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MARZO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 388

68

AO

ATTUALITÀ

L’industria italiana del packaging e del processo alimentare, considerando

l’intera filiera e tralasciando i sistemi di movimentazione e sollevamento,

vale 38 miliardi di euro: 8 miliardi dati dal settore beni strumentali (fonte

Ipack-Ima su dati Anima e Ucima, 2014), quindi tecnologie, macchine e

sistemi, e 30 miliardi di euro dati dal settore imballaggi (fonte Ipack-Ima

su dati Istituto Italiano Imballaggio, 2014), per cui materiali e imballaggi.

In particolare, sul fronte tecnologie e macchine, la produzione italiana

rappresenta un mercato di assoluta eccellenza, con una media di export

superiore al 70%, che supera l’80% per la parte packaging. In questo

comparto produttivo la quota italiana sul totale export è infatti pari al

26,5%, analoga a quella dell’altro grande Paese manifatturiero, la Germa-

nia (fonte Ucima). La filiera in Italia impiega globalmente 139.167 addetti,

di cui oltre 105.000 nel settore imballaggi e oltre 34.000 in quello dei

beni strumentali (macchine per alimentare + macchine per il packaging).

In base ai pre-consuntivi 2015, l’industria del packaging e del processo

alimentare si mostra sostanzialmente stabile. Sul fronte macchine per il

confezionamento e l’imballaggio il fatturato, con 6,1 miliardi di euro, si

mostra sostanzialmente in tenuta, con soli 100 milioni di euro in meno

rispetto al 2014. Finalmente in ripresa il mercato interno, con un +1,4%

rispetto al 2014 (fonte Centro Studi Ucima). Positivo anche il trend per

le macchine per l’alimentare (fonte Anima Assofoodtec), sia in termini

di produzione (+2,1%), che di export (+2,5%). L’eccellenza tecnologica

della produzione italiana di macchine e attrezzature per l’industria delle

carni, largamente riconosciuta e apprezzata nel mondo, ha consentito di

affrontare con minore impatto la crisi degli ultimi anni. In particolare, se-

condo i dati Assofoodtec, il settore ha chiuso il 2014 con un incremento del

valore della produzione pari al +1,1%, recuperando di gran lunga la lieve

flessione rilevata nel 2013. Anche le esportazioni, che assorbono quasi il

70% dell’intera produzione, presentano una crescita nel 2014 pari al 15%,

incremento che ha più che compensato il calo subito nel 2013 (-8%). Il

valore esportato nel 2014 è stato di quasi 130 milioni di euro (fonte Istat).

L’Italia occupa una posizione di rilievo nella graduatoria dei principali paesi

esportatori mondiali di macchine e impianti per la lavorazione delle carni:

è il quarto esportatoremondiale (dato 2014). Anche per 2015, in attesa dei

dati a consuntivo, si stima un ulteriore incremento della produzione come

pure delle esportazioni (fonte Assofoodtec).

Il Made in Italy del processing

e packaging

La produzione di macchine e stampi per materie plastiche e gomma va-

leva 4 miliardi di euro nel 2014 e si stima che il consuntivo 2015 possa

confermare un fatturato di 4,1 in crescita del 2,5% sull’anno precedente.

Resta costante il numero di addetti, pari a 13.500 per circa 900 aziende.

L’elaborazione di Assocomaplast dei dati Istat di commercio estero relativi

a gennaio-settembre del 2015, a confronto con lo stesso periodo del 2014,

conferma la progressione di import ed export, già evidenziata nei mesi

precedenti, con particolare riferimento alle importazioni, che hanno regi-

strato una crescita sostenuta. Stante questo andamento, a fine dicembre il

valore complessivo degli acquisti dall’estero dovrebbe essersi attestato tra

i 700 e i 750 milioni di euro. Il valore delle esportazioni appare consolidato

nei primi nove mesi del 2015 a un livello non lontano da quello dell’intero

2014. I dati definitivi potrebbero vedere superato il record storico, realizzato

nel 2007, di 2,8 miliardi di euro. Le esportazioni mostrano una particolare

progressione, oltre i 30 punti percentuali, verso l’area Nafta, grazie soprat-

tutto alle aumentate forniture ai trasformatori statunitensi. Positivo anche

l’andamento dell’export verso l’Europa, che per altro si conferma principale

destinazione delle vendite oltreconfine, ma in questo caso si assiste alla

dicotomia tra i mercati UE, in ascesa del 13%, e quelli extra Unione, che

arretrano complessivamente del 4%, ancora condizionati dall’andamento

decisamente negativo delle vendite alla Russia. Infine, se per il Far East si

evidenzia una chiusura positiva rispetto al gennaio-settembre 2014 (bene

Indonesia e Tailandia, stabile la Cina), il Medio Oriente mostra una contra-

zione riconducibile alla frenata di Arabia Saudita e al precedente stallo con

l’Iran, le cui prospettive sono però ora in netto miglioramento.

Macchine e stampi per plastica

e gomma

Secondo i dati Acimga, l’Italia è leader nelle produzione di macchine per la

stampa rotocalco, flessografica e in quelle per la cartotecnica e il convert-

ing. Anche in questo comparto molto forte la vocazione all’export, con

150 imprese di dimensioni industriali (che occupano circa 7.000 addetti)

al cui fianco operano numerose imprese medio piccole, specializzate a

livello produttivo e tecnologico, le quali hanno messo a punto una sinergia

vincente tra evoluzione organizzativa, innovazione e sviluppo tecnico. Con

l’ulteriore caratteristica di rappresentare, soprattutto nel settore del con-

verting, l’eccellenza qualitativa mondiale, capace quindi di attirare verso

le manifestazioni sia l’intera community italiana sia importanti e numerosi

visitatori esteri. Se guardiamo all’intera filiera (carta, editoria, stampa e tra-

sformazione) in Italia parliamo di un giro di fatturato di oltre 30 miliardi di

euro, circa 200.000 addetti e una quota di export pari al 30% circa. Con una

ritornata propensione agli investimenti da parte degli stampatori, come si

rileva dai dati Argi 2014. Secondo l’osservatorio Argi vi è stata infatti una

crescita di fatturato del comparto pari al 19,7% rispetto all’anno precedente,

numero che sale al 24,5% se si paragona il solo fatturato di sistemi di stampa

(hardware). Oggi circa il 25% del fatturato di printing è destinato al settore

dell’imballaggio e del packaging, valore percentuale destinato a crescere.

Per la produzione di macchine di converting e di pre-stampa è ancora

maggiore l’importanza di confezionamento e imballaggi, tanto da arrivare

a rappresentare negli ultimi anni oltre il 50% del fatturato.

Stampa e converting

Secondo i dati di preconsuntivo di Anima, il settore ha raggiunto nel 2014

circa 4 miliardi di euro di valore produzione (2,7 miliardi per il settore solle-

vamento e trasporto e 1,3 per i carrelli industriali semoventi), con un valore

medio dell’esportazione pari al 31%. In leggera crescita il preconsuntivo

2015, con un +1,8% per la parte sollevamento e trasporto e +4,9% per i

carrelli industriali semoventi. Trend positivo anche per le esportazioni, la

cui percentuale, rispetto alla produzione, sale al 32%. I principali mercati

di sbocco rimangono quelli europei, ma i mercati asiatici cominciano ad

assumere quote rilevanti. Stabile l’occupazione, con 14.435 addetti.

Macchine per sollevamento

e trasporto

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