MARZO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 388
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gnale analogico: il segnale viene cattu-
rato da un sensore, opportunamente
trasdotto, fornito a un personal compu-
ter come digitalizzato e quindi campio-
nato. Ma a questo punto non abbiamo
ancora un dato strutturato, vale a dire
un metadato, un dato con informazioni
aggiuntive poiché è quest’informazione
che rende più semplice il processing dei
dati stessi, più semplice rintracciarli e
gestirli. Per far questo abbiamo ovvia-
mente dei dispositivi che si chiamano
smart edge device cioè dispositivi di
frontiera intelligenti che riescono a
spostare l’analisi del dato più vicino alla
sorgente di acquisizione in modo tale da
fornire non solo un semplice dato all’IT
ma un metadato più semplice da loca-
lizzazione e tracciare”. Quindi una volta
che i dati vengono catturati dai sistemi
intelligenti devono essere gestiti con ef-
ficacia al fine di utilizzarli per prendere
più rapidamente decisioni. “Jaguar Land
Rover, ad esempio, sta utilizzato DIA-
dem, un tool di gestione dei dati e con
questo è riuscita a ottimizzare l’elabora-
zione dei dati e di tutti i processi produt-
tivi di analisi dei loro prodotti in fase di
sviluppo e di produzione”.
Standard
di comunicazione
in ambito IIoT
Per supportare le nuove funzionalità
delle infrastrutture dedicate all’IIot sia i
progettisti sia gli utenti finali necessitano
di un accesso affidabile, remoto e sicuro
ai dispositivi edge intelligenti. Le tecno-
logie di rete devono quindi evolversi per
soddisfare le esigenze dei sistemi indu-
striali di prossima generazione, innovare
radicalmente il modo in cui si utilizzano
le macchine, le reti elettriche e i sistemi
di trasporto. “Già abbiamo assistito alla
migrazione dell’IoT verso l’Industrial IoT,
i dispositivi industriali già si intercon-
nettono sfruttando l’attuale rete di co-
municazione Ethernet. Ma questa rete
ha un limite: una scarsa compatibilità
e una scarsa performance in termini di
latenza, in quanto l’informazione, come
pacchetto dati, deve passare attraverso
uno switch e non attraverso un mecca-
nismo software che ne decide la priorità.
L’idea innovativa quindi e già in fase di
sviluppo è quella del TSN - Time Sensi-
tive Networking, uno standard di nuova
generazione che si concentra sulla ca-
renza delle reti esistenti garantendo
l’arrivo tempestivo dei dati critici, time-
sensitive sull’infrastruttura di rete stan-
dard”. “Il TSN comprenderà la velocità
Ethernet standard, sarà in grado di dare
la priorità alla comunicazione a bassa
latenza, necessaria per la risposta rapida
del sistema e sicuramente sarà pensato
per applicazioni di controllo remoto e
distribuito”.
Gli ultimi due aspetti
Così come gli antichi pensavano a un
modello geocentrico in cui vedevano la
terra al centro dell’universo e l’astrono-
mia moderna ne ha cambiato il punto di
riferimento allo stesso modo cambierà la
prospettiva di visione legata ai dispositivi
di test. Sviluppando una strategia di test
con la prospettiva dell’architettura centrica
non ci sarà più un sistema di test unico per
ogni singolo device under test ma i sistemi
di test dovranno essere sufficientemente
flessibili e in grado di testare un’ampia
gamma di prodotti e passare rapidamente
da un modello all’altro. L’ingrediente
segreto? Il software. “Il sistema di test si
potrà riconfigurare a seconda del dispo-
sitivo che deve testare” sottolinea Cupini.
“L’ultimo aspetto chiave infine riguarda
la ‘consumerizzazione’ del software. La
parola è un po’ azzardata ma il significato
è preciso: il software ingegneristico deve
fornire un’interfaccia accessibile e com-
prensibile a livello concettuale anche ai
non ingegneri. Fino a qualche tempo fa
c’era l’idea tra gli ingegneri che tanto più
un software era complesso tanto più era
performante e affidabile. È stata l’evolu-
zione tecnologica e dei sistemi operativi,
Microsoft insegna, a dare la possibilità a
tutti, tecnici e non, ingegneri e non, di uti-
lizzare un personal computer. Lo stesso sta
accadendo anche per il software ingegne-
ristico che sta sempre più convergendo
vero software di consumo mantenendo
comunque alta affidabilità e performance.
E anche noi di National seguiamo l’evo-
luzione e cerchiamo di ‘dare un vestito
applicativo al software’. Abbiamo molti
strumenti per molte applicazioni che cer-
cheremo di integrare in vari ambienti di
sviluppo” sottolinea Cupini.
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National Instruments
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ATTUALITÀ
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