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S

öderenergi, il fornitore di energia svedese per la zona

sud dell’area metropolitana di Stoccolma, produce te-

leriscaldamento ed elettricità sufficiente ad alimentare

100.000 abitazioni, grazie al più grande impianto di

cogenerazione di biocarburante della Svezia per pro-

durre energia elettrica e calore. L’impianto Igelsta di Södertälje,

opera sul concetto di cogenerazione (nota anche con il termine

inglese CHP, Combined Heat and Power) e produce sia calore

sia energia elettrica dalla combustione di biocarburanti e com-

bustibile secondario, produzione di nicchia della Söderenergi.

L’approvvigionamento primario proviene da scarti forestali, prin-

cipalmente rami e cime, ma anche cippato, corteccia, truciolo e

segatura ecc. Dal terminal di Nykvarn, nei pressi di Stoccolma, il

biocarburante viene trasferito su gomma all’impianto di cogene-

razione. Il terminal si estende su otto ettari, con capacità di stoc-

caggio per diversi materiali, tra cui cippato e ramaglie.

Il rischio di autocombustione

Come per molti altri composti organici, lo stoccaggio di materiale

ligneo in grandi quantità e per una lunga durata, comporta sem-

pre il rischio di fenomeni di combustione spontanea e incendi.

Per un’azienda come la Söderenergi, gli incendi nel terminal del

carburante devono essere evitati a tutti i costi. Le conseguenze

di un incendio sarebbero ingenti, per la perdita di produzione

causata dal fermo degli impianti durante l’intervento

di estinzione e le successive operazioni

di ripristino dell’area. Ma gli

incendi possono anche

mettere in pericolo le

persone e incrinare la

buona reputazione

dell’azienda

nel

lungo periodo.

Per prevenire lo svi-

luppo di incendi e

individuare anticipa-

tamente l’aumento di

temperatura, l’azienda

aveva messo a punto una procedura di ispezione regolare at-

traverso il monitoraggio visivo e l’uso di sonde di temperatura.

Tuttavia uno dei limiti di questo approccio era l’elevato numero

di ore uomo necessarie per eseguire le ispezioni in modo affida-

bile. Inoltre, una sonda di temperatura è in grado di misurare la

temperatura all’interno di un deposito di materiale ligneo in un

solo punto; non potrà realmente individuare la distribuzione del

calore in un’area più estesa del deposito.

Comprendere il calore per prevenire

gli incendi

Nel 2015, Söderenergi ha pubblicato un bando di gara per dotarsi

di un sistema affidabile di monitoraggio e di prevenzione incendi.

L’azienda non cercava solamente la generazione di allarmi nella

fase nascente di un incendio per le diverse aree del terminal,

l’obiettivo era anche approfondire le conoscenze sulle

modalità di sviluppo degli incendi, al fine di essere

meglio preparati e in grado di anticipare le necessarie

misure antincendio.

La gara d’appalto è stata vinta da Termisk Sy-

stemteknik, distributore di termocamere Flir e in-

tegratore di sistemi di rilevamento e prevenzione

antincendio per usi in ambienti interni ed esterni. Uno

dei prodotti di punta dell’azienda è il sistema di rile-

vazione precoce di incendi TST Fire. Il sistema TST Fire

analizza costantemente il flusso in tempo reale della

termocamera e genera automaticamente un allarme al

superamento della soglia di temperatura predefinita.

TERMOCAMERE

AO

Le termocamere Flir A615

monitorano grandi depositi

di materiale ligneo a rischio di

combustione spontanea presenti

nell’area di Stoccolma

Giovanni Scaglia

GIUGNO-LUGLIO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 391

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Impianti sicuri

Come per molti altri composti organici, lo stoccaggio

di materiale ligneo comporta sempre il rischio di fenomeni

di combustione spontanea e incendi

rdonar / 123RF Archivio Fotografico