Automazione_Oggi_365 - page 47

LUGLIO-AGOSTO 2013
AUTOMAZIONE OGGI 365
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sulla produzione di serie, ostacoli l’innova-
zione. “Servono da 200milioni a unmiliardo di
dollari e da cinque a sette anni per sviluppare
un veicolo alla vecchia maniera. È un sistema
intrinsecamente inefficiente”. Local Motors, al
contrario, sviluppa veicoli in un tempo cinque
volte inferiore, da 12 a 18 mesi, a un decimo
del costo. Invece di costruire grandi fabbriche
centralizzate, ha aperto una ‘micro-fabbrica’
nella periferia di Phoenix e pensa di installare
impianti di produzione distribuiti vicini ai vari
mercati di sbocco. L’azienda usa due tecniche
di crowdsourcing principali, concorsi e collaborazioni, mettendo
in collegamento fra loro migliaia di ‘contributori di idee’ attra-
verso strumenti di brainstorming collettivo in ambito cloud. I
partecipanti scaricano un applicativo ‘client’ gratuito per acce-
dere a modelli 3D, mappe, dati e tutto ciò che serve. Possono
anche dialogare online in chat in tempo reale per aggiungere
annotazioni ai modelli e suggerire modifiche.
Ponte fra aziende e scuola
All’altro capo del mondo, la Association for the Promotion of
Electric Vehicles (APEV) riunisce numerose case automobilisti-
che dell’Asia-Pacifico, una regione oppressa dal traffico e dallo
smog. Per progettare una nuova generazione di microauto elet-
triche (SMEV - Super Micro Electric Vehicle), Apev ha lanciato un
concorso di ‘sapienza collettiva’, invitando gli studenti univer-
sitari di tutto il mondo a presentare progetti realizzati con un
software 3D. “Dal concorso ci aspettiamo di raccogliere idee
senza precedenti, uniche ed entusiasmanti, per le nuove mini-
car” dice Nobuhiro Tajima, chief commissioner di Apev, oltre che
presidente e amministratore delegato di TajimaMotor Corpora-
tion. “Si possono ottenere risultati finora impensabili con la co-
creazione in ambienti estremamente diversificati che riuniscono
persone di diversi campi, settori industriali e aree geografiche,
anche grazie ai moderni strumenti software collaborativi che
abbattono le barriere dello spazio e del tempo”. Uno dei par-
tecipanti è l’Università di Tokio, dove il concorso di Apev sta re-
galando agli studenti esperienze e contatti nel mondo reale. “In
questo progetto gli studenti comunicheranno con gli ingegneri
delle aziende associate ad Apev, che fungeranno da consulenti
e referenti” spiega Yuhei Yamauchi, professore associato della
Interfaculty Initiative in Information Studies presso l’Università
di Tokio. “I ragazzi impareranno come gli ingegneri professio-
nisti affrontano il processo di progettazione. Al tempo stesso,
l’università potrà applicare i risultati
delle sue ricerche su scala più ampia
a beneficio della società”.
Le trappole del
crowdsourcing
Ma la creazione collaborativa dà sem-
pre risultati migliori? Gli scettici ricor-
dano il fiasco di Vegemite con iSnack 2.0, votato nella nuvola
come il nome più adatto per una crema spalmabile: un flop cla-
moroso. Marcia Yudkin, scrittrice e presidente di Named At Last,
spiega i due grandi pericoli di questa modalità operativa. “Uno
è la mancanza di riservatezza” dice.
“Per ottenere il meglio dai contributor, bisogna fornire infor-
mazioni specifiche sul progetto che forse dovrebbero restare
confidenziali. L’altro rischio è legale, perché ci si può esporre ad
accuse di violazione di un marchio o altri problemi se i progetti
presentati da persone sconosciute sono macchiati da plagio.
Molto dipende dal modo in cui i partecipanti vengono selezio-
nati e qualificati: ma, se si restringe troppo il campo, diventa più
un outsourcing che un crowdsourcing”.
Il grande esperimento di Darpa
La U.S. Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA),
l’agenzia statunitense leader nell’innovazione che negli anni
Sessanta contribuì con la sua rete di comunicazione alla nascita
di Internet, sta testando il concetto di crowdsourcing con un
concorso per la progettazione di un mezzo anfibio per i mari-
nes. Tuttavia, il progetto prevede specifiche misure restrittive
per evitare che trapelino informazioni delicate.
“Il modo in cui interagiamo con il mondo è cambiato per sempre
con l’arrivo di Internet” afferma Rogers di Local Motors, che ha
collaborato con Darpa alla progettazione in crowdsourcing di
veicoli militari.
“L’evoluzione è sempre più rapida e influisce sul modo in cui
facciamo qualsiasi cosa, da costruire un’auto a combattere una
guerra. Il mondo è pieno di innovatori che sognano di fare pro-
dotti migliori. Noi mettiamo a disposizione una piattaforma per
attingere alla loro creatività”.
Dassault Systèmes
Local Motors sviluppa veicoli in un tempo
che va da 12 a 18mesi e a un basso costo
L’evoluzione è sempre più rapida e influisce sul modo in cui facciamo qualsiasi
cosa, anche costruire un’auto
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