Automazione_Oggi_373 - page 112

AO
AUTOMAZIONE DOMANI
GIUGNO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 373
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possibilità da parte dell’utente di ‘vedere’ il canale di comunicazione e, non ultima,
la possibilità di integrare e migliorare servizi esistenti che già sfruttano la radiazione
luminosa, quali sistemi di illuminazione, esposizione, indicazione, decorazione ecc.
Inoltre, un‘trasmettitore di luce visibile’, che non richiede un’antenna in senso stretto,
ha un pattern di emissione che può essere facilmente regolato progettandone op-
portunamente l’ottica. Eventuali ostacoli interposti possono confinare l’energia della
radiazione, che in questo caso può essere vista come un interferente per altre comu-
nicazioni VLC, in aree ben delimitate, permettendo quindi un utilizzo dello spettro
ottico molto più efficiente e scalabile rispetto alla controparte a radiofrequenza. Per
analogia con l’acronimo wi-fi, che contraddistingue la soluzione di connettività wi-
reless a livello di rete locale che tutti usiamo con i nostri smartphone o PC portatili, è
stato recentemente coniato il termine Li-fi, che si fa risalire ad Harald Haas, docente
dell’Universitàdi Edimburgo, unpionieredel settore. Nel 2011 è statoanche rilasciato
lo standard Ieee 802.15.7, contenuto all’interno della stessa famiglia di standard che
include anche i livelli base dello stack protocollare di Zigbee, pensato per distribuire
contribuitimultimediali sudistanzenell’ordinedelladecinadimetri. Pur nonessendo
un documento particolarmente aggiornato, non includendo per esempio le più re-
centi tecniche di modulazione Ofdm applicate al visibile, resta comunque un inte-
ressante tentativo di standardizzazione in questo settore, passo fondamentale per
un più largo impiego della tecnologia stessa. Capite le potenzialità del sistema di
comunicazione è facile immaginare gli scenari d’uso della tecnologia VLC in ambito
industriale, oltre all’evidente possibilità di operare in ambienti pericolosi e/o a rischio
esplosione. Immaginando, per esempio, di creare un’infrastruttura di comunicazione
costituita da lampade all’interno di un capannone, si potrebbe pensare di inviare in
tempo reale informazioni aimanutentori/operatori dimacchina, che vestirebbero ca-
schetti protettivi dotati di ricetrasmettitori VLC. Oppure, dati gli elevati ‘transfer rate’
ottenibili, anche nell’ordine delle centinaia di kbps su distanze nell’ordine dei metri o
anche oltre, si potrebbero creare reti di comunicazione (eventualmente in backup a
quellegià esistenti) a elevateprestazioni con costi relativamentebassi.Vadetto che la
giovane età di questa tecnologia celamolti vincoli ancora da risolvere, quali la banda
di modulazione dei LED e dei fotorivelatori oggi disponibili. Forse però il limitemag-
giore resta la natura essenzialmente unidirezionale del canale luminoso, nonostante
la possibilità di collocare sorgente luminosa e ricevitoreVLC uno in prossimità dell’al-
tro. Ciò detto, le VLC restano una tecnologia decisamente promettente, che troverà
sicuramente spazio in campo industriale nel prossimo futuro.
a Visible Light Communica-
tion o VLC è una soluzione
di comunicazione senza fili
che vede l’impiego di diodi
LED per trasmettere uno
streaming di dati utente uti-
lizzando la luce visibile (ov-
vero la radiazione luminosa avente una
lunghezza d’onda compresa tra 380 nm
e 780 nm) come mezzo di trasmissione.
L’idea base di questi sistemi risiede nella
capacitàdimodulare il segnale luminoso
inmaniera analoga aquantoaccade con
i tradizionali segnali radio, salvaguar-
dando la possibilità di un loro impiego
ovunque sia presente una sorgente di
luce, data l’incapacità del sistema visivo
umano di percepire variazioni di lumi-
nositàmolto veloci. Per capire la portata
di questa soluzione, si pensi che GBI Re-
search stima che, a livello mondiale, l’in-
vestimento per il 2015 nel campo delle
VLC raggiungerà la cifra di 100 milioni
di dollari, interesse confermato dalla
scesa in campo anche di grandi aziende,
come Renesas. L’immediato vantaggio
di tale soluzione è la disponibilità di di-
verse centinaia THz di spettro, che non
richiedono alcuna licenza d’utilizzo,
permettendo così di superare i tipici
problemi di affollamento dello spettro a
radiofrequenza, che convenzionalmente
viene limitato a circa 300 GHz. A questo
si vanno ad aggiungere altri benefici
non trascurabili, quali l’intrinseca immu-
nità alle interferenze elettromagnetiche,
inclusi i sistemi a radiofrequenza even-
tualmentepresenti nell’areadi interesse,
una maggiore sicurezza derivante dalla
L
Comitato tecnico Automazione Oggi
Comunicare
con i LED: arriva il Li-fi
di
Emiliano Sisinni
Fonte: www.luciom.com
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