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assieme a quelli di spalla, sono strutture multicellulari in

calcestruzzo che, una volta completati, sono stati adagiati

all’interno di una trincea scavata sotto il fondalemarino. Le di-

mensioni dei cassoni variano a seconda della lunghezza delle

paratoie che devono contenere, a loro volta proporzionali alla

profondità del canale di bocca: si va dai più piccoli di Lido

(60x36x8,7 m) fino ai più grandi di Malamocco (60x48x11,55

m). I cassoni di soglia, allineati tra di loro, costituiscono lo

sbarramento della bocca vero e proprio, mentre quelli di

spalla permettono l’interfaccia tra i cassoni di soglia e l’aggan-

cio con la terraferma, con al proprio interno delle stanze chiamate

‘cluster’, che possono essere riempite di acqua e/o cemento oppure

spazi adibiti per le discese per l’impiantistica e le maestranze. Le

strutture più imponenti delle barriere sono quelle di spalla. Si tratta

di strutture alte fino a 28maMalamocco e che hanno una superficie

di 60x24 m, pari a tre campi da pallacanestro.

Descrizione dell’impianto

Eureka System, system integrator e Solution Provider Movicon,

si è occupata della progettazione e dello sviluppo del sistema di

controllo di automazione per la posa dei cassoni delle bocche di

Lido San Nicolò e Malamocco. Nello specifico Eureka System do-

veva assolvere le seguenti funzioni, richieste dalla committenza:

posizionamento dinamico dei cassoni di soglia tramite verricelli;

calo dei cassoni di soglia nel fondale marino tramite argani con

controllo di stabilità; accostamento ermetico dei cassoni di soglia

posati a quelli esistenti, con controllo di tenuta; affondamento in

assetto controllato dei due cassoni posti rispettivamente all’inizio

e alla fine dello sbarramento, detti cassoni di spalla. Per realizzare

tutto ciò è stato utilizzato un principio molto semplice: i cassoni

sono casse vuote o zavorrate parzialmente in grado di galleg-

giare, quindi di essere spostate a traino dai rimorchiatori.

Nella fase di affondamento per zavorramento, detta ‘ballasting’,

i cassoni subiscono operazioni differenti a seconda che si tratti

di spalla o soglia. Per quest’ultimo tipo, le operazioni sono più

semplici; il cassone viene rimorchiato e posizionato nella zona di

affondamento solo da rimorchiatori. A seguire, iniziano le ope-

razioni di ballasting e qui entra in gioco il sistema automatico di

supervisione Movicon 11, che ha lo scopo di riempire i vari cluster

e controllare che l’assetto del cassone rimanga sempre in posi-

zione orizzontale, ovvero ‘in bolla’. Il pontone 2 dedicato al bal-

lasting dei cassoni di soglia è allestito con una batteria silos per

l’iniezione del cemento di zavorramento nei cluster. Il sistema di

supervisione gestisce anche il controllo di assetto del pontone

stesso, con un principio analogo a quello di ballasting. Il pontone

è infatti dotato di casse di zavorramento, che vengono svuotate

o riempite a seconda della variazione di assetto a bordo. Lo svuo-

tamento o riempimento dei silos di cemento provoca infatti no-

tevoli variazioni del peso applicato e, quindi, variazioni di assetto

che, se non compensate, potrebbero in casi estremi provocare il

capovolgimento del pontone.

Per quanto riguarda i cassoni di soglia, quindi il pontone 1, le

operazioni sono più numerose e complesse. In questo caso il cas-

sone è sempre dotato di cluster, zavorrati quanto basta perché

non possa galleggiare da solo, ma bensì attraverso il sostegno

degli argani allestiti a bordo. Questo permette di calare il cassone

tramite argani e non con la tecnica del ballasting. Il motivo sta

nel fatto che i cassoni di soglia devono essere posizionati e calati

con estrema precisione, pari a ±25 mm di tolleranza di posizio-

namento. Si tratta quindi di un sottile gioco di pesi ed equilibri,

applicato però a cassoni di enormi dimensioni e masse. La vera

opera di ingegneria hi-tech consiste nella posa del secondo

cassone, in cui il sistema di posizionamento è supervisionato in

telemetria sia a bordo sia da remoto dagli uffici di Treviso con

Movicon 11. Il sistema utilizzato è denominato ‘Posizionamento

Dinamico ad Argani’ ed è l’unico in Italia.

L’architettura del sistema

Eureka System ha progettato, sviluppato e fornito il sistema di

controllo dei due pontoni dotandolo di supervisione basata su

Scada Movicon 11.4, composto da un server e tre client instal-

lati su sistema Hypervisor VMware Vsphere 5 con VMware con

Horizon-View e Domain-Controller Win Server 2008 R2 64 bit e ri-

spettive macchine virtuali con sistema operativoWin7Pro a 64 bit.

In particolare, il pontone 1 è il sistema più complesso poiché è

dotato di cinque postazioni locali HMI di comando e controllo,

basate su monitor Zero-Client collegate a Hypervisor tramite pro-

tocollo PCoIP e due video wall con matrice 2x2 con display da 46”

ciascuno e schermate di supervisione in screen-mirroring delle

postazioni HMI. Nel centro di coordinamento delle operazioni

all’isola della Pellestrina è collocato un video wall 3x3 con display

da 46” ciascuno, dedicato alla screen-mirroring delle postazioni

HMI e collegato tramite rete wi-fi lagunare. Inoltre è possibile l’ac-

cesso da remoto tramite VPN e connessione Internet con scheda

telefonica 4G. La virtualizzazione di tutta l’infrastruttura ICT della

control room ha permesso di creare un sistema di comando e

controllo con le stazioni front end completamente hardware free,

gestibile centralmente a livello di backup, system upgrading, te-

leassistenza remota, UPS.

1 - Cassone di soglia della bocca di Malamocco

2 - Il sistema di posizionamento è supervisionato in teleme-

tria sia a bordo, sia da remoto con Movicon 11

3 - Funzionamento della paratoia del Mose, posta a difesa

della laguna di Venezia

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MONITORAGGIO E VISUALIZZAZIONE

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APRILE 2016

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