GIUGNO-LUGLIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 391
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AO
TUTORIAL
radiofrequenza o con tecnologia GSM/Gprs), via cavo (in rame,
con tecnologia xDSL, o in fibra ottica) o, ancora, sfruttando colle-
gamenti satellitari. La scelta del supporto trasmissivo è determi-
nata da una serie di considerazioni precipue per ciascun caso, che
abbracciano: vincoli geografici, valutazioni economiche e requi-
siti tecnici del collegamento. La parte software di un sistema di
telecontrollo riceve i dati trasmessi dai nodi periferici, li immagaz-
zina, li elabora inmodo automatico o a fronte di comandi da parte
dell’utente, li visualizza, permette la consultazione dello storico,
genera report, consente di interrogare i dispositivi di acquisizione
collegati in rete e, nel caso della telegestione, di comandare gli
attuatori o modificare le impostazioni degli apparati. Le infor-
mazioni che arrivano all’unità centrale rischiano, con il tempo,
di raggiungere dimensioni considerevoli, tanto da renderne dif-
ficile la fruizione e una corretta e rapida interpretazione. Diventa,
quindi, imprescindibile estrapolare, dalla mole di dati disponibili,
pochi indicatori significativi (KPI) e realizzare un sistema di gene-
razione e gestione degli allarmi che sia
in grado di fornire, in modo semplice e
immediato, lo stato dell’impianto sotto
controllo, una sua visualizzazione sinte-
tica attraverso un opportuno sinottico,
insieme a un processo di segnalazione
automatica di avvisi classificabili per
argomento e gravità, inviabili via sms,
mail o telefonate. Completano il soft-
ware di controllo le interfacce utente:
spesso personalizzabili in base a profili
di accesso con un ventaglio di diritti e
proprietà che vanno dal semplice utiliz-
zatore all’amministratore, le interfacce
di accesso sono per lo più sessioni web
(la modalità client/server è ormai poco diffusa) e vengono decli-
nate sui vari dispositivi personali (PC, smartphone o tablet) che
permettono di consultare il sistema di controllo e operare da
ovunque e in qualsiasi momento. L’hardware su cui gira il pro-
gramma di elaborazione (un server o una server farm) e il relativo
sistema di archiviazione dei dati possono risiedere fisicamente
presso il cliente che acquista la soluzione di telecontrollo, oppure
presso il fornitore del servizio di monitoraggio e gestione remota,
in base alle esigenze o alle preferenze delle parti. Vista la grande
quantità di dati che sempre più spesso ci si trova a dover gestire,
si stanno inoltre affermando anche piattaforme cloud che con-
sentono l’accesso a database distribuiti.
Protocolli e comunicazione
La modalità di trasmissione dei dati fra i vari nodi che compon-
gono la rete deve garantire la consistenza e la certezza delle
informazioni che vi transitano. Per questo motivo la scelta del
protocollo di comunicazione riveste un aspetto di primaria impor-
tanza per l’efficienza dell’intero sistema, scelta che va ponderata
in funzione delle caratteristiche ambientali (robustezza ai disturbi
di varia natura), della lunghezza e tipologia dei collegamenti, del
genere di dati, del grado di espandibilità richiesto o, ancora, dei
requisiti legati alle tempistiche e alla sicurezza della trasmissione.
In passato si tendeva ad adottare protocolli proprietari che ve-
nivano sviluppati da singoli costruttori e che risultavano incom-
patibili con sistemi realizzati da altri, a meno di integrazioni con
opportuni driver aggiuntivi. Oggi, invece, la principale esigenza
del mondo industriale è quella di garantire l’interoperabilità fra
parti di vendor differenti, implementando sistemi di controllo
aperti e future proof, già intrinsecamente pronti a integrare so-
luzioni tecnologiche in continua evoluzione. L’adozione di proto-
colli standard definiti dagli enti normatori garantisce la possibilità
di dialogo fra vari elementi di produttori anche differenti e rende
facilmente espandibile il sistema realizzato. Nell’ambito dell’au-
tomazione industriale, la comunicazione in campo è affidata ai
consolidati protocolli Modbus RTU (seriale) e Modbus TCP (a pac-
chetti), Profibus, Hart e LonWorks/IEC 14908, diffuso più all’estero
che in Italia soprattutto nel campo dell’automazione degli edifici.
Una soluzione più versatile rispetto ai più comuni bus di campo
e in grado di integrare i vantaggi dell’Ethernet alle esigenze di
robustezza, rapidità e determinismo tipiche dei controlli indu-
striali, è rappresentata dall’Ethernet/IP o l’Ethernet Industriale:
Profinet, Ethercat, Ethernet Powerlink ed Ethernet/IP ne rappre-
sentano le principali
varianti disponibili
sul mercato. Come
dimostrato dal pro-
gressivo affermarsi
di protocolli IP-ba-
sed, la rivoluzione
portata dall’Inter-
net delle Cose sta
trasformando non
solo il modo di vi-
vere e relazionarsi
delle persone, ma
ha pervaso anche
numerosi ambiti
professionali, approdando alla sfera del telecontrollo. La tecno-
logia IP, estremamente potente e versatile, unita all’intelligenza
distribuita a tutti i livelli della rete di telegestione, compresi sen-
sori e unità terminali, può dare interessanti vantaggi in termini
di semplicità ed efficacia realizzativa delle stesse, portando, so-
prattutto in ambito industriale, a una sostanziale convergenza
fra le tecnologie dell’informazione e quelle produttive, ossia fra
Information e Operation Technology.
Cosa si chiede a una rete di controllo
e gestione remoti?
Semplicità nell’installazione, praticità e immediatezza nell’uti-
lizzo, affidabilità dei dati, sicurezza delle informazioni, portabilità
su più dispositivi di accesso, scalabilità, robustezza, flessibilità e,
ovviamente, economicità sono le caratteristiche che un sistema
di gestione remota deve avere. La progettazione di queste reti
richiede, quindi, competenze multidisciplinari che spaziano
dall’informatica, all’elettronica, dalle telecomunicazioni alla co-
noscenza approfondita del campo specifico di applicazione. Una
sfida complessa e stimolante, che promette nuovi e avvincenti
capitoli in un mondo sempre più smart e connesso, alla perenne
ricerca di un’efficienza maggiore e di una reale sostenibilità. In
questo paradigma, il telecontrollo è destinato a giocare un ruolo
essenziale, insieme all’Internet of Everything, come fattore della
4° rivoluzione industriale promessa dalla Industry 4.0 verso la
Connected Enterprise del futuro.
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