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GIUGNO-LUGLIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 399

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semplicemente di far scendere il prezzo dei componenti di automazione e software per equi-

pararlo a quellodelle ‘commodity’, allora vedo sorgere dei problemi. Quest’idea inpassato ha

ucciso interi settori dell’industria. Penso alla vecchia tecnologia dei PC, quando c’eranomolti

soggetti che sviluppavano schede per PC bus da aggiungere a un PC IBM. Con il passare del

tempo, la tecnologia ha consentito ai produttori di chip di incorporare tutte queste funzio-

nalità nella CPU principale e il settore si è praticamente trovato ad avere un unico fornitore

di computer. Previsioni? Non ce la faccio per ora, però… Questo processo va avanti ora da

più di un anno e ancora il nocciolo della questione al Forum di Orlando si è rivelato essere

una richiesta di partecipazione. C’erano pochi altri imprenditori/operatori coinvolti. Sebbene

quasi tutti i maggiori fornitori di tecnologia abbiano firmato la proposta d’intenti, soltanto

due di essi, Schneider Electric e Yokogawa, si sono davvero attivati. I proponenti si sono inol-

tre imposti per questo progetto una tempistica molto ambiziosa: il gruppo dovrà riuscire a

raggiungere rapidamente un numero di partecipanti sufficiente a fare ‘massa critica’. Altra

questione riguarda la vecchia idea per cui un utente finale potrebbe ridurre i costi di approv-

vigionamento offrendo tutto in modo più competitivo, sviluppando una stretta relazione

con un fornitore. Assemblare un sistema a partire da un diverso ecosistema di componenti

implica il fatto che qualcuno debba appunto combinare tali componenti. D’altra parte, gli

utenti finali amano le partnership con i fornitori perché portano a uno sviluppo congiunto e

migliorano il servizio. Dividendoutente finale e fornitore, qualcosa oqualcunodovrà colmare

il vuoto che si crea e scommetto che questo compito spetterà al system integrator. Riman-

gono comunque diverse domande. Senza fare ulteriori commenti, vi lascio con una visione di

massima dell’Open Process Automation Forum. Formato da un ampio gruppo di utenti finali,

fornitori di prodotti, system integrator e accademici, il Forumcreerà un’architettura per i pro-

cessi di automazione aperti tecnologicamente appropriata e delle specifiche accompagnate

da linee guida per la sua adozione e utilizzo. Il risultato sarà la disponibilità di un’architettura

di automazione di processo standard, aperta, sicura e interoperabile ed esempi di ciò che

avranno le seguenti caratteristiche:

• integrazione semplice di componenti best-in-class per fornire un accesso tempestivo a pre-

stazioni all’avanguardia;

• impiego di unmodello adattivo intrinsecamente sicuro;

• possibilità di approvvigionamento e interazione modulare fra componenti certificati con-

formi in sistemi realizzati in base all’applicazione e alle esigenze dell’utente finale;

• disponibilità a livello commerciale epossibilità di applicazione inmolteplici settori industriali;

• protezione della Proprietà Intellettuale del fornitore interna ai componenti conformi;

• portabilità e presenza del software applicativo dell’utente finale;

• riduzione significativa delle difficoltà di sostituzione futura e dei costi legati al ciclo di vita

dei sistemi.

ExxonMobil l’idea è venuta durante l’edi-

zione 2016 dell’ARC Forum di Orlando (Flo-

rida-USA) per, questa almeno la speranza,

ridurre il costo dello sviluppo e dell’aggior-

namento dei sistemi di controllo. Ha fun-

zionato con Lockheed Martin per realizzare

un progetto basato su standard validi nel

campo dell’avionica (modello Face). In que-

sto 2017, di nuovo ci siamo, l’intento è pro-

gredire vero l’obiettivo finale perseguito nei

12 mesi precedenti, per cui è sorto l’Open

Process Automation Forum, portato avanti

da The Open Group. Sebbene inizialmente

promosso da ExxonMobil, lo scopo finale

dell’iniziativa è creare un’ampia alleanza in

grado di raccogliere imprenditori e opera-

tori, end user, system integrator e fornitori

di tecnologia per sviluppare la nuova piatta-

forma di automazione. In quanto convinto

sostenitore dell’idea di standard, non posso

che plaudire a questo sforzo di trovare un

modo per implementare uno standard e ga-

rantire l’interoperabilità, aspetto che si è più

volte dimostrato essere un fattore trainante

per lo sviluppo di diversi business. L’idea

di disaccoppiare hardware e software pro-

mette molto in un’ottica di aggiornamento

futuro. Ma se, in realtà, i clienti si auspicano

A

AUTOMAZIONE USA

AO

Open standard

per l’automazione

di processo

Gary Mintchell

,

gary@TheManufacturingConnection.com,

consulente ed esperto

di tecnologia, fondatore e responsabile di

TheManufacturing Connection

(

www.TheMa-

nufacturingConnection.com )

, puoi seguirlo su Twitter @garymintchell