Automotive: la Cina sbarca a Torino

I grandi nomi dell’industria automobilistica cinese incontrano oggi le imprese piemontesi

Pubblicato il 17 ottobre 2011

Gli appuntamenti b2b prefissati sono circa 100. Fanno parte della delegazione cinese il costruttore di automobili Chery e la divisione stampi della FAW, i costruttori di veicoli industriali e bus CAMC e Yuton, oltre a JAC che vanta già un centro R&S a Torino dal 2005, il componentista Citic Dicastal e inoltre 2 associazioni di categoria che hanno le loro origini nell’importante casa automobilistica Shanghai Automotive Industry Corporation.

Individuati dal Centro Estero in collaborazione con gli uffici ICE Pechino e Shanghai sulla base delle richieste espresse dalle aziende piemontesi aderenti, fornitrici di prodotti e servizi destinati al settore mezzi di trasporto, i costruttori cinesi sono interessati allo stile, alla progettazione e alla prototipazione, dove le distanze geografiche giocano un ruolo meno rilevante, nonché alle attrezzature e alla componentistica. In quest’ultimo caso, è richiesto la disponibilità di un insediamento in Cina o a considerare joint venture.

Tra le aziende piemontesi partecipanti, otto (2A, Bitron, Eltek, Fibet, Frap, ITT, Prima Industrie, Villanova) hanno già sedi produttive in Cina. Cinque aziende di stile/ingegneria e di produzione impianti (Bonansea, Cecomp, I.De.A. Institute, Italia Design Torino, Mecaprom,) hanno invece uffici di rappresentanza e centri assistenza. Altre sono interessate a valutare la possibilità di insediarsi e in alcuni casi hanno già iniziato a muoversi in questa direzione.

L’automotive cinese si conferma in crescita costante, diventando il primo mercato mondiale nonostante la crisi generalizzata del settore. Ciò è prevalentemente dovuto alla forte domanda interna, poco influenzata dai meccanismi finanziari mondiali e stimolata dal calo dei prezzi e da programmi di incentivi statali per vetture di piccola taglia. A questo si aggiunge la crescente domanda di veicoli economici da parte di alcuni paesi esteri (Africa, America del Sud, Asia). La produzione di veicoli è aumentata da 9,3 milioni nel 2008 a 13,8 nel 2009, per superare i 18 milioni nel 2010.

Proseguono inoltre gli investimenti da parte degli OEM internazionali attraverso partnership con case cinesi, che auspicano l’avvio di nuove collaborazioni per migliorare le competenze tecniche e ottenere prestigio a livello internazionale. I servizi di stile, progettazione e prototipazione rimangono di interesse prioritario per i committenti cinesi, in vista dell’incremento nei prossimi anni dei volumi di produzione e della gamma di modelli. La scarsa incidenza di costi logistici in questi comparti consente alle imprese piemontesi di avere ottime opportunità di business. Per i fornitori di componenti e attrezzature è invece indispensabile valutare l’insediamento in loco, sia in termini di apertura di unità produttive che attraverso collaborazioni tecniche e tecnologiche con partner locali.

Centro Estero per l’Internazionalizzazione: www.centroestero.org



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