazione

con ISA 95, come il recente accordo con

FDT Group per sviluppare congiunta-

mente un Frame FDT in grado di comu-

nicare con i dispositivi attraverso OPC

UA (chiamato FITS - FDT IIoT Server).

E Internet of Things?

Si è detto che la fabbrica intelligente è

uno dei tanti aspetti di IoT che nella sua

accezione più ampia coinvolge ambiti

disparati, dal residenziale alla sanità, dai

trasporti ai giochi. In termini numerici

certamente sarà anche uno degli ambiti

meno affollati. È ragionevole pensare

che il mondo industriale beneficerà degli

standard e delle tecnologie di comunica-

zione sviluppati nell’ambito della IoT.

I maggiori costruttori di automazione

fanno parte dell’Industrial Internet Con-

sortium (IIC), nato nel 2014 per coordi-

nare lo sviluppo dell’Industrial Internet

of Things. Molto opportunamente, una

delle prime attività sviluppate da IIC è

stata la realizzazione di un dizionario che

tra l’altro definisce anche il significato

di IIoT: ‘una Internet di cose, macchine,

computer e persone che rende possibile

un’operatività industriale intelligente uti-

lizzando avanzati strumenti di analisi dati

per risultati di business in trasformazione’.

Chiaro, no? Il consorzio IIC ha sviluppato

un proprio modello di riferimento (Indu-

strial Internet Reference Architecture –

IIRA) in parte sovrapponibile al Rami 4.0

di Platform Industrie 4.0. Le due associa-

zioni (molte aziende tedesche operano

in entrambe) stanno congiuntamente

cercando di allineare i propri modelli di

riferimento o quantomeno per renderli

interoperabili. Analoga attività sta svi-

luppando la Ieee con un gruppo di la-

voro al quale partecipano quasi tutti gli

stessi attori del Consorzio IIC.

IoT soffre oggi di una frammentazione

del mercato e della presenza di diversi

ecosistemi tra loro non compatibili. Solo

per citare i più noti, abbiamo: Microsoft

con Windows 10 IoT una versione scala-

bile di Windows 10 per gestire in modo

nativo la comunicazione e lo scambio di

servizi con periferiche smart e con Azure

Event Gride, un servizio cloud per la ge-

stione di applicazioni event-based; Ama-

zon Web Services IoT che offre un kit di

librerie per la connessione e lo scambio

di messaggi anche attraverso il cloud;

Android things, un ecosistema per lo

sviluppo di apparati smart e app; Apple

con iOS 11, CarPlay (per l’automotive),

HomeKit (per la domotica).

Anche se tutt’altro che consolidate, le

tecnologie della IoT oggi sembrano

orientarsi su architetture event-driven

(EDA) dove insistono nodi che ‘emet-

tono eventi’ e nodi che ‘consumano

eventi’, rispettivamente detti agent e

sink. Con evento si intende una qual-

siasi variazione di stato di un qualche

elemento; evento può quindi essere

un allarme ma anche la variazione di

un valore analogico. Un agente ha la

responsabilità di emettere la notifica di

un evento, ma non ha visibilità dei con-

sumatori (che potrebbero anche non

esistere). L’implementazione fisica di

questo tipo di comunicazione richiede

un’infrastruttura di tipo software che

provveda alla distribuzione degli eventi.

Il futuro OPC UA publisher/subscriber

utilizzerà un message-oriented middle-

ware avente proprio questa finalità e

rientra quindi tra le EDA. Secondo ac-

cordi già definiti, una volta che OPC UA

avrà definito questo nuovo protocollo, il

risultato verrà passato a IEC 65 per tra-

sformarlo in norma internazionale.

I grandi player del mondo IoT sono le

aziende over-the-top di Internet (Ama-

zon, Alphabet...), i produttori di elet-

tronica di consumo (Apple, Huawey,

Samsung...), le aziende di consulting

aziendale (SAP, Accenture...), i pro-

duttori di software (Microsoft, IBM...), i

produttori di hardware (Intel, Cisco...),

e solo marginalmente le aziende del

settore industriale. Certamente il cuore

dello sviluppo di IoT è negli Stati Uniti

più che in Europa. È molto interessante

e di ampia applicabilità il modello con-

cettuale proposto da ISO/IEC riportato

in Figura 12. Il modello mostra tutte le

entità coinvolte nella IoT e ne indica re-

lazioni e interazioni. L’utente della IoT

può essere umano o non umano, ad

esempio una macchina o una funzione

automatica. La ‘Physical Entity’ rappre-

senta una ‘cosa reale’ controllata da un

Figura 11 - OPC UA Publisher/Subscriber