MACHINE AUTOMATION 2014
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TAVOLA ROTONDA
sui comportamenti a rischio osservati facendo un’analisi dei pericoli
e dei rischi corsi, cercando di ottenere l’impegno dalle persone a evi-
tare situazioni simili in futuro. Lo strumento assume maggior forza
quando avviene tra pari. QRP alias Quick Risk Prediction: prima di
effettuare una qualsiasi attività che comporti rischi o esposizione
a pericoli si effettua un’analisi dell’attività allo scopo di aumentare
la consapevolezza mitigando i rischi. Safety Map & Loto: la Safety
Map è la mappa relativa alla postazione di lavoro, uno schema fatto
dall’operatore stesso che riporta le posizioni degli interruttori e val-
vole pneumatiche inmodo da poter effettuare il Loto alias Lock Out
Tag Out attraverso l’utilizzo di lucchetti in dotazione a ciascun indi-
viduo che interviene sulle macchine. Near Miss: tutti quegli eventi
che in potenza sono infortuni devono essere registrati e analizzati
al fine di poter rimuovere le cause possibilmente ri-applicando a
tutti le situazioni simili. Root cause: è l’analisi delle cause base degli
infortuni e dei near miss. Viene fatta con
l’ausilio dell’infortunato stesso che viene
intervistato allo scopo di capire la dinamica
dell’accaduto insieme al responsabile della
sezione, eventuali testimoni, Rssp, line lea-
der 121: di tutti gli strumenti il più potente.
È importante che chiunque tra gli operatori
possa avere una sessione di feedback con il
proprio responsabile possibilmente su base
trimestrale. Attraverso tali incontri si pos-
sono chiarire le aspettative circa i compor-
tamenti attesi e settare priorità e obiettivi.
Quanto è cresciuta l’importanza della
sicurezza sia dalla parte della qualità dei
prodotti sia dalla parte degli operatori
e come le nuove soluzioni tecnologiche
possonomigliorare questo aspetto?
Manuele Lelli:
La legge 626 e soprattutto il Decreto 81 hanno radi-
calmente cambiato il modo di fare sicurezza nelle aziende introdu-
cendo nuovi concetti di responsabilità e allargando la stessa anche
agli operatori. Contestualmente la giurisprudenza ha sottolineato
il ruolo nodale del DL nel prevedere rischi e pericoli connessi allo
svolgimento delle mansioni.
Le aziende virtuose, sia fornitori di macchinari sia produttori di
largo consumo, cercano di andare oltre la normativa sviluppando
e adottando layout e soluzioni tecniche atte a ottimizzare sicu-
rezza, ergonomia e performance. Se è vero che l’impiego sempre
più massivo dell’elettronica ha reso meno accessibili le macchine a
personale non preparato, dall’altro ha semplificato notevolmente
la meccanica riducendo sempre più le cause di instabilità legate
all’usura e rendendo possibile al contrario un’elevata flessibilità.
Anche l’impiego di materiali innovativi resisi disponibili all’industria
alimentare, come leghe di alluminio e carbonio, hanno ridotto le
inerzie in gioco consentendo dimensionamenti meno impegnativi e
macchine più semplici e compatte. Necessariamente la stabilità dei
macchinari ne beneficia producendo un elevato e costante livello
qualitativo del prodotto finito.
Qual è l’elemento critico in una linea di imballaggio. Come
avete superato le criticità?
Manuele Lelli:
L’Mtbf: è il tempo che intercorre tra una fermata
non prevista e quella successiva. Se questo tempo è breve l’ope-
ratore è sovraccaricato di attività di ripristino che non hanno va-
lore aggiunto né per l’azienda né per la sua crescita professionale
generando stanchezza, frustrazione, senso di abbandono e con-
seguentemente disaffezione e assenteismo con gap di sicurezza
nell’area e bassa qualità del prodotto finito. Al contrario tempi
lunghi consentono all’operatore di effettuare il refill dei materiali
utilizzati e gli garantiscono il tempo necessario a svolgere attività a
elevato valore aggiunto come il controllo degli standard e dei center
line, il mantenimento delle condizioni base delle macchine, i focus
improvement per aumentare ulteriormente l’Mtbf, ridurre a zero le
non conformità del processo produttivo o studiare soluzioni per il
contenimento dei tempi di cambio formato, non ultimo il training
proprio o dei colleghi. Tutto questo contribuisce ad avviare un cir-
colo virtuoso, motivando e affezionando l’operatore all’azienda con
la massima soddisfazione del cliente finale. Inoltre macchine o pro-
cessi con elevato Mtbf sono per definizioni
sicuri ed ergonomici.
Quali innovazioni dovreste implemen-
tare o avete appena implementato per
aumentare l’efficienza della linea?
Manuele Lelli:
Riuscire a capitalizzare l’e-
sperienza degli operatori e dei manutentori
è fondamentale per disegnare, progettare e
costruire linee avanzate ad alta efficienza. La
migliore innovazione è la sistematica appli-
cazione dell’Autonomus Maintenance che
oltre a creare engagement e ownership fa
crescere le competenze degli operatori e
dei manutentori rendendo possibile la pro-
fonda comprensione dei principi di funzio-
namento delle macchine e il ripristino delle
condizioni base delle stesse facilitandone il mantenimento a lungo
termine. Dalle stesse sessioni di AutonomousMaintenance nascono
i miglioramenti e le idee per sviluppare le future generazioni di linee
produttive grazie ai Kaizen e al Focus Improvement. All’interno di
queste sessioni, curatori specifici imparano a individuare e risolvere
i difetti della macchina in autonomia.
Nella macchina del futuro, secondo Goglio, che cosa non deve
mancare?
Ambrogio Goglio:
Sicuramente facilità di conduzione, ergonomia
e automonitoraggio del processo.
Questi sono concetti del ‘Made in Italy’ che esportiamo anche
all’estero? Cosa ci riconoscono gli stranieri nel settore del
packaging?
Stefano Lugli:
Le nostre aziende sono leader mondiali in innova-
zione e presidio dei mercati. L’export rappresenta infatti oltre l’83%
del fatturato complessivo. Gli Stati Uniti, in particolare, sono uno
dei nostri mercati di export principali e si contendono ogni anno
con Francia e Cina il primo posto nella classifica dei Paesi di destina-
zione. Gli Stati Uniti, ma più in generale molti dei nostri mercati di
export, ricercano tecnologie italiane per la loro capacità di adattarsi
alle esigenze dei singoli clienti. Le nostre aziende sono come sarti
che realizzano prodotti su misura per le aziende clienti, adattando
l’elevatissimo contenuto tecnologico delle proprie macchine alle
specifiche del singolo cliente.
Manuele Lelli, Mondelez Biscuits Italy