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MAGGIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 398

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Abbiamo incontrato il presidente di

Ucima (

www.ucima.it

), Enrico Aureli, per

analizzare con alcune domande la situa-

zione di questo importante comparto

industriale italiano delle macchine per il

packaging.

Automazione Oggi:

In quale area geo-

grafica internazionale lei prevede la mag-

gior espansione dei costruttori italiani nel

prossimo biennio?

Enrico Aureli

: È sempre più complicato

fare previsioni tenendo in considerazione

tutti i fattori geopolitici e finanziari che

ogni giorno sono soggetti a drastichemu-

tazioni. Anche per queste ragioni, le pre-

visioni di Ucima sono caute. L’onda lunga

delle crisi diffuse a macchia di leopardo

in vari Paesi del mondo (soprattutto in

aree chiave quali Medio Oriente, Asia ed

Est Europa) continua a rallentare la nostra

corsa. Crediamo pertanto di poter ragio-

nevolmente prevedere il mantenimento

del trend di crescita registrato lo scorso

anno. Un fattore che ci rende comun-

que fiduciosi è che il trend positivo della

domanda interna potrebbe continuare

anche nell’anno in corso, spinto dalle

agevolazioni previste nel Piano Industria

4.0. Secondo le previsioni del Cubo, l’in-

novativo strumento elaborato dal Centro

Studi Ucima, la domanda internazionale

di macchine per il packaging continuerà

ad aumentare nel prossimo biennio so-

prattutto in Africa (+6,5%, trainata da Al-

geria ed Egitto) e in Asia (+5,9%, con India

e Iran protagoniste assolute).

A.O.:

La competitività nel vostro settore

è sempre in incremento. Oltre ai tedeschi

quali altre nazioni si stanno attivando sui

mercati internazionali?

Aureli

: Sicuramente la Germania rimane

il nostro vero competitor nei mercati

internazionali considerando che oltre il

50% delle macchine automatiche di con-

fezionamento e imballaggio vendute nel

mondo sono italiane o tedesche. Tutta-

via altri paesi, Cina in testa, si stanno

affacciandosi in maniera aggressiva su

alcune aree, mentre altri produttori di

macchine locali potranno contenderci

qualche quota di mercato. La Cina, oltre

che ovviamente nel Sud Est Asiatico,

sta diventato un nostro competitor in-

sidioso anche negli Stati Uniti, che oggi

rappresentano il loro primo mercato di

sbocco. La leadership italiana si basa

però su fondamenta molto solide: l’e-

levato livello tecnologico e qualitativo

delle soluzioni proposte, l’estrema per-

sonalizzazione e flessibilità delle mac-

chine, un puntuale servizio di assistenza

postvendita sui mercati mondiali. Dob-

biamo consolidare la nostra quota di

mercato, senza sottovalutare la forza dei

nostri colleghi tedeschi e dei competitor

emergenti, in unmercato sempre più ag-

guerrito e competitivo. In ogni caso, non

temiamo la competizione, anzi vogliamo

misurarci sul campo con le altre aziende.

A.O.:

Pregi e difetti sulla dimensione ri-

dotta delle aziende italiane di macchine

automatiche. Per migliorare la loro effi-

cienza quali consigli da proporre.

Aureli

: I dati che si evincono dall’inda-

gine statistica nazionale elaborata dal

Centro Studi Ucima parlano chiaro: le

performance economiche migliori sono

ad appannaggio delle aziende di di-

mensione medio-grandi. Quelle stesse

aziende che hanno la forza di presidiare

meglio i mercati più lontani e ostici, in

termini commerciali e di servizio, così

come di investire più risorse nell’atti-

vità fondamentale di ricerca e sviluppo.

Al tempo stesso, dobbiamo sottoline-

are come la forte competitività interna

italiana, generata dalla convivenza di

grandi gruppi e di piccole e medie im-

prese altamente specializzate, abbia

portato a offrire al mercato mondiale

una gamma di macchinari complessi-

vamente molto ricca e completa, adatta

davvero per ogni tipologia di prodotto.

A.O.:

Con piacere abbiamo visto l’incre-

mentodegli associati Ucima. Una suaanalisi

su quest’area in grande dinamico fermento.

Aureli

: Uno degli obiettivi primari che ho

annunciato al momento della mia ele-

zione alla presidenza di Ucima è proprio

l’ampliamento della nostra base associa-

tiva. Ritengo che, oltre a comprendere

ovviamente tutte le aziende top del no-

stro settore, Ucima debba essere la casa

di tutte le realtà industriali italiane di ogni

dimensione. Stiamo dimostrando con

i fatti che essere associati Ucima, oggi,

porta reali vantaggi nella nostra attività

quotidiana di imprenditori. Significa con-

tare a livello politico e strategico (l’esem-

pio del lavoro che stiamo facendo sulle

fiere mi pare eloquente) e poter fare affi-

damento su servizi associativi fondamen-

tali per migliorare ulteriormente le nostre

aziende: per questo ho intenzione di pro-

muovere un rafforzamento della scuola

di formazione SBS, del Centro Studi, delle

attività di comunicazione e l’internazio-

nalità con la partecipazione a fiere, eventi

e attività di networking.

A.O.:

Attività sulla vostra presenza nelle

fiere all’estero con un aggiornamento

sugli sviluppi futuri di Ipack-Ima.

Aureli

: Punto focale dell’attività di

Ucima è proprio la politica fieristica, in

particolare con lo sviluppo internazio-

nale di Ipack-Ima (organizzata in joint-

venture con Fiera Milano, di cui Ucima

controlla la maggioranza). Ipack-Ima ci

offrirà finalmente la possibilità di mo-

strare le nostre nuove tecnologie a casa

nostra, da padroni di casa e non come

ospiti dei nostri competitor tedeschi. Ci

impegneremo comunque a stringere

alleanze internazionali con altri orga-

nizzatori fieristici, con l’obiettivo di in-

serire Ipack-Ima in un network globale

che possa offrire alle nostre aziende una

piattaforma espositiva che ne raziona-

lizzi la presenza all’estero.

A.O.:

In quale settore ci saranno i maggiori

investimenti in R&Dnel prossimo futuro per

i costruttori italiani di macchine automati-

che? Food, beverage, farmaceutico?

Aureli

: Tanti dei nostri settori clienti, a

cominciare proprio da food & beverage

e farmaceutico, stanno dimostrando

grande dinamicità. Il nostro comparto

deve essere sempre pronto a rispondere

e, se possibile, anticipare le esigenze

del mercato. Dobbiamo essere presenti

in maniera efficace in tutti i mercati

mondiali con un’offerta tecnologica-

mente all’avanguardia, per cogliere le

opportunità e gli investimenti che i no-

stri principali settori clienti continuano

Enrico Aureli, Ucima