SETTEMBRE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 384
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AO
BUILDING AUTOMATION
G
li appassionati di immersioni, indipendentemente
dal fatto di essere subacquei o apneisti, conoscono
bene i rischi e le difficoltà incontrate scendendo in
profondità. Questo perché, quando ci si immerge in
un ambiente naturale, si è esposti alle imprevedibili
variabili della natura, con tutti i rischi connessi. A notevoli profon-
dità, infatti, l’organismo può avere reazioni imprevedibili. In queste
situazioni è necessario intervenire con tempestività e professiona-
lità. Modalità impossibili quando ci si trova in un lago o in mare,
dove può diventare difficile persino orientarsi. Anche le condizioni
meteorologiche sono spesso imprevedibili, vanificando così il lungo
viaggio necessario per raggiungere il punto di immersione. Vento,
onde o basse temperature possono infine aumentare le difficoltà di
un’immersione, oltre a renderla più pericolosa.
Per gli appassionati di apnea, una pratica che coniuga preparazione
fisica e concentrazione mentale, la situazione è ancor più delicata.
Immergersi in acqua fredda, oltre a indurre un maggior consumo
di ossigeno, rende più difficile raggiungere
la concentrazionementale, riducendo così le
prestazioni.
Quaranta metri sott’acqua
Per sopperire a questi limiti, subacquei e ap-
neisti si esercitano spesso all’interno di co-
muni piscine. Si tratta di palestre adatte a chi
vuole apprendere i rudimenti di una simile
disciplina ma che, in realtà, soffrono di una
serie di impedimenti, legati soprattutto alle
limitate profondità raggiungibili. Proprio l’in-
sieme di questi limiti ha fatto nascere nella
mente di Emanuele Boaretto, proprietario
dell’Hotel Terme Millepini di Montegrotto
Terme, l’idea di realizzare una piscina dedi-
cata agli appassionati di questa disciplina.
Boaretto è infatti un appassionato di subac-
quea e, per tale ragione, conosce le esigenze
di chi pratica questa attività sportiva. Il suo
sogno ha preso corpo un anno fa, quando
ha inaugurato Y-40, la piscina che, con i suoi
42metri, è oggi la più profonda al mondo ed
è certificata come centro di ricerca aperto
a istituti di medicina internazionali. Scen-
dendo sotto il pelo dell’acqua si incontrano
così una serie di livelli intermedi, caratterizzati da grotte e ambien-
tazioni specifiche, per poi immergersi nella parte più profonda: un
pozzo dal diametro di 6 m, il cui fondo si trova 42,16 metri sotto il
battente dell’acqua.
Raggiungere una simile profondità è un’impresa riservata a poche
persone molto preparate, ma anche la costruzione ha rappresen-
tato un’autentica impresa dal punto di vista tecnico e architetto-
nico. Questo perché l’intera vasca contiene ben 4,3 milioni di litri
d’acqua per un peso di oltre 4 mila tonnellate. Questo significa che
l’intera struttura deve reggere spinte colossali e, al tempo stesso,
è necessario garantire il corretto funzionamento di tutte le appa-
recchiature necessarie per garantire condizioni ottimali. Del resto
Boaretto, che è anche il progettista della struttura, ha voluto che
una simile piscina, oltre a essere l’unica al mondo, rappresentasse
un vanto per l’Italia e, quindi, mettesse in mostra le capacità tecno-
logiche del nostro Paese. Caratteristiche ben sintetizzate da BTicino,
un’azienda italiana che, parte di un importante gruppo internazio-
Marco Fiorentino
Per immergersi a 40 metri, anche in una piscina, servono preparazione e
concentrazione. Ma anche un impianto elettrico all’avanguardia
Il fascino degli abissi
in... acqua termale
Attraversando
il ponte sommerso
è possibile
vedere il fondo
della piscina