GIUGNO-LUGLIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 391
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‘raffreddamento’ dell’economia cinese
e dei Paesi collegati, dai problemi russi,
nonché dalla brusca frenata del Brasile,
condiziona le previsioni per il 2016, dove
peraltro i fattori positivi legati al mer-
cato europeo, come il basso prezzo delle
materie prime, devono comunque fare i
conti con una minore capacità di spesa
dei Paesi in cui si esportano i macchinari
italiani. Per quanto concerne i singoli
segmenti di prodotto, spiccano le per-
formance di servoazionamenti e servo-
motori, con una crescita rispettivamente
dell’11% e del 14%.
Passando al Gruppo HMI-IPC-Scada, il
2015 è stato un anno sostanzialmente
positivo, nonostante un rallentamento
nell’ultimo trimestre, che si è concluso
con un incremento di qualche punto per-
centuale rispetto all’anno precedente,
grazie soprattutto all’export, con i co-
struttori di macchine che esportano in
tutto il mondo.
Il settore della visualizzazione, stretta-
mente legato a quello dei controllori,
continua a dare segnali positivi, con in-
crementi anche significativi, questo pro-
babilmente avvalorato dal fatto che l’HMI
viene visto non solo come terminale per
la visualizzazione, ma anche come dispo-
sitivo che permette la collaborazione tra
persone, gruppi e macchine, oltre che
come strumento per migliorare l’effi-
cienza. In altre parole, l’interfaccia opera-
tore, o meglio lo Scada e gli altri software
industriali, sono di fatto diventati uno dei
tasselli più importanti per la realizzazione
di una ‘Manufacturing Intelligence’ che
connette persone, processi e tecnologie,
grazie a funzionalità avanzate di storiciz-
zazione, calcolo dell’efficienza e integra-
zione trasparente con i livelli IT superiori.
Inoltre, secondo un recente studio di set-
tore, a oggi oltre il 70% degli stabilimenti
in Italia conta più di 20 anni ed è perciò
dotato di sistemi di automazione ormai
obsoleti, almeno parzialmente, pertanto
non progettati per essere connessi a una
rete, soprattutto dal punto di vista della
sicurezza. Urge dunque un aggiorna-
mento e ammodernamento delle tecno-
logie utilizzate e HMI e Scada sono visti
come soluzioni già in grado di rispondere
alle nuove richieste emergenti a fronte
dell’attuazione del concetto di fabbrica
intelligente.
Il comparto PLC e controllori programma-
bili ha chiuso il 2015 con una crescita del
giro d’affari intorno al 6% rispetto all’anno
precedente, superando la soglia raggiunta
nel 2008. Risultato che non può non es-
sere guardato con ottimismo, anche per-
ché il settore dell’automazione industriale
in toto sembra confermare nei primi mesi
del 2016 il trend positivo, dovuto in mas-
sima parte a un andamento più stabile
del mercato e a minori sofferenze sui
pagamenti. Ruolo di traino è esercitato
dalle esportazioni, in particolare a opera
degli OEM. L’ambito del packaging, pur
con una lieve flessione rispetto al 2014,
si conferma uno dei settori di punta per i
PLC, seguito dalle lavorazioni meccaniche
e dalla plastica. Restano in sofferenza gli
investimenti nell’industria di processo e
nelle infrastrutture.
Uno sguardo globale
A livello globale nel 2015 lo scenario
macroeconomico internazionale si è
caratterizzato per un’elevata instabilità
e per una crescita mondiale disomoge-
nea nei diversi continenti. Guardando
ai Paesi avanzati, nel 2015 gli Stati Uniti
hanno mantenuto un profilo dinamico
grazie alla tenuta della domanda interna
e hanno registrato una crescita della ca-
pacità produttiva del 2% su base annua.
In area europea è proseguito il graduale
percorso di uscita dalla crisi, con anda-
menti differenziati fra i diversi Paesi, per
cui in media l’area ha registrato un recu-
pero moderato. Un ruolo certo rilevante
nel panorama globale è stato giocato dal
rallentamento del ritmo di crescita delle
economie emergenti, indebolimento
divenuto più evidente negli ultimi mesi
dell’anno e che rappresenta una vera in-
cognita nella formulazione dello scenario
previsionale per il 2016. Nell’ultimo de-
cennio i Paesi emergenti hanno acquisito
un ruolo importante a sostegno dello
sviluppo globale, contribuendo a oltre la
metà del PIL mondiale: i soli mercati Bric
rappresentano in aggregato un quinto del
PIL globale e il 40% della produzione ma-
nifatturiera mondiale. Desta preoccupa-
zione, in particolare, l’indebolimento del
profilo congiunturale in Cina, economia
che ha acquisito nell’ultimo quinquennio
il primato di fabbrica mondiale ed è oggi
impegnata in una delicata fase di transi-
zione. I dati relativi all’andamento della
produzione industriale in Cina e, più in ge-
nerale nell’Asia emergente, evidenziano
una maggiore tenuta nella prima parte
del 2015, con un ridimensionamento del
ritmo di crescita a fine anno.
•
Anie Automazione
http://anieautomazione.anie.itUcimu -
www.ucimu.itFonte: elaborazioni Servizio Centrale
Studi Economici Anie su dati Istat
Germania
13 %
Francia
10 %
Stati Uniti
9 %
Spagna
5 %
Cina
4 %
AltriPaesi
59 %
Unione europea
50 %
Australia e Oceania
1 %
Asia Orientale
12 %
Asia Centale
2 %
America
15 %
Medio oriente
6 %
Africa
6 %
Paesi auropei extra UE
8 %
Video intervista a Giuliano Bu-
setto, presidente di Anie Au-
tomazione, disponibile al link
http://automazione-plus.it/video/sps-italia-2016-intervis-
ta-a-giuliano-busetto-presiden-
te-di-anie-automazione/
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